L'associazione 'Lavori@mo per L'Aquila' lancia un'assemblea pubblica, aperta, di tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore dei Contact center, "il settore occupazionale più rilevante in città", fissata per sabato 25 febbraio, alle 10:30, all'Auditorium del Parco.
Invitate le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil provinciali che, si legge nell'invito, "consideriamo protagonisti e parte integrante della nostra stessa battaglia".
"Il tema dello sviluppo e dell’occupazione è oggi drammaticamente urgente. Non c’è più tempo da perdere. Per creare nuove occasioni di lavoro, non solo nel nostro settore, dobbiamo innanzitutto tutelare quello esistente", sottolinea l'associazione.
Nell’assemblea verranno illustrate le proposte operative immediate per raggiungere i seguenti obiettivi. Innanzitutto, la garanzia della continuità occupazionale (senza interruzione) "anche in caso di subentro di nuova azienda negli appalti pubblici e privati dei servizi di Contact Center, con la corretta applicazione della legge e degli accordi sindacali sulla clausola sociale. Dimostreremo, norme e conti alla mano, quanti 'nostri' soldi si buttano per sostituire gli attuali addetti e finanziare di fatto il profitto delle aziende appaltatrici, rimanendo con lo stesso numero di occupati, quando va bene. Questo sta accadendo in Italia non rispettando la legge: a L’Aquila non deve accadere".
Verrà poi proposto un accordo quadro territoriale, "da applicare nei Contact Center aquilani. E’ la legge che lo prevede", sottolinea l'associazione. "Si può fare: bisogna farlo subito". Così come si può utilizzare una parte rilevante dei 240 milioni residui ad oggi dei Fondi per lo Sviluppo del cratere sismico "esclusivamente per la salvaguardia dell’occupazione esistente e tassativamente per nuove assunzioni. Basta finanziamenti alle imprese che non creano nuova occupazione", l'appello; "sono le Istituzioni locali e nazionali che possono e debbono farlo. Bisogna farlo subito".