275 presenti, 262 morti, 136 italiani, di cui 60 abruzzesi. Bastano questi pochi numeri a descrivere la tragedia che l'8 agosto 1956, 61 anni fa, avvenne alla miniera di Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio.
Un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica murò, a 1035 metri di profondità, centinaia di uomini di undici nazionalità diverse. Tra loro tantissimi giovani abruzzesi, principalmente provenienti dai comuni pescaresi di Manoppello, Lettomanoppello, Farindola, Turrivalignani. Alcuni anche sotto i 16 anni.
L'incidente fu il terzo per numero di vittime, per quanto riguarda gli italiani all'estero, dopo i disastri di Monongah (Stati Uniti, 1907) e di Dawson (Stati Uniti, 1913). Il sito, oggi dismesso, di Bois du Cazier a Marcinelle, facente parte del Comune di Charleroi, fa parte dei patrimoni storici dell'Unesco.
Dopo le solenni commemorazioni del sessantesimo anniversario - che lo scorso anno durarono quattro giorni e videro protagonisti tra gli altri la principessa Astrid del Belgio, l'ex premier Elio Di Rupo e la presidente della Camera Laura Boldrini - è di stamane il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato "attualizza" la memoria di Marcinelle, legandola al fenomeno dell'emigrazione: "Generazioni di italiani hanno vissuto la gravosa esperienza dell'emigrazione alla ricerca di una piena integrazione nella società di accoglienza - afferma - è un motivo di riflessione verso coloro che cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi".