Sabato, 11 Novembre 2017 15:03

Musica: nasce Jamrock Records Project, intervista a Slimbeat aka Dario Sidoti

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L’etichetta aquilana Jamrock Records ha lanciato un nuovo progetto, Jamrock Records Project, dedicato a tutti i giovani che si avvicinano al mondo della produzione musicale e all’arte del mixaggio e del master.

“Abbiamo deciso di premiare ogni anno due progetti  realizzati da giovani che abbiano voglia d’imparare, confrontarsi con lo staff Jamrock e avere le capacità di organizzarsi in proprio il lavoro” afferma lo staff dell’etichetta. “Promuoveremo progetti dove produttore e cantante  lavorano a stretto contatto e dove il lavoro svolto sia frutto delle proprie conoscenze. Cerchiamo ragazzi che siano in grado di prodursi beat, registrare voci, mixare e masterizzare i brani. Tutto ciò sarà fatto naturalmente con il nostro supporto tecnico. Tutto questo perché è giusto promuovere e sostenere giovani producer e cantanti, al fine di creare un circuito di giovani che possano far crescere il livello delle produzioni sotto il supporto tecnico di figure professionali che svolgono queste attività da anni”.

I primi due lavori frutto del progetto sono il disco di Slimbeat aka Dario Sidoti e Pandaman con dj Eman.

Sidoti ha lavorato per più di un anno a questo lavoro, che sarà pubblicato a breve e con il quale entra prepotentemente nella scena hip hop cittadina, e ne ha curato la direzione artistica, dando spazio a molti rappers dell’Aquila. Per la prima volta si è occupato anche del mixaggio e del mastering.

Dario, raccontaci in breve chi sei.

Mi chiamo Dario Sidoti, ho 21 anni e mi trovo in mezzo alla musica sin da quando ero piccolissimo. L'ho praticata alle scuole medie e ho studiato circa sei anni  al conservatorio, che ho poi abbandonato verso la fine del liceo. Ho iniziato a sperimentare con la musica elettronica perché la ascoltavo già da un po' e volevo cimentarmi nell'impresa. La cosa è nata un po' per gioco e ha preso forma nell'ultimo anno, soprattutto grazie a Jamrock Records. Il mio progetto è di arrivare il più lontano possibile con la mia musica, mi trasferirò a Londra nell'immediato futuro proprio per trovarmi in un ambiente più ricco possibile.

Su quale progetto musicale stai lavorando?

 "(H:) Mixtape" è mio primo lavoro ufficiale e si propone come una contaminazione tra la cultura del rap e quella della musica elettronica, secondo la mia chiave di interpretazione. Vorrei che fosse l'inizio di una serie di mixtape da sviluppare in futuro, sempre collaborando con artisti più o meno emergenti e con L'Aquila, e Jamrock, come punti nevralgici.

Chi sono gli artisti che hai coinvolto e perché hai scelto proprio loro?

Gli artisti con cui ho deciso di collaborare per questo primo capitolo hanno tutti un ruolo attivo nella scena aquilana e non, sono tutti ragazzi della mia generazione (con qualche eccezione) con la passione per la musica e l'arte. C'è la Zona Rossa Krew al completo, icona del periodo post-terremoto, ci sono GE World, Maza, Pandaman e Sick Furetto, ragazzi attivi già da qualche anno che ho visto crescere giorno per giorno, ci sono infine Whelp MC e Tenebrah, le leve più fresche della scena locale. Ognuno di loro è stato scelto per una caratteristica unica di stile e concezione e altrettanto unici sono i beat modellati per ognuno di loro, in modo da formare un disco eterogeneo al suo interno ma con un filo conduttore comune. Jamrock Records è il comune denominatore di tutti questi elementi, poiché è presso di loro che ho l'opportunità di realizzare questo disco ma soprattutto il prezioso sostegno senza il quale non sarei riuscito né a concludere il lavoro né a migliorare e imparare nel corso della realizzazione.

Come è nata la collaborazione con Jamrock Records?

Tutto nacque durante i miei primi tempi da producer, avevo appena finito i primi tentativi di comporre beat e un giorno Marco Alloggia mi contattò proponendomi di crescere sotto l'ala di Jamrock. Mi hanno dato accesso allo studio e alle attrezzature, creandomi sostanzialmente un'opportunità irripetibile di crescita. Una menzione d'onore credo sia d'obbligo nei confronti di Francesco Raffaele, in arte Ju Frenz, che da paziente fonico da studio ha cercato di trasmettermi il più possibile la sua esperienza nel settore, dandomi tutti gli strumenti teorici e pratici necessari per riuscire nel mio intento. Questi sono i presupposti su cui voglio costruire il mio sogno ed allargare la famiglia di Jamrock, perché è soprattutto grazie a loro che a L'Aquila si respira musica nuova e sincera.

A cura dello staff Jamrock.

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