E' stata pubblicata l'annuale classifica de 'Il Sole 24 Ore' sulla qualità della vita nelle province italiane, miscelando 42 indicatori in sei macro-settori: ricchezza e consumi; lavoro e innovazione; ambiente e servizi; demografia e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
Ebbene, i primi sette posti della classifica che misura il benessere - non solo economico - dei territori italiani sono tutti occupati da province alpine; a trionfare è Belluno, seguita da Aosta, Sondrio, Bolzano,Trento e Trieste fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. E tutte, escluse Aosta e Trento che perdono qualcosa, sono in miglioramento rispetto al ranking 2016. In coda alla graduatoria, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz’ultimo c’è Reggio Calabria. A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52° posto di Oristano.
E l'Abruzzo? La provincia di Pescara si piazza al 62° posto, con un balzo in avanti rispetto al 2016 di 19 posizioni; L'Aquila è un gradino sotto, al 63° (-3 rispetto al 2016). La provincia dove si vive meglio è Teramo, al 60° posto con un salto di 16 posizioni; chiude Chieti al 68°, quattro gradini in meno dell'anno passato.
Sfogliando i 42 indicatori, si può tracciare una fotografia piuttosto interessante dello stato di salute dei nostri territori.
Concentrandoci sulla provincia dell'Aquila, i risultati sono più che positivi per ciò che attiene alla macro-area 'demografia e societa' e 'cultura e tempo libero'; pessimi, invece, gli indicatori su 'lavoro e innovazione', 'ambiente e servizi'. Ma andiamo con ordine.
Sul macro-settore 'ricchezza e consumi', la provincia dell'Aquila si piazza al 75° posto sulle 110 province italiane; tra le prime in Italia per acquisti online (7° posto), scivola in fondo per l'importo pro capite delle pensioni (103° posto) e per i protesti pro capite (91°). Il Pil pone l'aquilano a metà classifica (55° posto) e così i depositi bancari (60°). Per ciò che attiene ai canoni di locazione, la provincia dell'Aquila è al 66° posto.
Risultati pessimi nella macro-area 'lavoro e innovazione', e non può che rappresentare una forte preoccupazione. La provincia dell'Aquila è al 103° posto su 110; siamo la penultima provincia in Italia per start-up innovative, tra le ultime per impiegni su depositi; la quota di export sul Pil ci pone all'85° posto. Per ciò che attiene alle imprese registrate siamo a metà classifica (57° posto), poco più in basso per tasso di occupazione (65°) e tasso di disoccupazione (56°). Dati che avvicinano l'aquilano alle province del Sud più che a quelle del centro Italia.
Male anche i risultati ottenuti su 'ambiente e servizi', con un deludente 85° posto generale; preoccupa, in particolare, l'emigrazione ospedaliera (89° posto), la spesa sociale pro capite degli Enti locali (88°), la diffusione della banda larga (85°). In controtendenza il dato sul consumo di suolo, con l'aquilano che si piazza tra province più virtuose d'Italia (10° posto).
Sono più che incoraggianti, invece, le risultanze della macro-area 'demografia e società', con la provincia al 16° posto. L'aquilano è tra i migliori territori in Italia per tasso di laureati (6° posto), per numero medio di anni di studio (8°), per densità demografica (13°). Se il tasso di natalità pone la provincia a metà classifica (55° posto), è preoccupante l'indice di vecchiaia (72° posto), a dire che la popolazione è piuttosto in avanti con gli anni. Allarmante il saldo migratorio interno: 91° posto. Insomma, la nostra è una provincia con un alto livello culturale, i giovani si laureano più che altrove ma, poi, cercano fortuna trasferendosi in altri territori. E torniamo, così, ai dati - sconfortanti - sulla macro area 'lavoro e occupazione'.
Capitolo 'giustizia e sicurezza': la provincia dell'Aquila è al 40° posto, tra le province con meno rapine (20° posto), meno scippi e borseggi (20°), truffe e frodi informatiche (32°). Anche per ciò che attiene i furti in abitazione e d'autovetture, L'Aquila ottiene risultati rassicuranti. Preoccupa, invece, l'indice di litigiosità, e cioé le nuove cause riferite al 2016: L'Aquila è al 104° posto, segno che è tra le province n Italia dove se ne sono registrate di più.
Infine, la macro-area 'cultura e tempo libero': la provincia si piazza al 20° posto in Italia, merito del numero di librerie ogni 100mila abitanti (25° posto), del numero di sale cinematografiche (33°) e, soprattutto, di ristoranti e bar (10° posto assoluto). La nostra, è la seconda provincia in Italia per numero di Onlus. Male l'indice di sportività (76°), più che preoccupante l'indice sulla spesa sostenuta da viaggitori stranieri: 95° posto, tra le peggiori province in Italia.