Al primo posto c’è Pescara ma tre province abruzzesi su quattro peggiorano, con L’Aquila che perde addirittura 21 posizioni. Migliora solo Teramo, che resta, comunque, ultima a livello regionale.
Sono i dati per l’Abruzzo dell’indagine annuale sulla qualità della vita nelle province italiane curata dal Sole 24 Ore e pubblicata oggi.
L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti:
- ricchezza e consumi;
- affari e lavoro;
- demografia società e salute;
- ambiente e servizi;
- cultura:
- tempo libero.
Tra questi, ci sono 28 parametri aggiornati al 2021 (alcuni addirittura a settembre-ottobre scorso) e una decina di “indici sintetici” (cioè che a loro volta aggregano più parametri): quest’anno la storica indagine del Sole 24 Ore consente di focalizzare in particolare come sta andando la ripresa post pandemia – grazie ad un’analisi fatta su 20 dei 90 indicatori, per i quali è stata anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente – e quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraverso gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l’indice della Qualità della vita delle donne, presentato oggi per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere.
In Abruzzo al primo posto c’è Pescara, che è in 49esima posizione a livello nazionale e scende di sei posizioni. Segue, al 62esimo posto, la provincia dell’Aquila, che scende di 21 posizioni. Poi c’è Chieti, 63esimo posto (-7). Chiude, in 68esima posizione, il Teramano, unico territorio a salire nella classifica (+8).
Nel dettaglio, analizzando i singoli parametri e le performance migliori e peggiori, la provincia di Pescara è seconda in classifica per la voce “Medici di medicina generale”, che calcola il numero di professionisti attivi ogni 10mila abitanti, mentre è al 105esimo posto per la voce “Qualità della vita dei bambini”. L’Aquila è quarta per la “Qualità dell’aria” ed è 106esima per la “Raccolta differenziata”. La provincia di Chieti è al sesto posto per “Riciclaggio e impiego di denaro” ed è al 103esimo per le “Piste ciclabili”. Il Teramano è in quinta posizione per i “Canoni medi di locazione” ed è al 105esimo posto per il “Reddito medio da pensione di vecchiaia”.
Sul podio ci sono Trieste, Milano e Trento, mentre in coda alla graduatoria ci sono Trapani, Foggia e Crotone.
I risultati dell’indagine evidenziano che tra le prime dieci province sette sono del Nord-Est: Bolzano (5), Pordenone (7), Verona (8) e Udine (9) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10), l’unica new entry, anche grazie al primato nella Qualità della vita delle donne. Confermate nella top ten anche Aosta (4) e Bologna (6). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in “Demografia, società e salute” soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione.
In generale, il progressivo superamento della crisi pandemica rilancia le città metropolitane: Roma sale dal 32esimo al 13esimo posto, Firenze dal 27esimo all’11esimo. Bari (71esima) guadagna una posizione mentre Napoli (90esima) ne guadagna due. La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della Qualità della vita degli anziani, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest’anno nell’indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda larga e patrimonio museale. In controtendenza, invece, Cagliari, Torino, Genova e Catania che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020.