Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Aushwitz, e svelarono al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Il Giorno della memoria dunque, ricorda la Shoah ma vuole onorare tutte le vittime (ebrei, oppositori politici, testimoni di Geova, zingari, omosessuali) che subirono la deportazione, la prigionia e la morte. E noi crediamo che debba servire a rinnovare la memoria di quella tragedia per evitare che si ripeta, per contrastare l’ignoranza, sconfiggere l’ipocrisia.
Il revisionismo e il negazionismo sono tentativi odiosi di stravolgere la storia, di negare le atrocità e i crimini dell’ideologia nazista, di mettere sullo stesso piano le vittime e i carnefici, i partigiani che lottavano per la libertà con i collaborazionisti che aiutavano gli occupanti tedeschi, di oscurare le responsabilità del Fascismo.
Questa giornata non è una ricorrenza rituale: è una occasione per rendere attuale la lezione della storia. Perché i conflitti, le guerre e le ingiustizie che oggi segnano il pianeta producono forme di genocidio etnico, di discriminazione e di odio. Perché anche in Europa, tanto in quella del nord che in quella orientale, a seguito di crisi economiche e dei processi immigratori, prendono corpo formazioni neonaziste che a volte arrivano sino a lambire la partecipazione ai governi nazionali. Perché anche in Italia ci sono movimenti neofascisti che attaccano gli omosessuali, gli immigrati, i “diversi”, usando la violenza e il richiamo al fascismo.
Un Regime che condannò l’Italia alla fame, alla guerra, alla servitù ai nazisti e alla vergogna delle Leggi Razziali.
Anche vicino a noi, una cinquantina di ebrei furono internati nella provincia aquilana, una metà ex jugoslavi, la gran parte a Pizzoli: tra loro, anche intellettuali come i coniugi Ginsburg. E a Pizzoli, un nucleo di resistenti si impegnò, a rischio della vita, per nasconderli, proteggerli, favorirne la fuga e sottrarli alla deportazione in Germania.
Per ricordare questa Storia, perché non si rinnovino ideologie di odio e di violenza, per costruire una società solidale di persone libere ed eguali, per tutto questo è giusto celebrare la Giornata della Memoria: per ricordare l’impegno di quanti, protagonisti allora, ci consegnano il testimone per contrastare ogni episodio di razzismo, di antisemitismo e di discriminazione che si manifestano contro le minoranze etniche e religiose in una società che deve, invece, aprirsi sempre più al contributo di quanti vivono e lavorano sul suolo italiano portando le esperienze e le culture di altri paesi.
Perché come ha detto Liliana Segre, scampata ai Lager e appena nominata senatrice a vita, "coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”.
Le iniziative a L'Aquila
Tra gli eventi organizzati per non dimenticare l'orrore della Shoah, va segnalata la proiezione del film “Il viaggio di Fanny” di Lola Doillon, evento organizzato dall’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica” e che si è svolto ieri presso la sala ANCE alla presenza degli studenti delle scuole medie inferiori cittadine.
Sabato 27 gennaio alle ore 11, presso l’Auditorium del Parco, l’Università dell’Aquila ha organizzato un dibattito moderato dal prof. Massimo Fusillo, dedicato quest’anno a “l’arte degenerata”, a cui prenderanno parte il prof. Carlo De Matteis, autore del saggio “Dire l’indicibile. La memora letteraria della Shoah” e Luca Zenobi, Professore di Letteratura tedesca all‘Università dell’Aquila. Al dibattito seguirà il concerto del quintetto di fiati dell’Officina Musicale.
Sempre sabato 27 gennaio, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese commemora il Giorno della Memoria con il concerto “Ebraismo e MittelEuropa” alle ore 18 al Ridotto comunale “Vittorio Antonellini”.
A Scoppito, invece, l'Amministrazione comunale ha organizzato un incontro con la cittadinanza; parteciperanno il sindaco Marco Giusti, il Prof. Fonzi ed il Prof. Adacher dell'Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea che descriveranno e spiegheranno i fatti che portarono agli accadimenti del 27 Gennaio 1945, quando i sovietici entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz in Polonia, liberando i sopravvissuti alla follia nazista. L'incontro proseguirà con la Dott.ssa Sabatini che racconterà "Storie di Ebrei nel Rinascimento aquilano" e con Ernesto De Angelis che porterà una testimonianza di internati di Tossicia e San Gabriele. L'iniziativa è prevista per le ore 18.30, presso Spazio Giovani a San Bartolomeo di Scoppito.