Sabato, 27 Gennaio 2018 18:46

Giorno della memoria, alla scoperta del ghetto ebraico di Civitaretenga

di  Redazione

In occasione del Giorno della memoria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di L'Aquila e cratere ha voluto ricordare l'antico ghetto ebraico di Civitaretenga.

Non tutti sanno infatti che il borgo medievale, frazione di Navelli, conserva miracolosamente intatta una porzione di abitato storicamente denominata “Ghetto ebraico”, di notevole pregio e molto caratteristica. L'antico Ghetto, su proposta dalla Soprintendenza, nell'ambito delle attività di ricognizione e tutela del territorio è stato recentemente dichiarato di interesse culturale, ad integrazione del vincolo che già dal 1983 tutelava il monumentale Palazzo Perelli, edificio di spicco del borgo.

"Già da prima del luglio 1400 - quando re Ladislao concesse agli ebrei di poter risiedere a L’Aquila, Sulmona, Lanciano ed altre città d’Abruzzo - la comunità ebraica, attratta dalle potenzialità economiche legate al commercio della lana e dello zafferano, risiedeva in questa porzione del borgo. L’editto di espulsione dal regno di Napoli, emanato nel 1510, cancellò ogni traccia della loro presenza, sino a mutare le denominazioni della via di spina e della piccola piazzetta centrale che un tempo dovevano chiamarsi “via Giudea” e “piazza Giudea” e che oggi sono denominate “via Guidea” e “piazza Guidea”.

Addentrandosi nel ghetto "è possibile ammirare suggestivi scorci lungo tutto il percorso della via Guidea, coperto in alcuni tratti da solai in legno ed arricchito dalla presenza di scalinate, pregevoli portali in pietra, volte e arcate in conci squadrati che, intersecandosi, danno origine a meravigliosi giochi di luci ed ombre".

Intorno alla interessante e caratteristica piazza Guidea, "si innalzano facciate impreziosite da elementi lapidei finemente lavorati. Tra di esse spicca il palazzo Perelli, con il suo maestoso portale, cui si accede tramite un’ampia scalinata, affine a quelli aquilani di origine angioino-durazzesca, decorati con bugne lavorate a punta di diamante e a cuscini. Le abitazioni presentano volte a botte o a padiglione di ottima fattura, arricchite anche da decori e bassorilievi in stucco. I camini delle cucine raggiungono spesso dimensioni rilevanti, con enormi cappe, elementi lapidei di pregio e pareti attrezzate con fornaci (spesso presenti anche nelle cantine) attrezzate con enormi contenitori di rame per la cottura del mosto".

Le notizie storiche, i grafici e la documentazione fotografica sono estratti dalla relazione del Progetto per la riparazione dei danni causati dal sisma del 6 Aprile 2009 dell’Aggregato Edilizio “Il Ghetto” CS-CIV-01, anno 2016, di G. Di Rosa, D. Gasbarri, M. Rispoli.

Ultima modifica il Sabato, 27 Gennaio 2018 18:52

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