Martedì, 30 Gennaio 2018 10:35

Dramma cooperative sociali: Abruzzo, lavoratori senza stipendio da mesi

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Ancora disagi e problemi per le lavoratrici ed i lavoratori delle cooperative sociali che svolgono i servizi di assistenza nella provincia dell'Aquila, i quali, in molti casi, attendono il saldo degli stipendi arretrati da circa 5, 6 mesi.

"A tutt'oggi - denuncia la Funzione pubblica della CGIL - parte dei fondi che la Regione Abruzzo deve corrispondere alle Comunità Montane per garantire i servizi attraverso le Cooperative Sociali ancora non vengono erogati. Ormai dal mese di settembre del 2016, è stata approvata una 'risoluzione sulla situazione degli Enti d’Ambito e delle Cooperative Sociali', discussa nell'ambito del tavolo tecnico presso la Regione Abruzzo a seguito delle continue sollecitazioni della scrivente Organizzazione Sindacale, volta alla risoluzione del problema del mancato trasferimento dei fondi alle cooperative sociali abruzzesi. Va purtroppo preso atto che nonostante gli impegni assunti da parte della Regione Abruzzo i fondi non sono più stati erogati".

Il mancato trasferimento era dovuto anche al taglio operato dal Governo Monti agli Enti d'Ambito Sociale preposti al trasferimento dei fondi alle cooperative sociali, nonostante tali attività siano proseguite al fine di dare continuità ai servizi erogati. "Ad oggi la Regione Abruzzo, relativamente alle annualità 2011/2013, deve ancora erogare agli enti d’ambito circa 9 milioni di €. La carenza dei fondi, ha lasciato le cooperative stesse, ma soprattutto le lavoratrici ed i lavoratori in uno stato di forte sofferenza, che si traduce in un mancato pagamento degli stipendi che va avanti da mesi".

In tale situazione continuano ad essere penalizzati i lavoratori addetti all’assistenza sociale che, nonostante tutto, hanno assicurato con costanza, grande senso di responsabilità e con enormi sacrifici, la continuità dei servizi definiti nel piano, anticipando le spese necessarie per gli spostamenti nei paesi del comprensorio di riferimento che si presenta, tra l’altro, di non facile accessibilità soprattutto nei mesi invernali. "Tutto ciò al fine di non penalizzare gli utenti finali che hanno il diritto di vedersi garantita una prestazione essenziale per la cura e la salvaguardia della vita", ribadisce la CGIL. "Si fa riferimento alle vere Aree interne della Regione Abruzzo e a quella fetta di popolazione che ha deciso di continuare a vivere in queste zone. Tanti sono i disagi legati a tale scelta, solo parzialmente alleviati dai servizi prestati dai lavoratori che continuano a garantire le attività assistenziali con lo scopo, non ultimo, di rallentarne una condizione di inesorabile spopolamento. Inoltre, nel corso di un incontro tenutosi in data 29 gennaio u.s. in Regione, è emerso che ad oggi non vi è certezza in merito al finanziamento del Fondo per le Politiche Sociali in programmazione per il 2018 il che potrebbe generare un rallentamento dell’avvio delle procedure di gara per l’erogazione del servizio con conseguenti problematiche in capo alle amministrazioni locali, agli enti d’ambito alle Cooperative, ai lavoratori e quindi agli utenti".

Per questo, la Funzione pubblica CGIL ritiene doveroso intervenire immediatamente in ogni sede istituzionale affinché la Regione Abruzzo stanzi in tempi brevissimi le risorse necessarie a copertura dei servizi già svolti in questi anni e, contestualmente, vengano trovate risorse necessarie per il mantenimento futuro dei servizi stessi. "E’ impensabile infatti che le Cooperative Sociali che svolgono tali attività attendono la liquidazione delle fatture emesse addirittura dal 2012 in poi e che, in carenza di fondi certi per il futuro, gli Enti d’ambito non saranno nemmeno in grado di avviare le nuove procedure di gara. Ad oggi infatti, tutti i servizi sono in proroga senza che sia stato imposto l’adeguamento del costo orario dei lavoratori al vigente CCNL di settore con la conseguenza che o tale adeguamento non viene applicato (a discapito dei lavoratori) o, se applicato, la cooperativa non si vedrà corrisposta la giusta tariffa oraria. La politica deve farsi carico di garantire continuità e qualità dei servizi erogati affinché si possa realmente parlare di interventi a sostegno delle zone interne".

"Per questo, è prioritario considerare la natura morfologica della provincia dell’Aquila, caratterizzata da un territorio montano e da un elevato numero di comuni con una bassissima densità abitativa. Tali difficili condizioni non possono gravare sui lavoratori. Alle tante operatrici ed ai tanti operatori che svolgono quotidianamente un servizio essenziale bisogna garantire retribuzioni regolari e condizioni di lavoro stabile e di qualità".

 

Pietrucci: "Situazione oltre la sostenibilità"

Nonostante le ripetute sollecitazioni avvenute nel tempo e una situazione talmente incancrenita da avere superato il limite della sostenibilità, il problema del finanziamento del servizio delle cooperative sociali in tutto l’Abruzzo, ma in particolare di quelle che operano in provincia dell’Aquila, non è risolto.

Per questo, è tornato a riunirsi il Tavolo dedicato alla questione, alla presenza strutturale del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, dei rappresentanti delle comunità montane della provincia aquilana, dei sindaci, delle cooperative, dei sindacati e di Confcooperative.

E' emerso che le cooperative, che operano in ambiti e settori fondamentali come l’assistenza ai disabili e alle persone non autosufficienti, "vantano crediti nei confronti degli ambiti territoriali per svariati milioni di euro, in gran parte concentrati nella provincia dell’Aquila" si legge in una nota condivisa dal tavolo. "Le criticità derivano da due aspetti: il mancato pagamento di servizi pregressi per 8 milioni di euro (a causa di errori commessi nel passato nella instaurazione del rapporto giuridico) a cui si aggiunge l'incertezza, causata da presumibili tagli strutturali operati dal governo e comunicati nell’ambito della Conferenza Stato – Regioni di altri 7 milioni di euro per l’Abruzzo".

Sono migliaia i lavoratori che operano nell’ambito delle cooperative che non percepiscono stipendio per mesi, e che continuano a proprie spese a garantire assistenza e sostegno alla fasce più deboli della popolazione. Il problema è particolarmente sentito nelle aree interne dell’Abruzzo, dove la bassa densità abitativa e la difficoltà di collegamenti rende complicata e gravosa l’erogazione dei servizi. L’incertezza rende impossibile anche programmare attività future e mette a rischio la continuità del servizio.

Spiega Pietrucci: “Gli operatori delle cooperative ormai lavorano sostenuti solo dalla passione e dalla consapevolezza dell’irrinunciabilità di quanto fanno per i più deboli, sanno delle tragedie a cui si andrebbe incontro dal momento in cui smettessero di occuparsi di loro. E’ chiaro che a questo punto la questione è diventata morale: è possibile continuare a chiedere a queste persone di spendere la propria professionalità e il proprio impegno senza ricevere lo stipendio a cui hanno diritto, è possibile costringerli persino ad anticipare le spese per gli spostamenti?”.

Il consigliere regionale annuncia la condivisione del problema e della preoccupazione anche da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio: “E’ assieme a lui, a sottolineare la priorità di questo tema, che chiameremo a rispondere e a confrontarsi per affrontare il problema una volta per tutte gli assessori competenti, Marinella Sclocco e Silvio Paolucci. Se è vero che il problema ha radici che non dipendono dall’attuale amministrazione regionale visto che i fondi mancano per errori e incomprensioni del passato e a causa di incertezza derivata dai tagli operati dal governo, non possiamo limitarci a prenderne atto. Una soluzione dobbiamo trovarla tutti assieme”.

Nell’ambito della riunione del Tavolo è stata anche concordata la rapida redazione di un protocollo d’intesa per tutelare contrattualmente i lavoratori delle cooperative. Nell’ambito delle azioni di risoluzione del problema, in cima alla quali c’è il reperimento dei fondi necessari e una velocizzazione dei pagamenti che risultano incostanti e farraginosi, si chiede all’amministrazione regionale di farlo proprio e di facilitarne l’applicazione.

 

Sclocco: "Sto con gli operatori"

"Il finanziamento statale promosso dal governo Monti e mai erogato ha esposto le cooperative a grandi disagi ma, da quando sono diventata assessore alle Politiche Sociali, mi sono fatta subito carico di questa situazione".

Così l'assessore regionale alle Politiche Sociali Marinella Sclocco, che in una nota ha voluto chiarire quanto emerso in queste ore. "Appena eletta ho cercato di sopperire al mancato finanziamento statale recuperando circa 10 milioni di euro dai Fondi ex Pain, perché non volevo e non voglio che gli operatori siano lasciati in difficoltà. Dal 2014 ad oggi – ha continuato la Sclocco – ho mantenuto con grande attenzione il fondo regionale e ho incontrato spesso i sindacati e i loro referenti regionali per trovare strade praticabili. Se con i fondi ex Pain siamo riusciti a dimezzare il buco creato dai fondi statali non erogati, purtroppo ne servirebbero altri 9 milioni almeno per compensare l'intero finanziamento nazionale mancato".

"Non abbandonerò le cooperative né gli operatori – ha concluso la Sclocco – e per questo è mia intenzione chiedere al Presidente D'Alfonso di avere a disposizione anche le risorse residue dei fondi ex Pain per cercare di dare una soluzione definitiva a questa questione".

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Gennaio 2018 16:57

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