In Abruzzo crollano le iscrizioni negli asili, alle scuole primarie (le elementari, per intenderci) e alle superiori: - 2.117 studenti e studentesse il prossimo anno rispetto al 2017/2018 - una diminuzione dell'1.21% - che significa, tra l'altro, la perdita di 300 posti di lavoro d'insegnanti e personale scolastico. E' come se avessero chiuso 3 delle 197 scuole abruzzesi.
A dare i numeri è l'Ufficio scolastico regionale: stamane, a L'Aquila, i sindacati della scuola terranno una conferenza stampa per fare il punto della situazione, più che preoccupante per il destino della Regione; il calo maggiore riguarda gli asili, con 824 iscritti in meno rispetto all'anno scolastico in corso, un dato dovuto, in particolare, alla diminuzione delle nascite; alle elementari si registra un crollo di 577 studenti, alle superiori di 543 con un alto tasso d'abbandono. Reggono soltanto le scuole medie che, comunque, segnano un - 173 iscritti da un anno all'altro. Insomma, nascono pochi bambini e tanti ragazzi abbandonano gli studi prima di concludere le superiori. Ed il trend per i prossimi anni "prevede una riduzione progressiva", ha sottolineato Davide Desiati della Cisl.
La provincia che perde il maggior numero di studenti e studentesse è Pescara, con un calo di 754 iscritti; seguono Chieti (-637), L'Aquila (-391) e Teramo (-335).
In particolare, a leggere i dati della provincia dell'Aquila si evince come crescono le iscrizioni alle scuole elementari e diminuiscono di poco, 89 studenti, alle medie; a preoccupare, tuttavia, è il dato sugli asili, con 243 iscritti in meno, il dato peggiore della Regione (a Chieti - 211, a Pescara - 165, a Teramo - 205): significa che nell'aquilano le nascite segnano una contrazione più evidente che altrove, evidenza statistica su cui riflettere con attenzione. 158 in meno, invece, i ragazzi e le ragazze che l'anno prossimo frequenteranno le superiori, altro dato preoccupante, considerato che nel chietino e nel teramano, al contrario, le iscrizioni sono in aumento (nel pescarese diminuiscono di 235 unità).
A guardare le altre province, nel chietino aumentano gli iscritti alle medie (+ 185) e alle superiori (+ 343), e diminuiscono, invece, alle scuole dell'infanzia (- 211) e alle primarie (- 268); nel pescarese, invece, c'è una diminuzione generalizzata nelle scuole di ogni ordine, in particolare alle primarie (- 228) e alle superiori (- 235). Nel teramano, infine, crescono le iscrizioni alle superiori, come detto, diminuiscono invece negli asili (- 205), alle primarie (- 180) e alle medie (- 143).
In conferenza stampa, i sindacati affronteranno il tema del calo progressivo delle iscrizioni e non solo: sul tavolo, la mancanza di un aiuto del Governo e del Miur rispetto alle conseguenze, protratte negli anni e persistenti, dei terremoti che hanno sconvolto le aree interne d'Abruzzo aumentando i fenomeni migratori e, quindi, l'abbandono e la dispersione scolastica. Infine, i tagli alle dotazioni organiche del personale docente e Ata che incidono in modo irrimediabile sul funzionamento della scuola e sulla qualità dell'istruzione.