Martedì, 04 Dicembre 2018 19:02

Sulmona: consegnato il primo Ospedale antisismico d'Abruzzo

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Taglio del nastro per il nuovo edificio dell'ospedale dell'Annunziata di Sulmona, il primo ospedale antisismico d'Abruzzo; la cerimonia d'inaugurazione si svolgerà tra circa tre mesi, quando tutti i reparti e i servizi verranno trasferiti dal vecchio al nuovo edificio. Alla cerimonia hanno partecipato l'assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, il primo cittadino di Sulmona Annamaria Casini, accompagnata dai sindaci del comprensorio, il direttore della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila Rinaldo Tordera e i rappresentanti delle ditte e degli istituti di credito che hanno reso possibile la realizzazione dell'opera.

L'ospedale è stato realizzato tramite un partenariato pubblico privato con la formula della locazione finanziaria che agisce come un leasing ordinario: l'edificio viene realizzato da un soggetto esecutore (un gruppo di imprese) associato a soggetti finanziatori privati che congiuntamente, si accollano i rischi di costruzione e di disponibilità da cui scaturisce l'obbligo di curare la manutenzione dell'opera. Con l'attivazione della struttura il privato finanziatore ne diventa proprietario per un periodo di venti anni e l'Asl, pagando un canone annuo di locazione di circa un milione e 800mila euro, ne acquisisce la proprietà al versamento di tutte le rate, anche se il contratto prevede il riscatto anticipato dell'immobile a partire dal secondo anno.

I lavori per la costruzione del nuovo ospedale sono durati due anni, per un costo di venti milioni di euro, soldi erogati da finanziatori privati. La struttura è stata realizzata dal gruppo d'imprese Edilfrair L'Aquila e Inso spa di Firenze. I finanziatori sono Iccrea BancaImpresa e Sarda leasing.

La nuova struttura si estende su una superficie di diecimila metri quadrati su tre piani e ospiterà 126 posti letto dei 160 totali in dotazione all'ospedale di Sulmona. Le stanze di degenza sono composte da due posti letto e dispongono di apparecchio tv e altri accessori per rendere più confortevole la degenza. Nell'occasione la Asl ha investito quasi tre milioni di euro per dotare l'ospedale di macchinari di ultima generazione tra i quali spiccano la Tac a 64 strati (350mila euro), un telecomando digitale di radiologia per il pronto soccorso, per pazienti politraumatizzati, un moderno apparecchio di radiologia ed un sistema di monitoraggio con attrezzature moderne per l'Utic. Inoltre è stata avviato l'iter amministrativo per l'acquisto della risonanza magnetica nucleare (800mila euro) che sarà disponibile per la metà del 2019.

La mattinata è stata segnata dalle proteste di un centinaio di persone, rappresentanti di un gruppo d'associazioni cattoliche, di sindacati e movimenti civici che hanno chiesto la classificazione di Primo livello per l'ospedale di Sulmona, come in passato, fino all'approvazione del nuovo piano sanitario regionale in vigore dal 2016.

CGIL: "Ora, riempire la struttura con nuovo personale. E venga riqualificato in Ospedale di I livello"

"Dopo anni di battaglie, proteste e rivendicazioni, finalmente oggi viene consegnata al territorio della Valle Peligna una nuova struttura sanitaria che a questo territorio ed alla sua popolazione era dovuta. E' infatti dal 2009, ovvero dopo i tragici eventi sismici che tutti ricordiamo, che la FP CGIL della Provincia dell'Aquila ha chiesto in ogni modo, ed a tutte le Istituzioni che in questi anni si sono succedute, che a Sulmona venisse costruito un nuovo Ospedale, perché la vecchia struttura, dichiarata più volte inagibile, non poteva e non può garantire l'erogazione di un servizio adeguato".

Si legge in una nota firmata dal segretario provinciale della CGIL, Francesco Marrelli, e da Anthony Pasqualone della FP CGIL.

"Enormi criticità erano state sollevate dal punto di vista strutturale ed altrettanto gravi criticità vi erano dal punto di vista dei percorsi ospedalieri, con le evidenti negative ripercussioni sia nei confronti dei lavoratori, costretti a lavorare in condizioni indescrivibili, sia nei confronti dell'utenza costretta ad essere 'assistita' in locali fatiscenti. Oggi a Sulmona ed all'intera Valle Peligna, ma ci sentiamo di poter dire all'intero Abruzzo, viene consegnata la prima ed unica struttura ospedaliera completamente antisismica e, per ciò che ci è stata data la possibilità di conoscere, nella struttura stessa cominciano ad esserci anche quelle moderne attrezzature e tecnologie di cui un Ospedale, per essere definito tale ha bisogno. E qui sentiamo di dover dare una risposta al segretario della ANAAO laddove lo stesso dichiara di 'aver vinto una scommessa' anche quando la CGIL era contraria alla sua proposta, alla allocazione dei container al posto dell'Ospedale. Oggi come allora diciamo che la risposta giusta era la nostra e che i container non potevano rappresentare la soluzione al problema, nemmeno provvisoria, tant'è che detti container sono ancora allocati 'temporaneamente' dopo ormai 10 anni nei pressi dell'Ospedale dell'Aquila".

Quali professionalità avrebbero deciso di venire a lavorare in tali condizioni? E con quale prospettiva di temporaneità? "Ma qui viene fuori l'altro vero problema della sanità del centro Abruzzo, in particolare e di tutte le Aree interne in generale", l'affondo della CGIL; "infatti, portato a casa il positivo risultato del nuovo Ospedale, in merito al quale vigileremo per la più immediata consegna dal punto di vista operativo e funzionale alla cittadinanza, la battaglia continua per quanto concerne la storica ed ormai cronica carenza di personale che è necessario e fondamentale per poter permettere a questa moderna struttura di essere in grado di poter assolvere al proprio compito, quello di garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute. E su questo fronte va immediatamente intrapreso un percorso che torni a rendere attrattivo, sia per l'utenza che per le nuove professionalità che necessariamente si devono aggiungere a quelle che già ci lavorano, l'Ospedale di Sulmona. E in merito riteniamo che la nuova struttura rappresenti un passo importante. Ma la struttura, senza personale e senza una adeguata classificazione, rischia di rimanere una eterna promessa, per questo riteniamo che sia fondamentale classificare l'Ospedale di Sulmona in Ospedale di I livello restituendo e generando per questo territorio una propria specificità dal punto di vista di erogazione di servizi sanitari, vanno ora, infatti, definite, con la Direzione della Asl e con la Regione, le funzioni del nosocomio Peligno nel quadro della rete ospedaliera Regionale".

Solo attraverso ulteriori investimenti in termini di personale Medico, Infermieristico, OSS ed attraverso un potenziamento della “macchina amministrativa” si riuscirà a rendere efficace ed efficiente l'intero sistema sanitario del Centro Abruzzo. "Vanno infatti avviate le stabilizzazioni del personale e contestualmente vanno avviate le procedure concorsuali, ferme ormai da troppo tempo, per l'assunzione dei primari ospedalieri. Inoltre va avviata una seria integrazione Ospedale-Territorio di fondamentale importanza migliorare l'efficienza della medicina territoriale e che possa garantire ai cittadini livelli essenziali di assistenza domiciliari. Solo così si potranno evitare disagi sociali ed economici ai cittadini che potranno esigere il diritto alla salute sul territorio e non spostarsi continuamente in altre strutture della Regione o addirittura fuori Regione".

Febbo (Forza Italia): "Una splendida struttura che rischia di essere sottoutilizzata"

"Oggi non possiamo che rallegrarci per l'inaugurazione dell'ospedale di Sulmona, una nuova struttura, moderna e sicura, voluta e avviata dalla giunta Chiodi di cui fieramente ho fatto parte. Al contempo però esprimo grande rammarico nel vedere un presidio totalmente depotenziato nei servizi rispetto a quanto era stato inizialmente concepito".

Così il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo a margine della consegna del nuovo ospedale di Sulmona. "Gli atti parlano chiaro – sottolinea Febbo – l'ospedale di Sulmona è purtroppo classificato come Presidio di Base e non più come struttura di Primo livello. Oggi, inauguriamo una bellissima struttura antisismica che rischia di essere una scatola vuota, come d'altronde molti altri Ospedali delle aree interne, se non si interviene in maniera incisiva sul sistema sanitario abruzzese per assegnare una vocazione ai nostri presidi, esaltando le specialità e rafforzando la medicina del territorio".

Comprensibile la protesta di dottori e cittadini poiché in questi ultimi anni l'ospedale di Sulmona è stato totalmente depotenziato. "È indispensabile che l'area intorno a Sulmona torni ad avere un Presidio di Primo Livello; infatti questa struttura deve continuare a garantire il Punto nascita, avere un Pronto Soccorso efficiente, macchinari aggiornati e concentrare i propri sforzi per attirare risorse professionali con nuovi primari valorizzando quelle esistenti. Oggi a questa struttura mancano ben 8 primari e questo non è più concepibile; purtroppo le politiche messe in atto da questo governo regionale e dall'assessore Paolucci hanno fortemente indebolito il nostro sistema sanitario e continuiamo a pagare un prezzo troppo salato a causa alla mobilità passiva e della scarsa appetibilità dei nostri presidi delle aree interne".

Ultima modifica il Martedì, 04 Dicembre 2018 21:38

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