Alla fine di maggio si costituiva l'associazione 'L'Aquila centro storico' animata da commercianti e residenti con l'obiettivo di promuovere "qualsiasi attività che porti alla rivitalizzazione e alla vivibilità del centro storico", in uno spirito di collaborazione e cooperazione con l'amministrazione comunale e con tutti gli altri enti, pubblici e privati; alla presidenza veniva eletto il fotografo Roberto Grillo.
Ebbene, meno di un anno dopo Grillo ha rassegnato le sue dimissioni e spiega a newstown i motivi che l'hanno portato ad un passo indietro che definisce doloroso. "Giorni fa, alcuni commercianti - nel loro pieno diritto - hanno deciso di costituire un gruppo informale spinti, evidentemente, da un profondo malessere, dal timore e dalla paura per il destino del centro storico".
Tra i referenti del gruppo Ugo Mastropietro. "Ho provato a parlare con loro; giovedì ho partecipato ad un incontro, propedeutico al confronto che il gruppo avrebbe avuto l'indomani con il deputato Luigi D'Eramo che, in sostanza, si è fatto garante di un confronto con l'amministrazione, riportando le ragioni dei commercianti; ho tentato di spingerli ad entrare nell'associazione per dargli ancora più forza, stante anche il fatto che alcuni degli animatori del gruppo, già molto numeroso con circa 100 persone coinvolte, sono già iscritti e hanno proposto e sostenuto la mia candidatura a presidente. Ci ho provato, ma la richiesta è caduta nel vuoto".
Grillo fa autocritica, riconosce gli errori che l'associazione 'L'Aquila centro storico' può aver compiuto in questi mesi: "ci sono dei problemi di fondi se un gruppo di commercianti non si sente più rappresentato dalla nostra associazione; di questo, mi sento responsabile: ho sempre cercato una interlocuzione corretta, educata, sobria e, evidentemente, questo atteggiamento non ha pagato. Non abbiamo ottenuto i risultati sperati, diciamo che non sono stato bravo", le parole del fotografo. Che aggiunge: "tra l'altro, è emersa una differenza di vedute tra commercianti e residenti, una sorta di incompatibilità: dal momento che ho voluto fortissimamente che si viaggiasse insieme, mi assumo anche questa responsabilità. E per questi motivi, essendomi sentito di fatto sfiduciato, ho ritenuto un dovere morale rassegnare coerentemente le mie dimissioni".
Purtroppo, "paure e timori per il rischio concreto che molte delle attività del centro storico possano ritrovarsi costrette a chiudere ha portato ad una reazione di rabbia, con alcuni commercianti che hanno voluto alzare il tiro: è assolutamente legittimo, lo ripeto, ma non mi ci ritrovo. Rivendico la mia anima di artista che tenta di capire senza giudicare; per questo, ho sentito di assumermi la piena responsabilità di un insuccesso che ha portato alcuni colleghi commercianti a costituire un altro gruppo".
La speranza è che l'associazione e il gruppo possano ritrovarsi su un terreno comune: "il rischio è che ci si ritrovi con due gruppo che viaggiano verso la stessa direzione ma non viaggiano insieme: d'altra parte, è la genetica dell'Aquila. Per questo mi faccio da parte, senza alcuna polemica, sperando che il mio gesto possa aiutare in questo senso. Il 1° aprile è stata fissata una assemblea che mi auguro possa eleggere un presidente, o una presidente, che sappia guidare l'associazione meglio di me".