Che la decisione dell'amministrazione comunale di 'cancellare' l'esperienza del Festival della Montagna per dar vita ad una Festa della Montagna [ne abbiamo scritto qui] fosse destinata a far discutere, sebbene alcune voci 'critiche' della città, in questi due anni, abbiano smesso di farsi sentire, era assolutamente prevedibile; tuttavia, il capogruppo del Passo Possibile, Paolo Romano, ha sollevato alcune questioni amministrative che, in verità, meriterebbero una risposta dal sindaco e dalla Giunta comunale.
Romano ha chiarito che "gli eventi ritenuti maggiormente significativi per il territorio aquilano e che, per questo motivo, non necessitano di rispondere ad un Avviso pubblico per accedere ai fondi ReStart del 2019, sono la Perdonanza, il Jazz italiano per le terre del sisma, la Notte dei ricercatori, i Cantieri dell'Immaginario e il Festival della Montagna"; non lo dice il consigliere comunale, "lo decreta la Giunta comunale con la delibera n. 117 del 15 aprile 2019. Con la delibera vengono destinati in maniera diretta 600 mila euro ai quattro eventi citati. Nella fattispecie, e proprio in virtù del riconosciuto e crescente apprezzamento più volte sottolineato e valutato negli atti approvati da questa amministrazione in termini di presenze e ricaduta sul territorio, pari ad almeno 20.000 presenze l'anno, al Festival della Montagna vengono destinati 60 mila euro a valere sul filone B1 ReStart".
Ebbene, si domanda Romano: "come si può, amministrativamente e politicamente, trasferire questa cifra dal Festival della Montagna, evento nato nel 2014 grazie all'associazione Gran Sasso Anno Zero, ad una sedicente neo Festa della Montagna senza passare per un Avviso pubblico così come fanno tutti gli altri eventi cittadini? La Festa della Montagna deve ancora dimostrare la sua appetibilità per il territorio e non può certo godere di quella del Festival della Montagna: sarebbe dunque più giusto che partecipasse come tutte le altre associazioni al filone B2 del ReStart e concorresse con una propria, nuova, proposta progettuale".
Il capogruppo del Passo Possibile si chiede anche "come si possa 'rinnovare' il comitato promotore dell'evento se la scadenza del vecchio comitato, dove sono presenti anche i ragazzi di Gran Sasso Anno Zero, è prevista per dicembre 2019. È chiaro che si dovrebbe revocare il decreto del sindaco n. 394 del 25 novembre 2018 e procedere con un nuovo decreto, magari avvisando anche i componenti del comitato di una volontà diversa da quella che si era intrapresa. Spero vivamente che il sindaco e il consigliere delegato alle politiche della Montagna vorranno spiegare, non a me, non all'Associazione Gran Sasso Anno Zero, ma a tutti i cittadini aquilani, quanto una pubblica amministrazione può spingersi pur di spazzare via un'associazione che fa cultura sul territorio e che evidentemente è ritenuta poco gradita nonostante i risultati ottenuti. La verità - l'affondo del capogruppo del Passo Possibile - è che siamo davanti ad un nuovo delirio di onnipotenza di stampo amministrativo".