"Le pubbliche istituzioni sono chiamate a sostenere i programmi di ricostruzione offrendo a L’Aquila le opportunità che la sua gente e la sua storia meritano".
E' il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nel pomeriggio, è arrivato in città per inaugurare l'anno scolastico, nel cortile della scuola primaria 'Mariele Ventre' - Circolo Didattico 'Amiternum'; "questa scuola - ha sottolineato il Capo dello Stato - è un simbolo, non ha mai smesso di funzionare, neppure nei giorni più drammatici seguiti al terremoto. Oggi rappresenta il desiderio e l’impegno per uscire da una provvisorietà durata troppo a lungo e per completare quella ricostruzione che riguarda anche le relazioni tra la gente, tra le persone, il senso di comunità, la vita sociale".
Prima di arrivare nel cortile della scuola, atteso da circa mille alunni provenienti da 350 istituti di tutta Italia, Mattarella si era fermato davanti alla stele che ricorda gli studenti e gli insegnanti morti la tragica del 6 aprile 2009: "anche in loro ricordo - le sue parole - avvertiamo forte la responsabilità di assicurare una scuola di alto livello formativo. Agli insegnanti, agli studenti, alle loro famiglie va garantita ovunque la massima cura per la sicurezza degli edifici secondo gli standard esigenti che consentono oggi le moderne tecnologie".
Sergio Mattarella ha voluto incontrare privatamente una rappresentanza del Comitato Scuole Sicure, della commissione Oltre il Musp, degli studenti e delle mamme aquilane con cui si è intrattenuto alcuni minuti per approfondire le criticità che, dieci anni dopo, ancora vive il mondo della scuola, in una città, L'Aquila, dove non è stato ricostruito neppure un edificio scolastico danneggiato. Al Capo dello Stato è stato consegnato un documento dal sindaco Pierluigi Biondi, contenente l'appello affinché il Governo adotti misure importanti ed urgenti per fornire nuovo impulso alla rinascita dei territori colpiti dal sisma 2009. "Oltre ad aver ringraziato il Presidente della Repubblica per la sua significativa presenza in città – ha spiegato Biondi – ho sottoposto alla sua attenzione una breve memoria, con l'auspicio che i contenuti possano essere estesi alle massime autorità governative. Questa terra ha bisogno, come accaduto sempre da 10 anni a questa parte, di un interlocutore nominato dall'esecutivo che funga da raccordo tra le istituzioni centrali e quelle dei territori colpiti dal terremoto: una figura determinante, che mi auguro possa essere individuata in tempi rapidi, per non pregiudicare il percorso di ripresa economica, sociale e culturale intrapreso. Non meno importante, inoltre - ha aggiunto il primo cittadino - è la conferma della Struttura di Missione istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, necessaria per monitorare i processi di ricostruzione e programmare gli interventi sostenuti con le risorse messe a disposizione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica. È inoltre necessario che gli organismi legislativi riprendano in mano il dossier L'Aquila, già condiviso con rappresentanti istituzionali, parti sociali e associazioni di categoria, contenente misure che riteniamo utili per accelerare alcuni procedimenti, soprattutto nella ricostruzione pubblica".
Rivolto alle ragazze e ai ragazzi, Mattarella ha dunque ribadito come a scuola "si cresce come persone, approfondendo il sapere, scoprendo talenti e competenze, imparando a vivere con gli altri; ancora troppi studenti lasciano la scuola precocemente, senza completare il ciclo di studi: è questa una grave menomazione della vita sociale che penalizza soprattutto il mezzogiorno. Il tasso di abbandono scolastico va decisamente ridotto: è un impegno prioritario. Deve crescere, invece, il numero di studenti che conseguono il titolo di scuola superiore, di qualificazione professionale, il numero dei laureati".
Investire nella scuola è la scelta più produttiva sia per le istituzioni sia per le famiglie, ha proseguito il Capo dello Stato: "accresce il capitale sociale del nostro Paese; rinunciare alla formazione, o vivere la scuola senza impegno, è spesso l’anticamera dell’emarginazione, della povertà, talvolta della illegalità. La mobilità sociale oggi si è arenata, la scuola può farla ripartire arrecando giustizia e sviluppo. La scuola per tutti è una grande conquista democratica. Non possiamo rassegnarci a discriminazioni che derivano dalla diversità di ceti sociali o da svantaggiate condizioni economiche. Abbiamo norme d’avanguardia che tutelano e favoriscono l’inserimento dei ragazzi con disabilità: vanno pienamente e concretamente attuate. E’ compito delle Istituzioni ma tutti siamo chiamati a contribuirvi".
La nostra organizzazione scolastica ha limiti che dobbiamo esaminare e continuamente superare; tuttavia, "dobbiamo saper valorizzare sempre meglio le eccellenze che siamo stati capaci di costruire e fare in modo che generino nuove e positive esperienze. Tanti meriti vanno riconosciuti agli insegnanti, ai maestri, ai professori, che mettono la loro passione e la loro preparazione a servizio dei giovani: non sempre ricevono dalla società e dalle Istituzioni il riconoscimento loro dovuto. Insieme a loro desidero ringraziare tutto il personale della scuola che si prodiga per il bene dei ragazzi".
Dunque, Mattarella ha richiamato all'importanza dell'ascolto, del dialogo, del rispetto degli altri che comincia dalla scuola. "Il mio pensiero corre a quel ragazzino di 14 anni che veniva dal Mali, che aveva attraversato il deserto ed è annegato in un naufragio nel Mediterraneo", le ultime parole commosse del Capo dello Stato; "quando ne hanno ritrovato il corpo, si è scoperto che aveva cucito nel vestito la sua pagella: la proteggeva come la sua carta d’identità e la sua speranza. La scuola è una speranza, sempre e ovunque rappresenta la finestra d’opportunità per il futuro di ciascun giovane. Compito della Repubblica è garantirla costantemente: dobbiamo rendere la nostra scuola più forte e più efficace".
La cerimonia d'inaugurazione dell'anno scolastico è stata trasmessa in diretta, dalle 16:30 alle 18:45, su Rai Uno, con la conduzione di Flavio Insinna e Francesca Fialdini.
Video, canzoni, danza e teatro hanno accompagnato al discorso del Presidente della Repubblica: sul palco, hanno animato la diretta televisiva gli alunni degli istituti scolastici selezionati dal Miur con un concorso per i migliori progetti didattici realizzati sui temi della tutela dell’ambiente e della sostenibilità, dell’integrazione, dell’intercultura e della legalità. Hanno immaginato case, scuole, parchi, piazze, colori, suoni e vita lì dove adesso ci sono ancora le macerie i bambini della Direzione didattica ‘Galileo Galilei’ di Paganica (AQ); ha guardato al dopo-terremoto anche l’Istituto Comprensivo ‘Simone de Magistris’ di Caldarola (MC) che, con il coro della Direzione Didattica Amiternum, ha cantato la canzone Domani. È stato un inno all’amicizia, alla solidarietà, alle pari opportunità il brano Altalena degli alunni dell’Istituto Comprensivo ‘Trento 6’ di Trento. I principi della nostra Costituzione, invece, sono stati ricordati a ritmo di rap con È Rap…pubblica degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Vignanello (VT). Dedicata alla bandiera italiana la coreografia Danza in tricolore degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore ‘Enrico Fermi’ di Sulmona (AQ). Il video La Pallina, pensato dai ragazzi della classe quarta del settore ‘Produzioni Audiovisive’ dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Enrico Medi’ di Palermo ha invitato a riflettere sull’abuso della plastica. Più attenzione all’utilizzo della plastica e tutela dell’ambiente sono stati anche i fili conduttori del breve filmato Plastic free dell’Istituto Comprensivo ‘Centro storico Pestalozzi’ di Firenze che ha preceduto Com’eri vestita, la rappresentazione teatrale del Liceo Artistico ‘Nanni Valentini’ di Monza.
Tra gli ospiti, sono intervenuti l’attrice Veronica Pivetti, i cantautori Ron ed Enrico Nigiotti, la cantautrice Noemi e il gruppo The Jackal. Testimonial d’eccezione la calciatrice Sara Gama, la nuotatrice Simona Quadarella, i due atleti paralimpici Lorenzo Marcantognini e Margherita Paciolla: ad accompagnarli il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli.
Alla cerimonia, oltre che il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, l'arcivescovo dell'Aquila, il Cardinal Giuseppe Petrocchi, parlamentari, assessori, consiglieri regionali e comunali, hanno partecipato la viceministro Anna Ascani e il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti che ha consegnato una medaglia a tutta la comunità scolastica del capoluogo abruzzese per premiarne il coraggio e l'impegno nelle difficoltà. "La nostra presenza qui, a dieci anni dalla terribile tragedia del 6 aprile 2009, è un tributo alla tenacia di questa comunità che proprio dalla scuola ha deciso di ripartire. Nonostante gli sforzi, moltissimo resta ancora da fare per sanare le ferite inferte a questo territorio; farò la mia parte per porre fine a ulteriori e inaccettabili ritardi", ha promesso il Ministro.
"Riaprire una scuola non significa solo ricostruire lo spazio in cui trascorrerete gli anni importantissimi della vostra formazione, ma vuol dire restituire a una comunità uno straordinario presidio di libertà e futuro. È nelle scuole, cari ragazzi e care ragazze, che potrete accrescere davvero le vostre conoscenze, sviluppare il vostro senso critico e la vostra visione del mondo", ha aggiunto Fioramonti. Che ha poi citato uno dei padri costituenti, Piero Calamandrei: "nell’illustrare l’articolo 34 della Costituzione dedicato alla scuola e all’istruzione, sosteneva non a caso che per mantenere la democrazia “la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento, della Magistratura e della Corte Costituzionale”. Perché è a scuola che si impara a convivere con gli altri, anche con quelli più lontani da te, e a confrontarsi con idee diverse; è il luogo in cui la politica riassume il suo valore originario di mediazione dei conflitti, in cui si discute dei problemi “per sortirne insieme” e in cui l’inclusione “accade” in modo naturale. A scuola si è per la prima volta tutti uguali nelle proprie diversità. Una scuola veramente “aperta a tutti” (34 Cost) non lascia a casa nessuno", il monito del Ministro.
"“Non uno di meno” diciamo e ciò vale per gli studenti di origine straniera, membri vitali delle nostre comunità scolastiche, come per i docenti necessari a coprire le cattedre scoperte, a partire dagli insegnanti di sostegno Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca senza i quali non può essere garantito il diritto allo studio per gli alunni con disabilità. A tal proposito mi impegno acciocché non accada più che l’anno scolastico cominci senza il personale scolastico necessario", ha assicurato Fioramonti.
Anche il Ministro ha voluto ringraziare gli insegnanti, "dei veri e propri eroi civili che svolgono il loro lavoro in condizioni difficili e con salari lontani non solo dalla media europea ma anche da quello che sarebbe un giusto risarcimento del valore sociale di ciò che fanno quotidianamente. E lo stesso vale per i dirigenti e per tutto il personale scolastico: nonostante le crescenti incombenze burocratiche dovute alle riforme dei precedenti governi non hanno mai smesso di essere punti di riferimento preziosi con il loro lavoro per i nostri giovani. Uno Stato che vuole investire seriamente sul proprio futuro non potrà che tener conto anche di questo aspetto perché se “i buoni insegnanti sono costosi, i cattivi maestri costano di più”".
Marsilio: "Da questa cerimonia parte una nuova stagione, si apre una nuova speranza"
"Ringrazio il Presidente Sergio Mattarella che con grande sensibilità e attenzione ha scelto proprio L’Aquila e l’Abruzzo nel decennale del sisma, per l’inaugurazione del nuovo anno scolastico. Questa non vuole essere solo un’occasione celebrativa. Da questa cerimonia parte una nuova stagione, si apre una nuova speranza. L'Aquila rappresenta un modello di ricostruzione per aver saputo reagire e alzare la testa dopo il terremoto. Purtroppo le scuole sono troppo indietro e, con la presenza del capo dello Stato, vogliamo riportare al centro dell’attenzione il cratere sismico per far capire a tutta l'Italia, al governo, al Parlamento e alle altre istituzioni che bisogna cambiare passo. C'è bisogno di strumenti più efficaci di quelli messi in campo fino ad oggi".
E’ il commento del Presidente della giunta regionale, Marco Marsilio.
"Vogliamo sottolineare – ha aggiunto Marsilio - l'importanza dell'istruzione e della formazione per la crescita umana e culturale dei nostri giovani con ricadute importanti sull'intera comunità e per lo sviluppo del nostro territorio. La scuola, però, non deve risultare deficitaria nelle strutture. Sembra che il Presidente Conte voglia mantenere la delega alla ricostruzione per cui rinnoviamo una richiesta di impegno nel semplificare le norme perché non possiamo permetterci lungaggini burocratiche che bloccano il prosieguo. Molto resta ancora da fare.L'apertura del nuovo anno scolastico è un momento emozionante e intenso- ha proseguito Marsilio - perché trasmette quella fiducia nel futuro per chi ogni giorno si confronta con un’esperienza educativa e formativa. Ai ragazzi dico : vogliate guardare avanti, verso il futuro con fiducia. Studiate, studiate tanto perché la vita è dura e nessuno vi regala nulla. Impegnatevi per raggiungere i vostri obiettivi con forza e determinazione".
Pezzopane: "Ora svolta edilizia per superare precarietà strutture"
"La presenza del presidente Mattarella all'Aquila testimonia l'importanza dello sforzo che la città e il suo sistema scolastico hanno dovuto sostenere in questi dieci anni per tornare alla normalità".
Lo ha dichiarato Stefania Pezzopane, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico dell'Aquila. "Ora è necessario – ha aggiunto la deputata - che il governo imprima una vera e propria svolta per l'edilizia scolastica. Perché il sistema educativo possa contribuire nel modo migliore alla formazione dei bambini e ragazzini aquilani è indispensabile superare il suo stato di provvisorietà e fare in modo che gli alunni possano finalmente frequentare strutture in muratura. E perché questo accada urge a sua volta un processo di semplificazione capace di preparare le condizioni di una simile svolta".
"Al premier Conte e alla ministra De Micheli chiedo per questo di rendere possibile la svolta di cui le scuole della città hanno bisogno. Scuole nuove, vere e sicure sono fondamentali per preparare al futuro i ragazzi dell'Aquila. In questo senso ci conforta anche il fatto che il ministro dell'Istruzione sia intervenuto con parole nuove rispetto al passato".