Mercoledì, 09 Ottobre 2019 12:00

L'Aquila, volano gli stracci: polemiche sul Festival della montagna

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A L'Aquila volano gli stracci, nell'anno del decennale; volano gli stracci intorno al mai nato Festival degli Incontri, volano gli stracci intorno alla Festa della Montagna, in una battaglia di parte che non fa bene a nessuno. 

Tant'è, però. 

Stamane, su 'Fuori dal giro', il blog di Alessandra Cococcetta, è stata pubblicata la denuncia di Agostino Cittadini, guida alpina e presidente regionale delle guide alpine per vent’anni, membro del soccorso alpino, direttore di Abruzzo mountain guides, socio di El Cap con Daniele Adriani e Matteo Cittadini, storica palestra di arrampicata del territorio.

Di fatto, Cittadini - che nei giorni scorsi ha partecipato alla Festa della Montagna - spiega di essere creditore di Gran Sasso Anno Zero, cui aveva fornito la parete attrezzata per il Festival della Montagna, sottolineando di aver "retto" l'evento con le gare "organizzate da noi"; "siamo credibili e crediamo nello sport - le sue parole - non guardiamo né al guadagno né ai colori politici, siamo noi ad essere creditori ed i ricatti a cui abbiamo assistito per boicottare la partecipazione alla Festa della Montagna sono inaccettabili".

Non solo. Cittadini ha inteso ribadire che "la gestione del Festival della Montagna è stata affidata a Gran Sasso Anno Zero senza gara ad evidenza pubblica".

Se non fosse che, sui social, la guida alpina ha chiarito che "c'è una grossa inesattezza nell'articolo: non è Anno Zero che deve pagare i fornitori bensì il Comitato organizzativo del Festival della montagna", ha spiegato.

A stretto giro la replica di Gran Sasso Anno Zero, affidata ad una nota.

"Leggiamo in questi giorni di accuse che ci vengono rivolte rispetto ad una presunta cattiva gestione dei Festival della Montagna dell'Aquila, organizzata negli anni passati. Ci sembrano davvero calunnie ad orologeria per coprire la pessima figura fatta dalla Festa della Montagna di quest'anno, e da chi l'ha organizzata. Da parte nostra c'è sempre stata trasparenza totale. Noi non abbiamo nulla da nascondere rispetto al nostro operato e non a caso, ormai da anni, i bilanci del Festival sono pubblici e visibili sul sito festivaldellamontagnalaquila.it e sull'albo pretorio del Comune dell'Aquila. Chi ci ha calunniato dichiarando il falso senza pudore ne risponderà per vie legali".

Fatta la premessa, GSAZ ha voluto "smentire per punti le principali falsità (o fake news, come usa dire di questi tempi) che stanno circolando".

Gran Sasso Anno Zero non ci ha pagato.

"GSAZ non ha mai pagato nessuno, perché non poteva farlo. Non siamo stati noi a gestire i soldi del Festival della Montagna, ma un Comitato Organizzatore di natura pubblica, presieduto dal Sindaco e con all'interno, tra i vari membri, un dirigente comunale ed un revisore dei conti. Siamo stati un fornitore del Comune (per le funzioni di programmazione, coordinamento, gestione del Festival) anche noi come tanti altri e anche noi siamo stati pagati in ritardo. I ritardi e i problemi con i pagamenti (principalmente per l'edizione 2016) sono stati creati dall'amministrazione comunale, non da GSAZ, come abbiamo più volte denunciato pubblicamente. In sintesi, chi vanta dei crediti, li vanta verso il Comitato Festival della Montagna, quindi dal Comune dell'Aquila, non verso GSAZ. Peraltro, ci preme sottolineare che nel 2017 il festival non è stato organizzato proprio per i problemi nei pagamenti del 2016, come affermammo pubblicamente. Non volevamo un festival della montagna 'indebitato', e per questo ci siamo fermati un anno, in attesa dei pagamenti. Ci sembra peraltro un comportamento inedito in una città dove tante volte è stata malsana consuetudine organizzare eventi pubblici a debito".

Gran Sasso Anno Zero non ha vinto un bando

"Certo che no, perché il Festival della Montagna a L'Aquila lo abbiamo inventato noi. Non esisteva prima che noi lo proponessimo al Comune, e dunque non esisteva nemmeno un bando. Da un punto di vista finanziario inoltre, come associazione non siamo mai stati pagati più di 15.000 euro, quindi ampiamente entro la soglia in cui un ente pubblico, in questo caso il Comune dell'Aquila, può ricorrere ad affidamento diretto".

Gran Sasso Anno Zero ha preso 80/90.000 euro dal Comune

"No. Il Comitato Festival della Montagna, presieduto dal Sindaco e formato da vari componenti (tra cui 2 o 3 membri di GSAZ) ha usato e gestito questi fondi (POR FESR) per organizzare il Festival. GSAZ ha lavorato all'evento ed ha ricevuto un compenso tramite il Comitato organizzatore, ma non ha mai preso direttamente fondi pubblici per organizzare il Festival".

Gran Sasso Anno Zero 'si è messo in tasca i soldi'

"No. Per l'edizione 2016 del Festival della Montagna, GSAZ è stato pagato dal Comune 15.500 euro (meno nelle edizioni precedenti e nella Winter Session 2018). Questi soldi sono serviti a coprire i rimborsi spese di circa 15 persone che hanno lavorato al Festival per mesi. Dietro ogni evento di qualità c'è il lavoro di tante persone, ed è giusto che siano pagate, anche più di quanto siamo stati pagati noi. Per far quadrare i conti e riuscire a realizzare tutte le attività del Festival, la prima voce di spesa che abbiamo tagliato sono sempre stati i nostri rimborsi. Come gli altri fornitori, abbiamo dovuto aspettare mesi per essere pagati".

Dunque, "restiamo sempre a disposizione di chiunque abbia dubbi per mostrare ogni documento, spiegare qualsiasi voce di bilancio, giustificare fino all'ultimo euro speso nelle passate edizioni del Festival della Montagna L'Aquila (l'unico e solo)".

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Ottobre 2019 16:38

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