"Stiamo approntando una convenzione con il Gran Sasso Science Institute per lavorare ad una normativa sulle aree interne e sui sistemi territoriali della conoscenza; abbiamo qui Invitalia e l'Agenzia della coesione: serve dare nuove opportunità alle città dell'Appennino, fare investimenti importanti sullo sviluppo sostenibile e sulla mobilità, salvaguardando i livelli dei servizi già esistenti, per esempio la sanità. E per quanto riguarda L'Aquila, stiamo per predisporre la manifestazione d'interesse per concorrere a Capitale Italiana della cultura 2021".
Lo ha annunciato stamane il sindaco Pierluigi Biondi, a margine della presentazione della Carta dell'Aquila, il manifesto delle città delle aree interne.
"A metà dicembre avrò un incontro con la persona che abbiamo individuato per coordinare i lavori - ha svelato il sindaco dell'Aquila - ma non posso dirvi di più. Cercheremo di far passare il messaggio che L'Aquila è già una Capitale della cultura: bisogna soltanto mettere in rete ciò che già si fa. Quando andiamo fuori, quando parliamo dell'Aquila la gente rimane positivamente colpita delle tante cose che si fanno e, di contro, stupita di come queste cose si conoscano poco".
La candidatura a Capitale italiana della cultura non sarà dell'Aquila, ma della città territorio dell'Aquila e sul punto Biondi ha insistito molto. "In attesa del riconoscimento Unesco per la Perdonanza, che rappresenterebbe un marchio di qualità che proietterebbe la città in uno scenario internazionale, stiamo lavorando ad un piano di comunicazione e marketing di livello superiore, anche grazie alla collaborazione dell'Agenzia della Coesione di Invitalia" ha dunque concluso il sindaco.