Continua a far discutere la mozione approvata dal Consiglio comunale di Pescara su proposta di Adamo Scurti (Pescara futura) e che prevede, in sostanza, la piantumazione di un alberto "per ogni bambino mai nato" e l'individuazione di un'area per questa nuova versione di "cimitero dei feti" che da tempo la destra antiabortista va proponendo.
Si tratta, indubbiamente, di un provvedimento di forte impronta ideologica, per alcuni di un vero e proprio attacco alla Legge 194.
E' per questo che hanno fatto rumore, e parecchio, i voti di favore giunti dai banchi dei consiglieri del centrosinistra presenti in aula e, in particolare, quello di Marinella Sclocco, candidata sindaco della coalizione progressista alle ultime elezioni amministrative.
Di ritorno al medioevo ha parlato il segretario regionale di Sinistra Italia, Daniele Licheri: "Resto sbalordito, per non dire inorridito, dal testo della mozione: non mi meraviglio dei barbari che lo propongono, una maggioranza a trazione leghista che invece di governare la più importante area metropolitana d'Abruzzo gioca a fare Dio mettendosi nuovamente a giudicare, e arbitrariamente decidere, sul corpo delle, donne. Piuttosto, scopro che questo vergognoso provvedimento è stato approvato anche con i voti di una parte delle opposizioni: non riesco a comprendere come i consiglieri e soprattutto le consigliere del Partito Democratico e di alcune civiche abbiano potuto avallare e condividere una tale porcheria", l'affondo.
Scurti ha inteso preciare in aula che lo stimolo per la mozione è arrivato da "famiglie che hanno vissuto questo dramma" (l'interruzione involontaria di gravidanza, o quella volontaria?, si chiede Licheri) e dalle "associazioni che, in qualche maniera, vivono per cercare di contenere quest'attività". Nel merito, il consigliere ha poi citato cifre riferite al numero di aborti "avvenuti" a Pescara e nel mondo ogni anno, interrompendo la frase per richiamare a confronto episodi come "la shoah, le foibe e cose di questo genere", e parlando di "45 milioni di morti l'anno".
"Questa mozione è purtroppo figlia di una società che pensavamo di aver sepolto - la stoccata di Licheri - quella in cui la donna è un mero contenitore, un oggetto che non ha alcun diritto di decidere della propria vita e del proprio destino. Anni di lotte seppellite con una mozione intrisa di pura ideologia oscurantista di cui una città aperta come Pescara davvero non sentiva il bisogno. Opposizioni se ci siete battete un colpo perché davvero oggi voi ci avete lasciato orfani di una difesa costituzionale della 194".
Durissimo il commento del segretario di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo: "Questo voto è davvero desolante per chi, come me, si è formato ragazzino ai tempi della battaglia femminista che portò alla legge 194 e partecipò poi alla campagna per difenderla nel referendum del 1980. Per votare una cosa del genere bisogna essere completamente estranei a un'intera storia. Noi di Rifondazione paghiamo un duro prezzo in termini di isolamento ma davvero non riusciamo a vedere in questo film horror un argine alla destra. Spero che il Pd e art. 1-Mdp, in un sussulto di dignità, procedano all'espulsione di chi ha votato questa schifezza e che ne chiedano le dimissioni dal Consiglio. È noto che non ho mai considerato il Pd un partito di sinistra ma qui siamo oltre. Davvero oltre".
Dal voto ha preso le distanze anche Teresa Nannarone della segreteria regionale del Partito Democratico con una dichiarazione rilasciata al quotidiano Il Messaggero: "Considero quel voto un errore gravissimo teso a cancellare anni di battaglie delle donne per il diritto all'aborto, legge dello Stato ormai da 42 anni. Si apre un varco inaccettabile ai rigurgiti delle nuove destre oscurantiste e sessiste. Quel voto riguarda ovviamente solo i singoli consiglieri - ha tenuto a chiarire Nannarone - perché una simile posizione non è mai stata discussa all'interno del Pd regionale".
Marinella Sclocco ha provato a spiegare il voto espresso in Consiglio comunale: "La nostra storia personale, il nostro convincimento culturale, le nostre battaglie sono limpide e sono sempre dalla stessa parte: quella dei diritti delle donne. Le pescaresi e i pescaresi troveranno sempre in noi, e nei nostri colleghi di centrosinistra in Consiglio Comunale, un sicuro e determinato presidio a difesa della Legge 194, una legge fra le migliori al mondo, e ci riconosciamo pienamente nello spirito e nelle battaglie che ne furono alla base" ha spiegato in un post pubblicato su Facebook. "Il nostro voto alla mozione presentata dal consigliere Adamo Scurti non è in alcun modo espressione di una volontà diversa: siamo profondamente dispiaciuti se il nostro voto ha potuto anche solo far pensare che avessimo con un colpo di spugna cancellato decenni di mobilitazioni civili e politiche. Non ce li siamo affatto dimenticati, e se qualcuno ha pensato che il senso della mozione approvata anche grazie al nostro voto fosse quello di sconfessare la legge sull’aborto, ha pensato male, e male di grosso".
Nessun albero verrà piantato infatti per “ricordare” le interruzioni volontarie di gravidanza previste dalla legge 194, ha provato a chiarire Sclocco: "nel dispositivo della mozione, che è l’unica parte che impegna la Giunta, si parla solo ed esclusivamente dei bambini mai nati, per i quali esiste una Giornata mondiale riconosciuta anche dal Ministero della sanità italiano e che sono altro rispetto agli embrioni di cui alla legge 194. Questo è lo spirito con il quale abbiamo votato la mozione, e nessun altro. Né potrebbe essere il contrario, in quanto una mozione consiliare non può andare contro una legge nazionale e alzeremo ogni vigilanza affinché non ci sia alcun tentativo di andare oltre. Anzi, proprio a difesa della 194 e dei precisi confini entro i quali occorre restare, presenteremo un ordine del giorno molto chiaro. Terremo alta la guardia perché Pescara non torni indietro e non rinunci al cammino che ha fatto finora in nome dell’indipendenza e del rispetto delle donne".
Dunque, Sclocco ha inteso chiedere scusa "a tutte le donne che si sono sentite offese, violate o in pericolo per la mozione votata e che hanno pensato che il nostro Si fosse un No ad una diritto. Nulla, e certo non una mozione, potrà mai farmi o farci avere ripensamenti su quella legge. Una legge dello Stato, una legge per le donne".
Anche il partito di Sclocco però, Articolo 1, ha preso nettamente le distanze dal voto sulla mozione: "Sono di questi giorni due episodi sconcertanti. Il primo riguarda l'adesivo promozionale utilizzato dalla compagnia petrolifera X-Site Energy Services che allude ad un tentativo di stupro nei confronti di Greta Thunberg. Il secondo, più vicino a noi, riguarda l'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Pescara che chiede di piantare un albero per ogni bambino mai nato: un chiaro modo di colpevolizzare le donne che decidono di interrompere la gravidanza. Ambedue gli episodi esprimono svalorizzazione delle donne e sono frutto di una cultura patriarcale che persiste nella società e fonda il proprio potere sulla soggezione delle donne", le parole di Roberta Agostini, del Forum nazionale donne del partito, e Maria Luisa Serripierro, reponsabile regionale 'Donne e diritti civili'.
"E' grave che tutto il consiglio comunale di Pescara nella sua interezza abbia votato a favore della mozione che, di fatto, accomunando interruzioni di gravidanza spontanee e volontarie, disconosce la libertà delle donne di decidere del proprio corpo. Le donne di Articolo1, insieme alla Segreteria regionale del partito, prendono fermamente le distanze dai contenuti della mozione. Domani sarà l'8 Marzo. L'emergenza coronavirus costringe a rinunciare alla manifestazione che è stata progettata insieme con tante altre realtà politiche; questo non significa che rinunciamo a batterci per l'autonomia e la libertà delle donne rivendicando opportunità di lavoro, condivisione sociale del lavoro di cura, tempo per sé, equità salariale. Lo faremo attraverso la rete di relazioni che, soprattutto tra le donne, sono state costruite. Sarà, come sempre, un 8 Marzo di impegni per l'intero anno".