Si sta configurando l’estate più particolare degli ultimi decenni.
L’emergenza sanitaria determina enormi incertezze, ma “dietro ogni problema, c’è un’opportunità” come diceva Galileo.
Considerati i rischi di muoversi anche se consentito, appare già evidente che quest’anno gli aquilani vivranno la loro estate restando per più tempo in città e forse, per la prima volta nella storia, scoprendola bellissima da vivere anche nella stagione finora tassativamente balneare.
Vedere parchi, strade e piazze, magnificenti, percorsi da famiglie a piedi, in bici, in monopattino, col sorriso, è qualcosa che riempie il cuore e che fa già intravedere “l’alba dentro l’imbrunire” come invece canta Battiato. L’altra cosa che appare evidente è la necessità di un salto di qualità sull’accesso e la fruibilità agli spazi del centro. Per poi fungere da modello per ogni quartiere della città, che dovrà avere un suo “mini centro”.
Parlo della pedonalizzazione del centro.
Ci sono da vincere le paure di commercianti e residenti, che temono una diminuzione degli affari e una svalutazione degli immobili, e le abitudini ormai consolidate, che vedono L’Aquila come prima città in Italia per motorizzazione pro-capite (76 auto su 100 abitanti) e piena di cittadini che vogliono parcheggiare in prossimità (nell’ordine dei metri) di qualsiasi destinazione.
Perché dunque aggiungere rischio al rischio? Perché sono misure già testate altrove e risultate vincenti, per tutti. In questo momento, possono concretamente contribuire anche a restituire ossigeno all’economia del comprensorio e a fornire gli spazi adeguanti per il distanziamento sociale.
Partiamo dall’economia, con una breve lista di esempi che parlano da soli:
- Confesercenti Modena chiede la completa pedonalizzazione del centro storico cittadino e un regolamento dehors relativo all’occupazione di suolo pubblico per gli spazi all’aperto annessi ai locali di pubblico esercizio [qui]
- Madrid, con la pedonalizzazione del centro vendite in aumento del 10% [qui]
- Palermo, dopo la pedonalizzazione commercianti ricreduti: adesso gli affari vanno meglio [qui]
- Ricerca del Politecnico di Milano: Ztl, gli abitanti ci guadagnano e i commercianti anche [qui]
- Chiudere al traffico i centri storici fa bene agli affari e cresce pure il valore degli immobili [qui]
- Siracusa, la Ztl di Ortigia è il centro storico più vitale d’Italia [qui].
Chissà quanti aquilani andranno a passeggio volentieri anche nelle città della nostra costa abruzzese e lo fanno perché non sono calpestati dalle macchine: che cosa ci impedisce veramente, nel profondo, di farlo anche qui? Chiedetevelo in modo sincero.
Passiamo alla gestione degli spazi: in questo periodo difficile, in cui le regole sul distanziamento sociale pongono un limite fisico rilevante per il funzionamento delle attività commerciali e di ristorazione, perché non dedicare più spazio alle persone e meno ai parcheggi?
Faccio qualche esempio, ma ce ne sono molti altri. Piazza Regina Margherita: alcuni locali hanno riaperto, le persone ci vanno, ma sono costrette a restare confinante in un piccolo spazio della piazza, meno della metà. Perché? Il resto è occupato da macchine in divieto di sosta (con rimozione 0-24, ovviamente non rispettato). Ogni auto ha un’impronta a terra tra gli 8 e 12 metri quadri, facciamo 10 in media. Vuol dire che nello spazio di una macchina parcheggiata ci stanno 10 persone a 1 metro di distanza. In quella piazzetta deliziosa, ce ne sono parcheggiate almeno 10: ovvero almeno 100 metri quadri di suolo pubblico utile a ospitare 100 persone, occupato abusivamente. Per accontentare solo 10 persone che non hanno avuto la forza di fare 100 metri in più a piedi. Vogliamo parlare del Corso, del “quadrato delle bermuda” (per la potenziale pericolosità) di Via Verdi, Corso, Quattro Cantoni? Tavolini con accanto parcheggi e addirittura transito di veicoli per pochi, pochissimi, “eletti”, ma molto ingombranti (e con scarichi maleodoranti). E così via, Piazza Palazzo, Via Garibaldi, la stessa Piazza Duomo, fate voi il vostro elenco.
Togliamo tutte queste auto dal centro, a partire da quelle parcheggiate abusivamente (divieti già esistenti) e concediamo spazio gratuito all’aperto, sotto i portici, nei cortili pubblici, alle persone, agli esercizi commerciali, alle associazioni culturali di teatro, cinema, animazione. Facciamo le cose ordinate, con prenotazione di spazi e orari, un cartellone di attività e iniziative per animare l’estate senza creare calca, stress e rischi sanitari.
Come fare tutto questo? Gli spazi e i modi per intervenire subito ci sono.
Il principio dovrebbe essere di concedere i parcheggi più vicini a chi deve fare commissioni o spese brevi, quindi disporre parcheggio con disco orario di un’ora nelle aree di sosta più prossime alle attività. Gli esempi sono: Fontana Luminosa, Via Castello, San Bernardino, Via Verdi (fino all’incrocio con Via Tempera), Piazza Chiarino (Via Garibaldi è già divieto di sosta con rimozione ambo i lati 0-24), lato sud di Piazza Duomo. Per chi deve restare più tempo, si può parcheggiare in Viale Duca degli Abruzzi, Viale Gran Sasso, Via delle Aquile, Via Tagliacozzo, Via Pescara, Via Strinella, Santa Maria di Farfa, Terminal, Villa Comunale.
La strada da fare a piedi, per restare per più di un’ora, è veramente breve e del tutto confrontabile con quella che anche qualsiasi aquilano fa senza colpo ferire non appena mette piede in altre località.
Questo vale anche per i cantieri. Nessuno ha veramente bisogno di parcheggiare sotto il cantiere, a parte i mezzi che portano gli attrezzi. Anche i residenti senza garage possono accettare di fare uno sforzo. I commercianti hanno bisogno solo dei veicoli per il carico/scarico delle merci.
Ciò permetterebbe di tenere chiuso completamente alla circolazione tre lati di Piazza Duomo, il Corso dalla piazza a Piazza Regina Margherita, Piazza Palazzo. La sera anche Via Garibaldi e Fontana Luminosa. E godere in libertà e sicurezza (sia sanitaria che stradale) di questi bellissimi spazi. Che vanno protetti fisicamente, con paletti rimovibili (possibilmente belli) che impediscano fisicamente il parcheggio e il passaggio abusivi.
Questo per l’immediata estate: contemporaneamente bisognerebbe decidere cosa fare sui tanti progetti di parcheggi multipiano, che probabilmente risolverebbero ogni problema. In Via Zara? Via Sallustio? Via XX settembre? Sotto Piazza Duomo, prima che venga rifatta? È urgente una pianificazione definitiva a riguardo.
Con la collaborazione di tutti, L’Aquila può apprestarsi a vivere una nuova stagione, che, a dispetto delle premesse, potrebbe rivelarsi una vera svolta per il presente e per il futuro. Concludiamo con Mark Twain: “Tra vent'anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto. Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro. Cattura i venti dell'opportunità nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.”. Visti i tempi accelerati che viviamo, i venti anni di Twain potrebbero essere per noi venti mesi o anche meno. Coraggio!
* Gabriele Curci, Professore Associato del Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche - CETEMPS