Domenica, 04 Ottobre 2020 17:40

Flash mob di Mediterranea Saving Humans a Pescara: "Stop a blocco navale"

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E' stato molto partecipato il flash mob organizzato sabato 3 ottobre, a Pescara, da Mediterranea Saving Humans.

L'evento, ideato e diretto dall'artista, coreografa e docente di danza pescarese Anouscka Brodacz, ha coinvolto una trentina di persone, tra attivisti/e delle associazioni e partiti che hanno aderito all'iniziativa, posizionati a scacchiera accanto alla Nave di Cascella, con le braccia a croce come simbolo non religioso, ma spirituale.

Gli attivisti sono stati ricoperti con della carta stagnola come se fossero delle coperte termiche, utilizzate spesso duranti i salvataggi in mare soprattutto in caso di temperature basse.

Davanti alla scacchiera umana vi era la responsabile del nodo territoriale pescarese di Mediterranea Saving Humans, Vanessa Cirillo, vestita di bianco, su cui è stato proiettato un video realizzato dall'artista internazionale Bill Viola, in cui un uomo con le braccia a croce precipita in acqua e poi risale.

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Durante il flash mob è stato letto il resoconto dei 6 naufragi avvenuti nel Mediterraneo tra il 14 e il 25 Settembre, in cui ci sono state più di 190 morti in mare.

Il nodo territoriale di Pescara, assieme a tutta l'associazione Mediterranea Saving Humans, a Medici Senza Frontiere e alle organizzazioni della Civil Fleet, Sea Watch e Open Arms, chiedono un confronto serio con il Governo italiano, senza negare la complessità della situazione dovuta alla pandemia e alla posizione geografica dell’Italia. "Siamo convinti che si possano trovare mediazioni, ma non sulla vita delle persone e sul soccorso, al quale tutti hanno diritto".

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In particolare, le associazioni chiedono:

  • il riconoscimento istituzionale, non solo a parole ma attraverso una pratica sottoscritta dai Ministeri competenti, del valore e dell’obbligo della necessità del soccorso in mare;
  • la fine del blocco delle navi e degli aerei delle organizzazioni della società civile europea;
  • l'immediata assistenza e assegnazione di un porto sicuro entro le 24 ore per tutti i mezzi navali che si trovassero a operare soccorsi in mare, al di là della loro classificazione – come previsto dalla Convenzione per il soccorso in mare nella dicitura “senza ritardo alcuno”-, con procedure sanitarie chiare e uguali per tutte;
  • la riattivazione di un meccanismo europeo per la salvaguardia della vita in mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

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Ultima modifica il Domenica, 04 Ottobre 2020 17:55

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