di Sara Vegni* – Si è spesso detto e sentito dire che L'Aquila è stata un laboratorio per le risposte alle emergenze. E probabilmente è vero. Ma non è un primato che spetta solo al nostro territorio. Viviamo infatti in un Paese ad alto rischio ambientale, sismico e idrogeologico dove ogni stagione ha i propri disastri e le proprie vittime, ma che ogni volta ri-inizia da capo sia nella risposta alle emergenze, sia nelle politiche di prevenzione.
Abbiamo pensato di sperimentare una pratica diversa, che parta dalle persone e dalle piccole cose. Si potrebbe dire "dal basso".
Non ci siamo inventati niente. ActionAid International, da oltre 14 anni, opera attraverso lo strumento dell' «Analisi Partecipata delle Vulnerabilità» in contesti di emergenza e di conflitti, con gli obiettivi di creare comunità più resilienti alle catastrofi, collegare le emergenze allo sviluppo, influenzare le scelte politiche e motivare i settori più vulnerabili della società.
L'occasione per tradurre la metodologia in Italia è venuta dal progetto di affiancamento di ActionAid Italia all'Istituto "Rodari" dell'Aquila. "L'Italia del Futuro" vuole essere un supporto alle necessità delle scuole messe a dura prova dai continui tagli all'istruzione ma anche un percorso per rendere le scuole aperte e centrali per tutto il territorio.
Abbiamo pensato che L'Aquila e le scuole fossero un ottimo punto di partenza per portare una buona pratica internazionale anche nel nostro Paese, che tanto ne ha bisogno.
E' così partito a marzo un ciclo di laboratori gratuiti che ha coinvolto famiglie e personale docente dei plessi di Sassa dell'Istituto Rodari nell'analisi dei rischi (ambientali e sociali) che oggi vive il territorio. Ai molteplici strumenti utilizzati (cartografia, giochi, laboratori teatrali) abbiamo voluto affiancare quello della "Passeggiata di quartiere".
In una domenica mattina, lo scorso 11 maggio, un nutrito gruppo di cittadini di Sassa, accompagnati da uno stuolo di bambine e bambini - i cittadini di domani - si sono ritrovati al piazzale della scuola e, armati di tanta allegria, hanno attraversato le strade e le campagne della frazione a ovest dell'Aquila.
Il microfono era aperto e tanti hanno raccontato dei problemi di vecchia data di quella zona, come la viabilità, la mancanza di marciapiedi e la cementificazione incontrollata. Qualcuno più anziano ha ricordato di una Sassa che non c'è più, quando il torrente Raio era un punto di riferimento per passeggiare e giocare. Ora si raggiunge a fatica e in alcuni tratti è difficoltoso passarci vicino anche per il cattivo odore che emana.
Tutti in fila per non farsi travolgere dalle macchine che sfrecciano in statali senza protezioni per pedoni e ciclisti abbiamo raggiunto la Casetta che non c'è, un piccolo e importante presidio di socialità in una frazione che avrebbe anche spazi da destinare a politiche di comunità (per esempio, la "ex Sercom"), che purtroppo giacciono abbandonati vittime di tante idee e pochi fatti concreti.
La passeggiata si è conclusa con un pranzo condiviso, le bimbe e i bimbi scatenati nei giochi e i "camminanti" che lasciavano impressioni e proposte sulla bacheca del progetto. Tra i tanti uno che si ripete: la necessità di una ricostruzione che sia anche sociale e che non dimentichi i più piccoli.
La sensazione che aleggiava domenica era condivisa da tutti. Forse, per colpa della nuova conformazione urbana che la nostra città ha assunto, abbiamo perso l'abitudine di camminare. Solo andando a piedi possiamo davvero capire dove siamo e forse iniziare a ricostruire il chi siamo.
Tutti i suggerimenti emersi durante la passeggiata e i laboratori, che verranno sistematizzati nella giornata conclusiva, il 26 maggio alle ore 17.15 nel Musp di Sassa del Rodari. Prepareremo insieme l'incontro con le istituzioni, per sottoporre a tutti i responsabili amministrativi i bisogni della frazione e proveremo a intervenire sul Piano di protezione civile comunale perché... migliorarlo si può e si deve!
Un ringraziamento particolare va al gruppo di lavoro, che da oltre un anno lavora alla realizzazione di questo intervento: l'associazione culturale Arti & Spettacolo, Ilaria Grappasonno, Ernesto Marinetti, Antonella Marrocchi e Margherita Paglino.
Maggiori informazioni sul sito web del progetto Io sono qui e sul sito web di Actionaid Italia
*referente per l'Abruzzo di Actionaid Italia