Sabato, 17 Maggio 2014 10:37

Grande ritorno dei Souleloquy, la storia del rap aquilano. Il video

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E’ il 1993 quando la cultura Hip Hop arriva a L'Aquila grazie ad un gruppo di ragazzi che iniziano ad esplorare la città nei suoi spazi architettonici abbandonati, esiti di abusi edilizi ed opere pubbliche non portate a termine, ma riciclabili come luoghi dove sperimentare e iniziare a praticare l'arte del writing. Quando ancora la rete viaggiava a 56k e le fanzine (reperibili solo nei pochi street shop delle grandi cittá) erano l'unico mezzo per conoscere questa forma d'arte. Quel gruppo di ragazzi, tre anni più tardi, in una sala prove in affitto, interrata nei meandri di via Accursio, con i loro soci hipcress e tanti altri coetanei appassionati di generi musicali underground, trascorrono il tempo libero all'insegna della musica.

Si registra con un tape recorder a 4 tracce, tutto in diretta. I campionatori hanno i secondi contati, la fonte dei suoni proviene da vinili trovati nei mercatini domenicali di piazza S. Maria Paganica, quando Aleph-uno, Stabbyo Boy, Ju Verre, Juza e McKlusky prendono forma dando vita ai Souleloquy, il primo gruppo rap aquilano. Da lì si concretizza il primo lavoro, un demo tape denominato Ju Demo. Successivamente, nel 1999, Juza lascia il gruppo e non è presente sul secondo lavoro, Souleloquy, che questa volta oltre alla cassetta viene masterizzato artigianalmente anche su cd. Mentre aumenta la passione per la musica, c'è un episodio cruciale per il gruppo: hanno la fortuna di poter usufruire di un posto ampio e al coperto dove poter suonare, dipingere, scratchare, ballare e chi più ne ha più ne metta, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un luogo noto sotto il nome di "Casone". Una manna per giovani che cercano di esprimersi con le loro forze in una piccola e isolata cittadina come L'Aquila, e un'arma a doppio taglio se si considera l'aspetto sociale della città stessa.

Comincia un periodo di immersione totale nello studio delle metriche e della teoria del suono, trasformando un gruppo di semplici amici in un branco affamato di lupi, che tronca quasi totalmente con la socialità quotidiana, per concentrarsi su un nuovo disco. Souleloquy esce con AqView, una raccolta su cassetta di freestyle, su beat strumentali autoprodotti e non, oltre a riprese live con strumentisti aquilani come Elio Tazzi e Stefano Genius. A quest'ultimo prodotto, di puro svago, prendono parte anche due writer aquilani, Desmo e Kers, alle prime armi con il rap. Nel 2005 si concretizza il prodotto decisivo: Aqlei. Questo disco è l'ultimo e il più impegnato prima che le strade del gruppo si separino. Anche qui vi partecipano Desmo e Kers, in una sanguinaria ghost track. In seguito a varie vicissitudini Stabbyo Boy inizia un percorso solista come produttore e realizza importanti collaborazioni anche a livello internazionale. Aleph 1 e McKlusky continuano fino ad arrivare ad oggi sperimentando nuove sonorità e collaborazioni con artisti locali e non, per mantenere viva la passione che li accomuna. Dopo l'anno zero, il 2009, i Souleloquy incontrano la new school aquilana, la Zona Rossa Krew, composta da Beez, Keso, Collasso e Nasty, che con le proprie capacità, girano l'italia in nome della propria città e della storia che la accompagna. Insieme a Keso decidono di realizzare qualche collaborazione, che porta alla realizzazione del brano Dalle parti mie [video in alto] che supporta l'esordio canoro di Mat Matia, nuova conoscenza che diviene presto parte parte integrante del gruppo.

Dalle parti mie è un pezzo fondamentalmente ispirato da alcuni aspetti del disagio post-sismico che solo chi vive veramente L'Aquila tutti i giorni, da cinque anni, può capire e si trova ad affrontare costantemente. La traccia, prima dell'uscita, ha avuto un periodo di gestazione di circa due anni circa: il fatto che suoni ancora attuale, dal punto di vista dei contenuti, un pò spaventa. "Quando abbiamo intravisto la possibilità di fare il video - ci spiega Keso - abbiamo deciso che le immagini avrebbero dovuto avere un risvolto positivo rispetto alle sonorità iniziali del pezzo che erano, nella prima versione, per lo più cupe". Il clip è stato realizzato grazie alla collaborazione con Marta Ronzone, che si è occupata di riprese e montaggio.

E' eloquente che, nonostante Keso e McKlusky siano figli di epoche differenti, nelle strofe esprimano delle destrutturazioni che, nonostante le differenze generazionali, sfocino nello stesso delta. La sensazione che il disagio venga percepito solo da una parte della popolazione, che a sua volta si divide in due gruppi: quelli che fanno qualcosa per cambiare e alle volte si sentono addosso l'intera frustrazione generale della situazione, e la parte in cabina di comando che sembra bearsi dell'andamento delle cose a discapito del'intera comunità.

"Il ritornello, gia in mente da tempo, spiega benissimo la situazione - ci racconta Keso - crediamo che l'idea di farlo cantare da una voce femminile possa rilevarsi vincente. Abbiamo anche altri progetti in cantiere". Dopo il terremoto del 2009, i Souleloquy si sono esibiti live nello spazio sociale CaseMatte, nell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio. Uno showcase che verrà riproposto all'Asilo Occupato il prossimo 14 Giugno, nel corso di una serata organizzata dalla Zona Rossa Krew e che vedrà ospiti anche Kento, Cuba Cabbal & Assalti Frontali, con cui la nuova scuola rap aquilana ha collaborato in diverse occasioni: "Lavorare a loro fianco è un continuo dare e avere, sia di energie che di sfide, che mi ha fatto maturare a livello artistico e personale", confida il giovane Keso.

Il grande ritorno dei Souleloquy passa dunque dal clip Dalle parti mie, che vi proponiamo in anteprima.

Ultima modifica il Sabato, 17 Maggio 2014 18:53

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