Hanno vent'anni e fanno Rap. I Kappa Esse, questo il nome del gruppo, sono l'espressione della nuova scena Hip Hop aquilana, ed hanno successo.
E' appena uscito per l'etichetta Jamrock "Ogni giorno" (nel video sopra) il primo singolo del nuovo lavoro "Fumo e fame mix tape", che dopo poco più di una settimana ha già superato le 10mila visualizzazioni su youtube.
Ma anche le loro tracce di debutto contenute nel più rozzo demo del 2013 "Valle Predator" (crasi che nasce dal nome del quartiere semidistrutto di Valle Pretara e il film Predator che parla di un alieno a caccia di esseri umani), hanno numeri davvero eccezionali per un inizio.
E' la nuova generazione Rap aquilana, quella che viene appena dopo la Zona Rossa Krew e le "Voci dal cratere", quella che col sisma, o meglio il dopo-sisma, ci è cresciuta trascorrendo l'intera adolescenza nella città delle 19 newtown, dei quartieri abbandonati, delle scuole nei container, della dispersione sociale e dei tanti problemi dovuti anche alla nascita di una periferia vera, fatta anche di degrado e disperazione. E con tutto ciò già a torno, i Kappa Esse hanno scelto di fare Rap e raccontarcelo.
Lo hanno fatto probabilmente anche nel momento migliore dato che intorno a loro hanno trovato una prima generazione aquilana contaminata dal fenomeno nazionale in cui il Rap è divenuto di massa, sdoganato come linguaggio dal suo ambiente d'origine prettamente underground.
Una generazione che a livello sociologico è più vicino alla "zeta" che a quella precedente dei "millenials": nativa digitale, che fa dell'uso disinvolto delle tecnologie la sua essenza, più individualista, povera e concreta rispetto ai loro cosmopoliti predecessori, cresciuta com'è in mezzo la crisi economica e i timori globali legati al terrorismo internazionale.
Solo che nel capoluogo abruzzese un evento in più ha condizionato la sua crescita. La più nostrana "generazione tellurica" sembra usare il rap con ancora più disinvoltura per esprimersi, anche perché si muove all'interno di un contesto "adatto" e ha un suo pubblico 'naturale' di coetanei facilmente raggiungibili tramite l'uso delle tecnologie, i social e il nuovo modo di fruire la musica che si presta molto anche per farsi ascoltare fuori città.
Per conoscere meglio i Kappa Esse, NewsTown ha incontrato per un' intervista Gen-J (al secolo Guglielmo Marino, studente), uno dei tre mc della Krew, il più adulto con i suoi 21 anni:
Come nascono i Kappa Esse?
Ci conosciamo da quando facevamo la scuola insieme e da lì abbiamo iniziato a scrivere rime perché condividevano la passione per il Rap. Quando facevamo sentire qualcosa agli amici, ci dicevano che per loro era roba forte e ci consigliavano di registrare. Così lo abbiamo fatto presso l'A-bestial Records, ed è uscito "Valle Predator" una serie di tracce di cui poi ne abbiamo pubblicate la metà circa su Youtube.
In controtendenza al fatto che le tracce senza video sono le meno ascoltate sul social, abbiamo avuto migliaia di visualizzazioni. Tra i ragazzi, sopratutto quelli un po' più piccoli di noi, abbiamo avuto un discreto successo. L'eta media della gente che ci segue è bassa ma tra i fan ci sono anche i più grandi.
Con l'aquilana Jamrock records avete appena fatto uscire "Ogni giorno" che sta avendo un buon successo. Che tipo di album dobbiamo aspettarci?
Ora abbiamo fatto un vero e proprio Mix Tape "Fumo e fame", da cui appunto il singolo "Ogni giorno". Adesso senza video usciranno altre due tracce, visto che abbiamo deciso di rimandare un po' l'uscita vera e propria e la presentazione dell'intero lavoro che uscirà sia in free download che in versione fisica. Abbiamo collaborato anche con i ragazzi della costa [Adriatic Jungle ndr] ed il nostro bacino d'utenza si è un po' allargato quindi il free-download è anche per dare la possibilità di ascoltarci a chi non vive qui.
Dove avete preso le basi e come le scegliete? Ce ne sono anche di originali?
Quelle del primo mix tape sono quasi tutte americane mentre quelle nuove sono basi aperte di autori. Quella di "ogni giorno" è una base spagnola : sono autori non molto conosciuti...noi siamo molto selettivi in questo senso, la base ci deve piacere a tutti e tre...la ricerca è complessa. Ci saranno nel mix tape anche basi cilene e francesi oltre a qualche americanata. Basi nostre non ce ne saranno. Stiamo iniziando ora a scrivere qualcosa per un altro disco. Lì sì ci saranno produzioni di basi originali spero del FrendZ, Eman e siamo già d'accordo con qualche produttore della costa che ci ha ascoltato e già ci ha dato la disponibilità per produrre qualcosa di loro per noi. Comunque tutti abruzzesi e forse qualcosina da Roma visto che abbiamo qualche contatto anche nella capitale.
Le vostre basi sono abbastanza classiche e cupe sei d'accordo?
Più che cupe lineari e pulite, classiche sì, questo perché tendiamo a non snaturare troppo il concetto di hip hop, quindi non portarlo troppo fuori dai binari delle sue origini.
La vostra metrica è fitta...
Sì la nostra metrica è stretta cerchiamo di prendere basi veloci sopra i novanta bpm, per far rendere ancora di più i vari giochi di rime ed incastri
Se ti chiedo di annoverare qualche gruppo di riferimento tra italiani ed esteri che mi rispondi?
Estero: Wu Tang Clan, Public Enemy, roba vecchia. In Italia ascoltiamo cose diverse. Io ascolto tutto sia vecchia scuola come Loux e Cuba Cabbal -che comunque fanno parte della cultura del nostro territorio tralasciando che quella è la costa e qui la montagna. A parte questo io d'italiano ascolto un po' tutto, a me in particolare piacciono anche quelli un po' più spinti alla Noize Narcos. Mi piace anche il Rap francese dove stanno un po' più avanti rispetto a noi italiani
Di cosa parlano i vostri testi?
Svariano come argomento. Ci hanno sempre riconosciuto che passiamo dal pezzo introspettivo a quello più spinto che parla di tematiche di strada con una certa disinvoltura. Ultimamente invece quello che succede è che gli artisti si specializzano, così che chi fa la canzone d'amore fa sempre quella così come colui che la fa cattiva. A noi piace svariare ed infatti nel nuovo mix tape si svaria .
L'argomento droga è sicuramente presente nei vostri testi e non mi riferisco tanto a quella leggera. Quanto è presente nel vissuto collettivo dei giovani qui all'aquila?
All'Aquila la droga pesante si usa ma noi facciamo le nota dovute distinzioni. E che nel tessuto sociale quotidiano certe scene si vedono e noi le riportiamo, il Rap è questo. Un fatto che ha caratterizzato la nostra popolarità e che siamo cresciuti in un ambiente,come dicono anche i giornali, abbastanza "degradato". E il degrado dell'ambiente urbano è un terreno dove l hip hop può proliferare. E' quello che succede nelle metropoli se ci pensi, gli artisti vedono queste cose e scrivono . Prima invece parlare di certe cose all'Aquila era un po' più difficile perché appartenevano solo a cerchie più ristrette . Ora anche gente che preferisce altri generi musicali ,se vede le tue stesse scene, è portata ad ascoltare quello che scrivi perché ci si ritrova. Ora scene di degrado sono aumentate e il Rap ha potuto proliferare anche qui a L'Aquila e coinvolgere persone che prima non ci si sarebbero mai affacciate in questa cultura.
Kappa Esse ...da dove viene?
Nasce da un gioco sadico che facevamo nel periodo delle prime rime a Valle Predator. Nel gioco era previsto una penitenza che consisteva nel lanciare monete sulle nocche altrui...in quel punto non senti molto dolore ma usciva comunque sangue. Da cui l'acrornimo Knuckles Smashed (nocche rotte), da cui Kappa Esse.
Nel nuovo video clip prodotto da Jamrock si vedono tanti giovani della vostra ballotta, siete in tanti...
Sì sono amici, non tutti partecipano attivamente al progetto Kappa Esse ma comunque come Krew siamo abbastanza numerosi.
Siete cresciuti negli anni del dopo terremoto che ha segnato la vostra adolescenza...
E' innegabile che certe idee e considerazioni che esprimiamo sono maturate in conseguenza del sisma. Io avevo 14 anni quando c'è stato il terremoto, gli altri 13. Dunque...
Quali sono i luoghi che frequentate e che hanno costituito in questi anni lo spazio in cui si sono formati i Kappa Esse?
Il centro ma anche Valle Pretara dove vivo io e dove gli altri mi venivano spesso a trovare. Ci davamo appuntamento nella parte abbandonata del quartiere, facevamo rime. Proprio a questo luogo è dovuto il nome del nostro prima Mix Tape "Valle Predator", denominazione che uscì nei primi Free style. Il contesto era abbastanza macabro con tutt'attorno case rovinate e roulotte inutilizzate. Ci piaceva "Valle Predator" e ci abbiamo sviluppato questo concept. Da Valle Predator poi, arrivate le prime patenti ci siamo anche spostati. Ultimamente abbiamo messo le tende alla Jamrock.
Le barre in spagnolo presenti in "ogni giorno" ?
Sono una sorta di tributo ad un nostro compagno che compare nel video...
Traspare comunque una L'Aquila più interetnica che mai...
Siamo un gruppo eterogeneo. Siamo cresciuti in una situazione che non ha mai guardato di buon viso il razzismo. Il mondo sta diventando sempre più mescolato a livello etnico e culturale e chi nasce in questi anni è abituato già dai tempi della scuola ad avere nella stessa classe ragazzi di colore ad esempio. Da parte nostra non c'è chiusura di nessun genere non siam né omofobi né razzisti e non vogliamo mai generalizzare.
Come sta la vostra generazione tellurica?
Non la vede così bene anche perché io guardo al passato e vedo l'esempio di mio nonno, uno con le palle quadrate, e credo che gente così non ne rinasce. Le speranze ci sono...in "ogni giorno" dico "per chi rimane non per chi si sposta" perché c'è gente che la fa facile dicendo "vado via dall'Aquila". Io dico che se un giorno ci sarà la possibilità di andarsene per fare qualcosa di costruttivo ben venga ma se devi andar via a prescindere non sono d'accordo. C'è gente che non sa decidere neanche cosa vuole fare e già dice che va fuori...
Cosa manca all'Aquila invece?
Dovrebbe sfruttare di più giovani, gli studenti fuori sede, i trasporti. Io per arrivare qui a fare l'intervista oggi ho dovuto aspettare l'autobus per 40 minuti, che è abbastanza emblematico . Poi anche altri servizi da quelli più importanti come autobus notturni a quelli più futili come le consegne di cibo...nelle occasioni speciali come la festa all'università i trasporti ci sono ma poi negli altri giorni no...agli studenti fuori sede non viene offerto quasi niente nonostante siano state reintrodotte le tasse universitarie. Chissà come si andrà a mettere sotto questo aspetto. L'università secondo me è il punto da cui L'Aquila dovrebbe ripartire sfruttando per così dire gli studenti, per ripopolare la città e dare un'altra immagine all'esterno. Poi che i lavori finiscano tra cinque o dieci anni è importante ma è più importante che le persone conservino la mentalità che L'Aquila deve essere ripopolata dalla gente. Poi le case e il resto.
Siete nati dopo la ZRK. Cosa avete in comune e quali le differenze?
I punti in comune son abbastanza perché la cultura è la stessa, le conoscenza un po' meno visto che loro fanno parte di una generazione prima. Quello che più si avvicina a noi è Nasty che esce anche in giro con noi ...sarà che all'apparenza sembra il più giovane. Ma anche Keso lo frequentiamo che è utile per i consigli che ci da. Comunque in generale abbiamo molto rispetto per chi fa rap da prima di noi a prescindere dai gusti musicali. Noi possiamo dire di esser cresciuti con degli esempi davanti. In uno dei nostro primi concerti inoltre, i Zona Rossa ci hanno sostenuto facendoci letteralmente da guida, scaldando il pubblico per noi che essendo all'inizio eravamo un po' più timidi forse. Quella sera dopo di loro siamo partiti senza paure e il concerto andò bene.
Voi non fate free style?
Fra di noi sì, però mai partecipato a contest e non è ciò su cui puntiamo, quello a cui si dà più risalto sono le tracce. Sempre meno gente assiste d'altronde ai contest di free style .
Voci dal cratere lo avete ascoltato?
Sì ho a casa tutte e due i volumi. Non partecipammo al tempo perché ancora non eravamo coordinati fra di noi. I realtà nel volume II la traccia di Alex doveva farla insieme a me, ma poi andò diversamente.
E' il vostro momento ora?
Mah..molta gente ci consiglia di spingere ora che il chiodo sembra caldo ma noi non vogliamo cavalcare nessun'onda ma vogliamo creare un mare di gente che ci segue e come ci segue ora continuerà a seguirci negli anni