La Sezione dell’Aquila di Italia Nostra appoggia l’appello di Archeoclub L’Aquila [qui] e sostiene la raccolta di firme on-line; ritiene tuttavia di doverne rafforzare le opportune richieste.
"Un’appropriata e veramente meritoria riqualificazione - si legge in una nota - deve compiutamente considerare tale spazio urbano, uno dei poli centrali della vita cittadina in quest’ultimo decennio post sisma, per i suoi pregevoli valori intrinseci e non per agevolare pur legittimi interessi settoriali. È da valutare ed esaltare il dialogo tra gli elementi caratterizzanti la piazza e ormai ampiamente storicizzati. Le architetture degli edifici che contornano e delimitano la piazza sono tutte ottocentesche, tranne quella all’inizio di Via dei Sali. Ottocentesca è la fontana del Nettuno (che il cartello turistico indica erroneamente come “Fontana del Tritone”), la cui facciata di sfondo è stata realizzata nel 1881 con il reimpiego delle pietre bianche e rosate della demolita chiesa di S. Francesco a Palazzo. L’area verde dell’aiuola al centro della piazza è da oltre mezzo secolo in felice dialogo con il fondale in pietra della fontana e persino con la tonalità della statua del Nettuno".
È questo l’elemento da salvaguardare e riqualificare prioritariamente, sostiene Italia Nostra, "a differenza dell’intervento prospettato che annienta lo spazio verde riducendolo a marginale accessorio della prevista e dominante pavimentazione 'modernizzante'. Ad integrazione quindi delle condivisibili richieste dell’Archeoclub, si avanza con forza la proposta di mantenere integra l’area verde, di liberare l’aiuola dagli ingombranti arbusti posti al centro, che impediscono la visuale sulla fontana da Corso Vittorio Emanuele II, e di abbassare l’attuale livello del prato. In tal modo si potrà ripristinare un’adeguata veduta sulla fontana monumentale, analoga a quella sulla basilica di S. Maria di Collemaggio, in cui la facciata in pietra policroma è esaltata dallo spazio verde antistante".
Italia Nostra auspica vivamente che gli enti interessati all’intervento di riqualificazione, Amministrazione comunale, Fondazione Carispaq e Soprintendenza, "valutino e accolgano le proposte avanzate da associazioni riconosciute a livello nazionale quali portatrici di interessi generali".