Giovedì, 18 Novembre 2021 17:49

Univaq presenta il Bilancio di Genere: ancora pesanti squilibri da affrontare

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È stata presentata in conferenza stampa, nella sede del rettorato, la seconda edizione del Bilancio di Genere (BdG) UnivAQ.

Si tratta di uno strumento di analisi e programmazione che tutte le pubbliche amministrazioni devono adottare per valutare le scelte politiche e gli impegni economico-finanziari in un’ottica di Genere.

A illustrare i dettagli sono stati la professoressa Francesca Caroccia, Coordinatrice del gruppo di lavoro che ha redatto il report, il Rettore Edoardo Alesse e il Direttore generale Pietro Di Benedetto.

L'Università degli Studi dell’Aquila è stata tra i primi 10 atenei italiani e il primo in Abruzzo ad avviare, ormai quattro anni fa, la sperimentazione del Bilancio di Genere, documento che analizza la situazione di Genere nelle istituzioni consentendo a queste ultime di evidenziare eventuali situazioni di squilibrio di Genere e, conseguentemente, di programmare azioni specifiche per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza, uguaglianza e pari opportunità indicati, oltre che dall'Agenda Onu 2030, anche dalle Istituzioni europee.

Il Bilancio di Genere non costituisce, quindi, un documento isolato, ma fa parte di una più ampia strategia, che prevede l’identificazione di gender bias (pregiudizi di genere), l’implementazione di misure per la loro correzione e la definizione di processi di monitoraggio che misurino l’efficacia delle misure di contrasto adottate.

"Nel caso di UnivAQ - ha spiegato la professoressa Caroccia - questa seconda edizione, che fa seguito a quella del 2018, evidenzia ancora, purtroppo, pesanti squilibri".

Il bilancio è diviso in 4 macro aree: governance, personale docente, studenti e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Per quanto riguarda la governance, la componente femminile è pari o superiore al 50% solo in 2 strutture su 20, anche se dai dati che abbiamo a disposizione, relativi al 2021, si nota un lieve miglioramento. Anche tra il personale docente c’è una netta prevalenza della componente maschile, con un divario che aumenta in favore degli uomini man mano che si progredisce verso le posizioni apicali della carriera accademica. Un dato positivo, però, è rappresentato dalla lieve ma costante crescita delle donne soprattutto tra i docenti di prima fascia, che in UnivAQ è superiore alla media nazionale. Per quanto concerne, invece, il corpo studentesco - ha aggiunto Caroccia - le ragazze rappresentano il 56% dei nostri iscritti ma c’è un problema di distribuzione, nel senso che sono concentrate soprattutto in alcuni dipartimenti, come Mesva (Medicina clinica sanità pubblica Scienze della Vita e dell’Ambiente) e Scienze Umane, orientati alla cura e all’istruzione, ovvero i lavori per i quali, secondo un consolidato stereotipo sociale, le donne sarebbero più portate".

Le studentesse, tra l’altro, si dimostrano molto più brave dei ragazzi nel loro percorso universitario: sono più studiose, si laureano prima e con voti più alti e partecipano di più ai programmi internazionali. Nonostante ciò, in base ai dati AlmaLaurea, terminato il percorso universitario, trovano lavoro con più difficoltà e, a parità di mansioni, hanno retribuzioni più basse.

"Un altro dato che va evidenziato è che, malgrado le donne mostrino una maggiore propensione al prosieguo degli studi, perché sono il doppio dei ragazzi a iscriversi ai master e alle scuole di specializzazione, l’accesso ai dottorati, che è il primo step della carriera accademica, continua a essere riservato quasi solo agli uomini. Buone notizie, invece - ha concluso Caroccia - arrivano dalla quarta macro area, quella del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, nelle cui posizioni apicali c’è una situazione di sostanziale parità".

L’Università degli Studi dell’Aquila - il commento del Rettore Edoardo Alesse - vive in maniera profonda la problematica degli squilibri di genere. Siamo consapevoli che il percorso per arrivare a una vera parità è ancora lungo ma sono tante le azioni e le iniziative che l’ateneo sta mettendo in campo per combattere differenze e diseguaglianze. Voglio ricordare Le linee guida per un uso della lingua italiana rispettoso dei generi e l’iniziativa PinKamP, il nostro progetto, diventato ormai un evento di importanza e visibilità nazionali, pensato per incoraggiare le ragazze a iscriversi nei Corsi di Laurea delle materie Stem".

Il gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Caroccia che ha redatto il bilancio è composto da Denise Boncioli, Alessandro Bottacchiari, Ida Del Cotto, Lina Del Vecchio, Antonella Di Nisio, Caterina Esposito, Maria Vittoria Isidori, Ciro Marziliano, Annamaria Nardecchia, Anna Maria Thornton.

Ultima modifica il Giovedì, 18 Novembre 2021 22:33

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