Lunedì, 29 Novembre 2021 17:24

Haber, la sua autobiografia: "Quei mesi all'Aquila con Carmelo Bene e Proietti"

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E' stata presentata in serata, nell'ambito della 14esima edizione di L'Aquila Film Festival, la biografia di Alessandro Haber dal titolo "Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)".

Tra le pagine, 50 anni di carriera con ricordi, racconti e aneddoti vissuti dall'attore anche all'Aquila. 

"Qui ho avuto una esperienza fondamentale per la mia carriera con Carmelo Bene e Gigi Proietti: abbiamo fatto uno spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile, che si chiamava 'La cena delle beffe'; siamo stati all'Aquila per circa due mesi: ero giovanissimo, fu un periodo fantastico, mistico, una danza con due straordinari attori. Nel libro racconto una serie di episodi divertenti, curiosi legati a quel periodo. Carmelo era un genio, l'amavi o l'odiavi; d'altra parte, Gigi era una forza della natura: all'inizio, ci furono costrasti tra i due. Gigi non accettava il modo di lavorare di Carmelo. Ricordo che una notte Gigi si incazzò e decise di tornarsene a Roma: per sua sfortuna, però, nevicò e fu costretto a restare in albergo".

Un passaggio fondamentale per la carriera di Haber: "è stato fruttifero", ricorda oggi.

Che poi, combinazione, l'attore si frequenta da un anno con una donna dell'Aquila: "Tanto è un segreto che resta tra noi", sorride; "ho una storia con una ragazza dell'Aquila, da un anno: non vi dico niente, farete le vostre indagini, è una persona che mi piace molto, una donna molto intelligente. L'Aquila l'ho frequentata molto, sono venuto spesso; anzi, ne approfitto per ricordare Federico Fiorenza, che ci ha lasciato da poco. Un pensiero a lui: sarebbe stato qui a condividere questa serata insieme".

"La biografia, e non perché l'ho scritta io - sono molto obiettivo, schietto, non ho peli sulla lingua, sono diretto, ho pagato di persona le mie invettive - devo dire che è venuta bene, è potente: mi sono messo a nudo, non risparmiando me stesso né gli altri. Un percorso dalle pozzanghere a scavalcare le montagne, passando per i momenti belli, in cui ho ottenuto risultati importanti; ma c'è davvero di tutto; le donne curiose con cui sono stato, gli amici che non ci sono più, i successi, le delusioni, i genitori, la vita in Israele, episodi incredibili che mi sono accaduti. L'ho scritta come parlo io, senza pudore", sottolinea Haber. 

"La gente che leggerà il libro credo si riconoscerà, appartiene a tutti: è come se con questa biografia volessi abbracciare le persone che mi hanno seguito in questi anni; è un dono che ci facciamo, è un modo per stare ancora con voi". 

 

L'attore è stato accolto nell'Aula magna della facoltà di Scienze umane da Mirko Lino, docente di Storia del Cinema dell’Ateneo aquilano, e ha affascinato il pubblico con la sua passione e la sua istrionicità. Per l'occasione sono stati presentati due suoi recenti cortometraggi: “Il gioco” e “27 marzo 2020”.

Ultima modifica il Lunedì, 29 Novembre 2021 22:17

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