Da quando, l'11 febbraio 2013, Benedetto XVI annunciò la clamorosa decisione di rinunciare al pontificato, nella Chiesa si è fatta silenziosamente largo l’idea che un tale gesto potesse diventare un giorno meno eccezionale di quanto sia considerato oggi.
I precedenti su cui basarsi, sia pure molto remoti e diversissimi tra loro, non mancano. Quel che manca è una regolamentazione: cosa diventa il Papa che rinuncia? Quale autorità ricopre? Fin dove arriva la sua libertà di intervento sui temi della vita della Chiesa? E ancora: quale abito deve vestire? Che tipo di vita deve condurre? Come deve essere chiamato?
Il Convegno “Papa, non più Papa. La rinuncia pontificia nella storia e nel diritto canonico”, organizzato dall’Università degli Studi dell’Aquila nei giorni 11 e 12 dicembre, tenterà di fornire delle risposte con l’aiuto di autorevoli storici e canonisti, considerati punto di riferimento su questa tematica.
Con l’aiuto di osservatori e giornalisti si cercherà poi di comprendere come potrebbe cambiare la vita della Chiesa e la sua narrazione presso l’opinione pubblica, a partire dalla straordinarietà del momento presente, che vede da quasi nove anni la convivenza di due papi di cui uno “emerito”.
Tutto questo non poteva non svolgersi nella città dove riposa San Pietro Celestino e a ridosso di una ricorrenza, quella del 13 dicembre 1294, giorno della sua rinuncia, che da allora e per sempre ha cambiato la storia.