Il DICEAA, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale dell’Università dell’Aquila, diretto dal Prof. Pierluigi De Berardinis, si è aggiudicato la vittoria di due bandi di valenza nazionale e internazionale.
La scorsa settimana si è svolta, nella sala riunioni del rettorato, a Palazzo Camponeschi, la prima riunione operativa del tavolo tecnico di lavoro permanente istituito dalla Regione Abruzzo nell’estate 2021 insieme a UnivAQ, Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale Majella e Parco regionale Sirente-Velino.
Il tavolo rientra nelle attività previste da Sost.EN.&Re (Sostenibilità, resilienza e adattamento per la tutela degli ecosistemi e la ricostruzione fisica in Italia Centrale), progetto UnivAQ finanziato dal MITE (Ministero dell’Innovazione tecnologica) per il biennio 2020-2022, svolto in partnership con la Regione Abruzzo, nel quadro della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e sviluppato dall’unità di ricerca nell’area delle Scienze del Territorio coordinata dai professori del DICEAA (Dipartimento di Ingegneria civile, Edile-architettura e Ambientale) Bernardino Romano, Alessandro Marucci e Francesco Zullo.
Sost.EN.&Re, centrato su attività di cooperazione che coinvolgono anche le regioni Umbria e Marche, ha come obiettivi la realizzazione di protocolli per il controllo della pressione insediativa, la predisposizione di una rete ecologica regionale, l’elaborazione di una serie di indicatori di monitoraggio della sostenibilità delle trasformazioni e la formazione di personale delle Pubbliche Amministrazioni (Regione/Comuni/Agenzie). Attualmente la normativa territoriale regionale su questi temi deve confrontarsi con una serie di eventi e di variazioni di assetto intervenuti negli ultimi dieci anni, che hanno cambiato profondamente gli scenari evolutivi e le aspettative delle comunità dell’Italia centrale. Gli effetti di gravi e ripetuti episodi sismici, nonché una altrettanto accresciuta frequenza di fenomeni conseguenti ai cambiamenti climatici, hanno provocato in questi territori l’insorgere di esigenze emergenti di ricostruzione, di incremento della resilienza, di adattamento e, sostanzialmente, di profonda revisione dei paradigmi di relazione tra territorio, ambiente naturale e società insediate.
E’in questo tessuto di problematiche che la qualità ecosistemica, anch’essa irrinunciabile componente di tale area geografica nella percezione europea e mondiale, deve trovare nuove forme di dialogo e di rapporto, con un’inevitabile complessificazione e intersecazione degli obiettivi delle procedure di programmazione, di pianificazione e di progettazione che dovranno essere allestite, attuate, gestite e monitorate.
Avviato nel settembre 2020, Sost.EN.&Re terminerà nel settembre 2022.
Un altro importante risultato, di valenza internazionale, raggiunto dal DICEAA è arrivato con l'approvazione del progetto europeo LIFE Integrato. della durata di sette anni, dal titolo Integrated MAnagement and Grant Investments for the N2000 NEtwork in Umbria (IMAGINE), con molteplici partner, con leader la Regione Umbria e le Università di Camerino e Perugia, Hyla Group, Comunità Ambiente.
La finalità è la creazione di un sistema integrato di gestione che garantisca il raggiungimento degli obiettivi di conservazione di cui alla Direttiva Habitat, tra quelle identificate quali prioritarie nel PAF (Prioritized Action Framework), anche in termini di sostenibilità economica e tecnica, attraverso lo sviluppo di politiche che vedano la gestione attiva degli habitat e delle specie, la garanzia di coerenza tra il sistema Natura 2000 ed i territori esterni (connettività ecologica e paesaggio), la formazione di figure professionali idonee alla gestione dei siti Natura 2000 e le forme di partecipazione pubblica.
L’unità operativa dell’Università dell’Aquila dovrà in particolare aggiornare e monitorare le dinamiche di incremento insediativo della regione in relazione al posizionamento dei varchi strategici, controllare i nuovi strumenti urbanistici comunali in merito alle esigenze di connettività, progettare la consolle di indicatori di registrazione delle modificazioni del suolo regionale, organizzare i tavoli tecnici per il recepimento e l’attuazione degli Accordi di Varco.
Le risorse acquisite grazie all’approvazione dei due progetti, un milione di euro circa, sono state indirizzate per il coinvolgimento di numerosi giovani ricercatori e studiosi nel campo delle Scienze del Territorio, settore di sviluppo scientifico attualmente in corso di importante affermazione nell’Università e nelle politiche gestionali anche grazie alle prospettive disegnate dal Recovery Fund.