Oggi, lunedì 9 gennaio 2023, in tutta Italia le studentesse e gli studenti sono tornati fra i banchi di scuola dopo le festività natalizie prolungate dal ponte dell’Epifania. Si torna a scuola con una certezza in più. Quella certezza che ormai di prassi cambia ogni anno, ovvero la modalità di svolgimento degli esami di stato.
Siamo ormai abituati al fatto che al cambio di ogni Ministro dell’Istruzione corrisponde la modifica dell’esame di maturità. Ministro nuovo maturità nuova. Anche se per quest’anno di nuovo c’è ben poco, infatti Ministro Valditara più che rinnovare ha deciso di ritornare alla norma dopo gli ultimi tre anni in cui la scuola ha dovuto adattarsi agli effetti della pandemia che hanno comportato, tra gli altri, la necessità di modificare successivamente le modalità di svolgimento dell’esame di Stato.
La stessa comunicazione diffusa dal Ministero per illustrare sinteticamente le informazioni circa lo svolgimento dell’esame di Stato 2023 specifica che non vi saranno innovazioni rispetto al quadro normativo. Ciò vuol dire che restano le prove INVALSI come requisito per l’ammissione all’esame di maturità, mentre è stata disposta una deroga per l’alternanza scuola lavoro a causa del covid che ne ha limitato lo svolgimento.
Le prove scritte saranno due, entrambe di carattere nazionale:
-La prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche delle studentesse e degli studenti. Il tema sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di 6 ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.
-La seconda prova scritta invece avrà per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio. Con apposito decreto ministeriale saranno individuate, entro il mese di gennaio 2023, le discipline oggetto della seconda prova scritta. Verranno inoltre fornite specifiche disposizioni circa la declinazione di tale prova relativamente ai percorsi dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino.
Dopo aver svolto le due prove scritte i maturandi dovranno affrontare il colloquio, ovvero la prova orale dinanzi alla commissione che tornerà ad essere composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri e tre membri esterni.
Il colloquio si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale. Si tratterà in sostanza di verificare la capacità del candidato di collegare le conoscenze acquisite in una prospettiva pluridisciplinare. Nello svolgimento dei colloqui, la commissione d’esame terrà conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente (dal quale emergono le esperienze formative del candidato nella scuola e in contesti non formali e informali) al fine di valorizzare ogni studente nella sua complessità.
La valutazione finale si definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione, come segue: il percorso scolastico dei cinque anni potrà essere valutato con un massimo di 40 punti; mentre l’esame di maturità potrà essere valutato con un massimo di 60 punti, con un massimo di 20 punti per ogni prova (20 punti per il 1 scritto, 20 punti per il secondo scritto e 20 punti per il colloquio).
Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi.
La data della prima prova scritta è già fissata alle 8:30 del 21 giugno 2023. Nell'attesa inviamo un grande in bocca al lupo a tutti i quasi maturandi!