Qualche giorno fa, avevamo raccontato delle difficoltà che vive l'Atam dopo che il Tar Abruzzo ha definitivamente respinto il ricorso presentato dall’Associazione teatrale abruzzese e molisana avverso il Ministero per i Beni e le attività culturali che ha deciso di operare un taglio consistente al contributo sullo stanziamento del Fondo unico per lo spettacolo per l'annualità 2013.
Una vera e propria mazzata per l'istituzione culturale che soffre un debito di oltre 800mila euro, frutto appunto del taglio del Fondo unico per lo spettacolo - per il 2013, il Mibac ha assicurato all'Atam 'soli' 250mila euro, a fronte dei 581mila euro garantiti l'anno precedente – oltre che del taglio dei contributi regionali e del ritardo da parte dei Comuni nei pagamenti degli spettacoli.
Si sperava che il Tar potesse accogliere il ricorso dell'Associazione teatrale che, appellandosi al D.M. dell'agosto 2009 con cui il Mibact aveva stabilito criteri e modalità straordinarie d'erogazione di contributi in favore delle attività dello spettacolo dal vivo operanti a L'Aquila e provincia in seguito al sisma, intendendo, nella sostanza, garantire per il triennio 2009-2011 i medesimi contributi assegnati per l’anno 2008, benefici prorogati poi anche per l’anno 2012 dal D.M. 26.10.2011 e per l’anno 2013 dal D.M.11.12.2012, aveva chiesto l'annullamento del decreto 1116 del luglio 2013 con il quale la Direzione generale dello spettacolo dal vivo del Ministero aveva proceduto - ai sensi del D.M. 12/11/2007 - ad assegnare all'associazione teatrale il contributo sullo stanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo per l'anno 2013.
Al contrario, il Tribunale amministrativo ha riconosciuto le ragioni del Mibact che ha deciso di decurtare il finanziamento per la scarsa qualità del programma artistico allestito da Atam nel 2013 oltre che per rilevanti mancanze in termini di correttezza gestionale. E ha messo così in dubbio il destino dell'istituzione culturale e dei 9 lavoratori, da mesi senza stipendio.
Oggi, è arrivata la presa di posizione del presidente Giulio Cesare Primerano che ha inteso sottolineare come le difficoltà derivino, essenzialmente, dai tagli che – proprio a partire dal 2009 – "la Regione Molise al cento per cento e la Regione Abruzzo all’ottanta per cento, hanno operato sui contributi previsti dalle relative leggi regionali, a cui si sono aggiunti i ritardi – quando non addirittura la mancata corresponsione – con cui i comuni associati hanno provveduto a corrispondere le relative quote associative".
Tra l’altro, attacca Primerano, "si può affermare senza tema di smentita che il successivo taglio operato dal Mibact sui fondi Fus, così tanto enfatizzato, è stato una conseguenza pressoché inevitabile dello stato di cose appena richiamato".
Il presidente Atam ha poi voluto ricordare che "purtroppo, in situazioni analoghe se non peggiori, si trovano altre Istituzioni Culturali, soprattutto aquilane, di cui assai poco si parla, e che l’Associazione teatrale, in attesa delle iniziative legislative annunciate dalla Regione Abruzzo e finalizzate ad assicurare alle maggiori Istituzioni Culturali l’acquisizione dei requisiti previsti dalla normativa di riforma dello Spettacolo dal Vivo, di recente emanate dal Ministero competente, ha deciso di operare attraverso la realizzazione di tre importanti ed impegnativi progetti speciali: quello denominato 'Dalle New Town ad Amiternum', fortunatamente sostenuto finanziariamente da istituzioni di livello nazionale, chiaramente destinato al territorio dell’Aquila e già avviato con la preziosa collaborazione del Florian Teatro di Pescara; quello denominato 'Cratere e memoria', in preparazione per gli altri cinquantasei comuni feriti dal sisma; quello denominato 'Provincia dell’Aquila: ricerca di una nuova identità culturale' destinato a creare due reti coordinate nella Marsica e nella Valle Peligna. Contestualmente - ha assicurato - l’Atam si accinge a riorganizzare la propria presenza nella Regione Molise e nelle altre province abruzzesi".
Pertanto nessun funerale in vista, ribadisce Primerano, "ma la volontà decisa di celebrare al più presto i quaranta anni di attività dell’Associazione sulla base di un concreto e realistico processo di ristrutturazione aziendale, con il prezioso e paziente contributo del personale che, salvo limitate e non commendevoli eccezioni, appare quanto mai deciso a lottare per la salvaguardia del proprio posto di lavoro".
L'affondo di Primerano non risparmia neppure il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio che ha ritenuto di mettere alla porta l'Atam, “senza neppure il garbo di una comunicazione preventiva".
Il presidente dell'associazione teatrale ha spiegato di aver inviato al Comune di Avezzano una proposta di stagione "senza che nessuno si sia degnato di dare un cenno né di riscontro, né di non condivisione". Inoltre, all’Assessore De Angelis pare sia stata consegnata, in almeno due occasioni, la copia di un Progetto Speciale riguardante la attivazione di una rete di teatri dei maggiori Centri della Provincia dell’Aquila, in cui di fondamentale importanza sarebbe stato il ruolo del Teatro dei Marsi; "ovviamente - si legge nella nota - nonostante le dichiarazioni di apprezzamento immediatamente rilasciate in entrambe le suddette occasioni, nessun seguito è mai pervenuto dal suddetto Assessore".
Non solo. "Stando alle dichiarazioni rilasciate in sede di conferenza stampa, qualcuno – forse l’ubiquo Avv. Giampiero Nicoli che da sempre siede nell’Assemblea dei Soci e nel Consiglio di Amministrazione dell’Atam in qualità di rappresentante di Codesto Comune – avrebbe dichiarato di aver appreso dall'Atam che non vi era, da parte di quest’ultima, disponibilità a curare la programmazione della Stagione 2014/2015".
Ebbene, conclude Primerano, "il sullodato avvocato non ha mai contattato né il sottoscritto né il Direttore in carica Dr.ssa Viviana Di Francesco, forse limitandosi a qualche contatto telefonico con dipendenti assolutamente né qualificati né autorizzati ad esplicitare ufficialmente le decisioni dell’Associazione".
Dunque, l’avvocato Nicoli è stato invitato a rassegnare le dimissioni dagli organi collegiali dell’Atam. E Primerano ha colto l'occasione per sollecitare gli uffici del Comune di Avezzano "affinché provvedano con ogni possibile urgenza, ad adempiere la somma di € 65.000,00 non ancora versata a titolo di quote associative per le passate annualità".