"Si tratta del più grande potenziatore turistico del nostro territorio, insieme al Gran Sasso".
Con queste parole, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha presentato alla città il progetto della pista polifunzionale della valle dell'Aterno. "E' un'opera che riveste grande importanza in ambito turistico, economico e ambientale per le nostre aree interne", ha sottolineato Pietrucci.
La pista polifunzionale si svilupperà lungo l'asta fluviale dell'Aterno e del tracciato della ferrovia, su un percorso di 80 km che collegherà l'alto Aterno al basso Aterno, da Capitignano a Molina, passando per la città dell'Aquila. "Il percorso si snoderà interamente nel distretto turistico del Gran Sasso", ha sottolineato il consigliere democrat. "Sarà percorribile sia in bicicletta che a cavallo, in completa sicurezza, e individuando un sistema di collegamenti locali tra due polarità territoriali montane e un sistema urbano centrale, consentirà la sistemazione della vegetazione lungo il fiume e lungo il vecchio tracciato ferroviario, non più utilizzato".
Lo studio di fattibilità è stato affidato all'Università degli studi dell'Aquila, in particolare al team del professor Pierluigi De Berardinis, docente alla facoltà di Ingegneria. "Fin dall'inizio, ho posto l'Ateneo al centro della mia attività amministrativa", ha ribadito Pietrucci. "Per questo, ringrazio l'Università e, ovviamente, i Comuni che insistono sul percorso della pista, i veri protagonisti del progetto, con cui abbiamo stipulato un Accordo quadro di cooperazione per la realizzazione di una infrastruttura fondamentale che vede impegnati anche la provincia e il Comune dell'Aquila, capofila delle amministrazioni, il Corpo Forestale dello Stato, l'Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e l'Ente Parco Sirente-Velino".
Pietrucci ha voluto ricordare anche la testardaggine del vice presidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, e del presidente Luciano D'Alfonso che hanno subito creduto nel progetto e hanno individuato le risorse, i fondi Fas, che permetteranno di appaltare entro la fine del 2015 i lavori per la realizzazione del primo stralcio della pista polifunzionale, da Sant'Elia ad Acciano.
"Siamo dinanzi ad un esempio pratico di utilizzo delle nostre competenze multidisciplinari a servizio di un progetto utile per il territorio", ha sottolineato la rettrice dell'Univaq, Paola Inverardi. "Finalmente, ci misuriamo su impegni concreti, con tempi certi, che speriamo di poter toccare presto con mano".
Il progetto unisce diversi temi importanti per lo sviluppo turistico, economico e ambientale delle aree interne, in particolare il tema del fiume, della ferrovia e, più in generale, della mobilità eco-sostenibile. Contestualizzandosi all'interno della più vasta rete di mobilità alternativa, la pista nasce non solo per accogliere cicloturisti e appassionati di equitazione, ma anche per proteggere e valorizzare il paesaggio, le bellezze naturali, l'ambiente, la biodiversità e le risorse genetiche autoctone, l'assetto del territorio e il patrimonio rurale e montano.
"Così, sarà possibile tendere al rafforzamento di un sistema più complessivo di offerta turistica, orientato alla eco-sostenibilità", l'idea di Pietrucci.
Per assicurare la funzionalità della pista, saranno previsti interventi di manutenzione del tracciato da parte dei Comuni interessati e interventi di recupero di aggregati rustici o vecchi edifici lungo il percorso, da armonizzare con il potenziamento delle micro-strutture ricettive e di ristorazione. "E' un sogno che inizia ad avverarsi", ha concluso Giorgio Spacca, delegato del sindaco Massimo Cialente e membro del Panathlon Club dell'Aquila che, con altre associazioni, ha collaborato al progetto. "La pista si inserisce nel quadro, più ampio, della Smart City. Per questo, il sindaco Cialente si è raccomandato di affrettare i tempi per la realizzazione del secondo stralcio dei lavori e ci stiamo già muovendo per il recupero della quota economica necessaria".