Nonostante le difficoltà dovute ai ritardi nelle autorizzazioni ed al budget incerto (marchio di fabbrica di un po' tutta la Perdonanza 2015), Nuova Piazza San Basilio [art village] è partita anche quest'anno.
A battezzarla la finale della sezione rock dell'Aq musi Festival, il concorso nato nella Jamrock records creative lab culla dei DubaDab sound sistem.
A vincere quest'anno è stato l'horror rock dei peligni Deathwood che ora in premio potranno registrare un EP proprio nella casa discografica con sede a Coppito. Sabato le finali invece della sezione Hip Hop dove ci si aspettano le fiamme...
Ma ciò che più piace della creatura San Basilio figlia della Perdonanza e di uno spicchio di città che vuole risorgere autodeterminandosi (non c'è alternativa), è la connessione che produce fra vari pezzi della città giovane.
San Basilio infatti sta divenendo la culla di un soggetto collettivo, con un progetto: quello di far divenire vivibile quell'area tra l'Università ed il centro Storico, dove insistono anche altri edifici di importanza strategica come l'Asilo Occupato e l'ex San Salvatore. L'opportunità sarebbe quella di fare un Art Village permanente magari...
Giovedì pomeriggio se ne parlerà in un'assemblea. Intanto le associazioni coinvolte con a capo gli ingegneri di ViviamolAq si preparano ad allestire la seconda area sociale ricavata tra le aiuole incolte che si stendono nella zona intorno l'Università.
Anni fa cominciò l'Asilo a recuperare il giardino davanti a sé che era una foresta. Ora quell'energia è uscita anche fuori da lì e occupa altri spazi pubblici.
Diario di una nuova piazza: San Basilio
I discorsi si rincorrono a piazza San Basilio, è un buon segno. Pezzi di un puzzle che hanno iniziato a prendere questa composizione durante la perdonanza da due anni. Ci sono quelli di art village, tutto il circo jamrock e le sue declinazioni, gli ingegneri-giovani-operai di ViviamolAq e pure noi di NewsTown.
Stiamo qui e forse non capiamo neanche fino in fondo perché, se non fosse per l'immenso piacere di stare insieme.
I discorsi si rincorrono e si parla di cosa fare di quest'area affianco l'università, si prepara lo spazio sociale fatto con materiale di recupero e tra un Sound jack e l'altro si parla di effervescenza , di cultura , di un Aquila tutt'altro che morta, sotto le ceneri.
Un sacco di gruppi musicali, gente dell'ambiente "vecchia" ( per capirci io e quelli come me alla Daba Dub), quelli medi sbocciati appena dopo il terremoto, il fenomeno zona rossa, e i nuovi totali "che non sapevano neanche dove stava il picchio" alla kappa Esse che si trovano a fare rap nel giusto periodo storico, anche per l'aquila...
Ci sono le competenze. Molte si sono affinate nelle occupazioni del 3e32. Ora c'è qualche struttura, un principio di scena, un livello tutto sommato rispettabile. Gente che ci crede e che vuole fare questo, cresciuta così . Abituata a saper di cosa si parla e che cosa vuole dire "spostare un impianto" come dice ju FrendZ nel ultimo album dei DUBADAB 'lungo la strada'
...continua