di Mattia Fonzi e Roberto Ciuffini - "Gli aquilani vogliono che il centro storico torni a vivere, i restauri servono ma da soli non bastano. E' necessario che torni la vita, che tornino i negozi, gli abitanti. E' per questo che faremo questa manifestazione ogni anno".
E' più di un annuncio, quello fatto dal ministro Dario Franceschini sul palco di una piazza Duomo strapiena, accanto al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. E' una promessa, un impegno: ripetere ogni anno quel che è accaduto ieri, fare del Jazz italiano per L'Aquila un appuntamento fisso nella mappa dei festival italiani, da programmare ogni prima domenica di settembre.
C'è già una data cerchiata in rosso: 4 settembre 2016. E Paolo Fresu - il direttore artistico della manifestazione - rilancia : "A me piacciono le sfide e questa lo è. Se ci sarà da organizzare una seconda edizione, lo faremo, con lo stesso trasporto e la stessa energia che abbiamo messo quest'anno e forse anche di più. Quella di oggi è stata una gionrata storica per il jazz italiano".
Il centro storico trasformato in un palcoscenico diffuso
Il centro storico dell'Aquila si è trasformato, ieri, in un palcoscenico diffuso dove si è svolta una maratona di 12 ore. A organizzare tutto il ministero dei Beni e delle attività culturali, su volontà del ministro Dario Franceschini. Sono stati più di 500 gli artisti che si sono esibiti in 20 differenti location del centro storico. Più di 100 i concerti allestiti.
Presenze
Sono state circa 50mila le persone, molte delle quali provenienti da fuori regione, che hanno voluto partecipare a quello che è stato definito "il più grande evento jazz mai fatto in Italia".
A presiedere la direzione artistica Paolo Fresu [guarda la video intervista], esibitosi in fondo alla gremita scalinata di San Bernardino. Finale in grande stile a piazza Duomo con Gino Paoli e Danilo Rea.
Concerti, spettacoli e jam sessions hanno risuonato in quasi tutte le piazze e le vie percorribili del centro storico dell'Aquila. Un centro ancora ferito e incerottato per i danni inferti dal terremoto di sei anni fa ma che, in fatto di ricostruzione, mostra quotidiani miglioramenti.
50 mila persone e niente da mangiare
Come tutti i grandi eventi che si rispettino, non sono mancate le critiche.
In molti si sono lamentati della logistica, a cura del Comune dell'Aquila: dalla mancanza di più punti ristoro - i pochi esercizi in centro sono stati presi d'assalto e non sono stati autorizzati la gran parte degli ambulanti - alla deficienza di bagni chimici (i pochi presenti erano nascosti e mal segnalati), all'assenza di un numero di secchi per l'immondizia all'altezza della giornata, soprattutto nelle zone di grande flusso come San Bernardino o piazza Duomo. D'altra parte, molti commercianti non si sono fatti trovare pronti a una tale mole di persone, e qualcuno è addirittura osservato la chiusura domenicale. Critiche anche per i trasporti extraurbani: "L'ultimo autobus per Roma è alle 20.15, come una domenica qualsiasi - ha lamentato una turista a NewsTown - avrebbero potuto mettere corse speciali verso la Capitale".
Al di là di tutto, il tempo clemente ma soprattutto i suoni degli artisti e i volti sorridenti degli spettatori hanno fatto della "maratona jazz" una giornata indimenticabile per L'Aquila, e non solo. Dopo l'anteprima del Ferrara Buskers dello scorso anno, un altro grande evento firmato Mibact ha riempito di vita e colori le vie del centro storico aquilano.
Gli scatti di Luca Bucci
Gli scatti di Sara Occhiuzzi