Ilaria Carosi* per Sharper - Entro nella facoltà di Scienze dall’ingresso principale, accompagnata dalla mia giusta dose di curiosità e diffidenza: non sono una studentessa, né una docente, non conosco l’ambiente, non conosco nessuno, in verità, neppure chi mi ha imbarcato in questa avventura…Tuttavia, l’eco di quel che Sharper è stato lo scorso anno non può che ben predispormi a vivere quella che sento diventerà per me un’esperienza fuori dal comune.
Accolta da una stretta di mano ed uno scatolone pieno di poster e locandine arrotolate, vengo introdotta nelle battute finali di un coordinamento che va avanti da mesi.
Il gruppo di lavoro si compone davanti ai miei occhi con costanza e puntualità e capisco fin da subito che Sharper è costituito soprattutto di persone, dicono 500 tra scienziati, ricercatori, direttori di dipartimento, amministrativi, tecnici, videomaker, fotografi, narratori, studenti di vario ordine e grado, addetti alla sicurezza, al ristoro e al service… e mi scuso se ho dimenticato qualcuno.
Persone che hanno una gran voglia di spendersi e di fare tutto il possibile perché questo evento riesca bene.
Dopo le presentazioni di rito, si passa a snocciolare un’infinita serie di aspetti tecnici, pratici ed organizzativi che mi colpiscono per la puntualità e l’immediatezza con cui sono comunicati.
Siamo alle battute finali, tuttavia raramente si assiste a riunioni in cui le parti comunicano contenuti concreti e sono in grado di non parlarsi addosso: siamo in tanti, ci sono molti aspetti da definire e rifinire ma c’è una sorta di organicità che rende il gruppo funzionante, sinfonico.
Si passa dalle locandine ai poster da attaccare, dal materiale da caricare on line a quello che sarà necessario per l’evento “Caccia al tesoro”, dalle magliette ai voucher per il ristoro, dagli studenti delle superiori che “seguiranno” Sharper in diretta via social -a ché lo stesso diventi “virale” via webcam e con dei tweet- al piano di sicurezza e di protezione civile predisposto nelle strade della città.
C’è segretezza sul programma dettagliato, da non diffondere prima della conferenza stampa di presentazione. Come pure i video che faranno da traino virtuale agli eventi. Ce li guardiamo, quelli. E sono molto carini ma non vi svelerò nemmeno un dettaglio.
Sharper è nell’aria, personalmente non me lo perderei.
E non lo perderò. Sto ragionando sulle scarpe, che siano le più comode! Su una cosa mentono, questi ricercatori: non si tratta di una “notte” ma di un’intera giornata di eventi. Preparatevi a camminare e a vederne e sentirne di belle.
* Psicologa, psicoterapeuta ed esperta di politiche dell'immigrazione.