Venerdì, 29 Aprile 2016 17:42

L'Aquila, ecco l'accordo per salvare professionalità della Intecs in crisi

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Un accordo tra i sindacati e la Regione Abruzzo per salvare le professionalità che rischiano il proprio lavoro all'interno dello stabilimento Intecs dell'Aquila.

E' stato firmato oggi nel capoluogo abruzzese, e prevede come "prioritario" il patrimonio professionale a cui attingere nel percorso di ricollocazione occupazionale da parte delle decine di lavoratori e lavoratrici della Intecs, nella quale si è aperto un tavolo di crisi permanente poco più di un anno fa. Con l'annuncio, da parte del management dell'azienda delle telecomunicazioni, di ridurre drasticamente il personale da 120 a 30 unità.

La ricollocazione, è scritto nell'accordo di cui NewsTown può anticipare il contenuto, dovrebbe essere posta in essere soprattutto all'arrivo delle aziende che intendono attivare progetti di sviluppo occupazionale attraverso l'ormai noto capitolo del 4% delle risorse destinate alla ricostruzione dell'Aquila e del cratere abruzzese.

In altre parole, si vuole dare priorità ai lavoratrici e lavoratori cassaintegrati dalla Intecs in caso di (eventuale) arrivo delle aziende presentate lo scorso febbraio all'incontro "L'industria della ricostruzione" [leggi quali sono le aziende interessate a un insediamento all'Aquila].

Parliamo di ingegneri, informatici, fisici e matematici, prevalentemente con lunga e consolidata esperienza nel settore delle telecomunicazioni.

L'accordo è stato firmato per la Regione Abruzzo dall'assessore con la delega alle attività produttive, Giovanni Lolli, e per i sindacati da Giampaolo Biondi (Fim), Clara Ciuca (Uil), Alfredo Fegatelli (Fiom), Paolo Sangermano (Cisl), Umberto Trasatti (Cgil), Michele Lombardo (Uil) ed Elvira De Sanctis (Rsu).

"Si tratta di un primo importante passo che abbiamo messo in campo - ha affermato Fegatelli della Fiom - ce ne saranno anche altri: è uno spiraglio, soprattutto per la tutela delle professionalità che rischiano il posto di lavoro".

La storia dello stabilimento affonda le radici nei primi anni '90, nel laboratorio di ricerca e sviluppo Italtel, successivamente ceduto a Siemens e a partire dal 2005 risucchiato all'interno di un vortice di crisi, prima con Compel e negli ultimi anni, appunto, con Intecs.

Ultima modifica il Venerdì, 29 Aprile 2016 18:35

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