Giovedì, 11 Febbraio 2021 09:39

Focus 'Restart': lo stato d'attuazione del programma a valere sui 320 milioni disponibili, gli 'appetiti' sui 66 milioni ancora da finalizzare, il confronto che manca sugli ulteriori 110 milioni che arriveranno

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'Restart': è la parolina magica su cui si giocherà, nei prossimi mesi, il destino del cratere 2009 in termini di sviluppo economico, sociale e culturale. 

'Restart': è la parolina magica che ingolosisce la politica, stuzzica appetiti, alimenta fantasie; dalla programmazione delle risorse passeranno, infatti, le aspettative di una classe dirigente che pare impegnata a coltivare ambizioni personali più che pensare al futuro del territorio. 

Sul 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico il dibattito pubblico è, di fatto, tenuto sotto silenzio. Eppure, stiamo parlando di un flusso di denaro straordinario per un territorio di modeste dimensioni come il cratere 2009: dalla fine del 2012 alla fine del 2020, 320 milioni di euro (per la precisione: 319 milioni e 664 mila euro); di questi, vanno ancora finalizzati circa 66 milioni.

Ed intanto che ci si chiede come siano state utlizzate le risorse, che ritorno abbiano avuto o ci si attende che avranno sui territori, si stanno programmando - nel silenzio generale - i fondi restanti ed è già iniziata la partita sui 110 milioni che arriveranno a valere sui 2 miliardi e 750 milioni per la ricostruzione stanziati con l'ultima legge di bilancio.  

Una partita decisiva, in un momento storico così particolare.

Per questo, abbiamo deciso di fare un punto sullo stato d'attuazione del programma 'Restart' e sulla discussione in atto sulle risorse ancora da impegnare.

Tornando indietro di 8 anni.

Delibera Cipe 135/2012

21 dicembre 2012: con delibera Cipe n. 135, vengono assegnati complessivamente al cratere 2 miliardi e 245 milioni di euro per la ricostruzione, a valere sul decreto legge 43/2013, di cui 100 milioni destinati al sostegno alle attività produttive e della ricerca (all’epoca, la quota parte per lo sviluppo economico era del 5%) da articolare su due assi precisi: lo sviluppo dei comparti industriali già presenti nell’area, quelli caratterizzati da un elevato livello di innovazione e da un buon potenziale di crescita, e la promozione di nuove attività imprenditoriali, collegate alla realizzazione di infrastrutture innovative e servizi per le smart cities o volte a valorizzare il patrimonio naturale, storico e culturale, con particolare attenzione al polo di attrazione del Gran Sasso.

Ad aprile del 2013, con decreto ministeriale le risorse finanziarie vengono dunque ripartite sui due assi indicati:

- 55 milioni sull’asse 1, per potenziare e rafforzare la competitività del sistema industriale (il settore farmaceutico, aerospaziale, delle telecomunicazioni, avionica e delle tecnologie per la sicurezza). Ed in particolare:

  • 40 milioni sono andati al finanziamento di progetti di investimento produttivo a forte contenuto di innovazione; amministrazione competente per l’investimento è stato il Mise, il Ministero dello Sviluppo economico;
  • 15 milioni al finanziamento di progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale; di nuovo, il soggetto attuatore è stato il Mise.

- 45 milioni sono stati destinati, invece, all’asse 2, al fine di creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali. Ed in particolare:

  • 13 milioni sono stati destinati al finanziamento di progetti per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative e di spin off della ricerca, prioritariamente collegati alla strategia della smart cities; amministrazione competente, il Mise;
  • 9 milioni al finanziamento di nuovi investimenti per la valorizzazione turistica del territorio, con la creazione di microsistemi turistici integrati con l’accoglienza diffusa e di progetti innovativi per la commercializzazione dell’offerta turistica sui mercati internazionali; amministrazione competente il Mise;
  • 3 milioni al finanziamento di progetti per la valorizzazione di produzioni agroalimentari tipiche e di eccellenza; amministrazione competente il Mise;
  • 15 milioni per il rilancio e il potenziamento del Gran Sasso; amministrazione competente il Comune dell’Aquila;
  • 5 milioni per attività di ricerca nell’ambito delle reti ottiche, dell’edilizia e del restauro; amministrazione competente l’Università degli Studi dell’Aquila.

Per coordinare gli interventi, monitorare e vigilare sull’utilizzo dei fondi, è stato istituito un Comitato operativo, composto da membri designati dalla Presidenza del Consiglio Diset, dal Mise Digiai, dalla Regione Abruzzo, dal Comune dell’Aquila, dal Coordinamento dei sindaci del cratere, da Usra e Usrc.

La legge 125/2015

Successivamente, con la legge 125/2015, sono state definite, ed innovate, le modalità d’attuazione dell’azione di sviluppo: in sostanza, è stato istituito un processo basato su un piano pluriennale diretto a specifici ambiti di intervento cui destinare risorse per l’attuazione dei programmi.

E’ stato stabilito, altresì, che si potesse utilizzare una quota fino ad un valore massimo del 4% dei fondi per la ricostruzione.

La legge 125/2015 ha previsto che le risorse fossero destinate a:

  • Interventi di adeguamento, riqualificazione e sviluppo delle aree di localizzazione produttiva;
  • Attività e programmi di promozione dei servizi turistici e culturali;
  • Attività di ricerca, innovazione tecnologica e alta formazione;
  • Azioni di sostegno alle attività imprenditoriali;
  • Azioni di sostegno per l’accesso al credito delle imprese;
  • Interventi e servizi di connettività, anche attraverso la banda larga, per cittadini e imprese.

Il programma RESTART

Il programma di sviluppo RESTART, approvato con delibera Cipe n. 49 del 2016, è divenuto il perno intorno a cui si attua il complesso degli interventi previsti.

Le risorse per le annualità 2016/2020, per un totale di 220 milioni a valere sui residui del Decreto legge 43/2013 (per 23 milioni e 700 mila euro circa) e sulla Legge di Stabilità 2015 (per 196 milioni), sono state così ripartite:

  • 36 milioni sul 2016;
  • 44 milioni sul 2017;
  • 52 milioni sul 2018;
  • 52 milioni sul 2019;
  • 12 milioni sul 2020.

Il programma Restart ha definito 7 priorità:

  1. Sistema imprenditoriale e produttivo, con l’obiettivo di migliorarne la competitività: sull’asse sono stati appostati 90milioni e 50 mila euro fino al 2020;
  2. Turismo e ambiente, con l’obiettivo di valorizzare e qualificare i sistemi turistici, le aree di attrazione ambientale e le produzioni d’eccellenza: sull’asse sono stati appostati 54 milioni e 900 mila euro fino al 2020;
  3. Cultura, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio: sono stati appostati 13 milioni e 200 mila euro fino al 2020;
  4. Alta formazione, per rafforzare il proposito di rendere L’Aquila città della conoscenza: sono stati appostati 8 milioni e 850 mila euro fino al 2020;
  5. Ricerca e innovazione tecnologica, che condivide l’obiettivo dell’asse d: sono stati appostati 44 milioni e 100 mila euro fino al 2020;
  6. Agenda digitale, per promuovere l’e-government: sono stati appostati 4 milioni e mezzo fino al 2020;
  7. Governance, con l’obiettivo di migliorare e rafforzare la capacità delle amministrazioni e degli enti attuatori di rendere efficace il programma (le così dette spese tecniche): sono stati appostati 4 milioni e 400 mila euro fino al 2020.

Sia chiaro, stiamo parlando di risorse aggiuntive rispetto ai 100 milioni assegnati con la richiamata Delibera Cipe 135/2012: dunque, le risorse complessive destinate allo sviluppo economico ammontano a 320 milioni di euro (per la precisione, a 319 milioni e 664 mila euro).

Le risorse sui diversi assi di priorità

A far di calcolo, insomma:

- al sistema imprenditoriale e produttivo sono andati 130 milioni di euro: 40 milioni dall’asse 1 della delibera Cipe 135/2012 e altri 90 sulla priorità A della delibera Cipe 49/2016;

- a turismo e ambiente sono andati 81 milioni e 900 mila euro: 27 milioni a valere sulla delibera Cipe 135/2012 (9 milioni al finanziamento di nuovi investimenti per la valorizzazione turistica del territorio, 3 milioni al finanziamento di progetti per la valorizzazione di produzioni agroalimentari tipiche e di eccellenza; 15 milioni per il rilancio e il potenziamento del Gran Sasso) e ulteriori 54 milioni e 900 mila euro sulla priorità B della delibera Cipe 49/2016;

- alla cultura sono andati 13 milioni e 200 mila euro a valere sulla priorità C della delibera Cipe 49/2016;

- all’alta formazione sono andati 21 milioni e 850 mila euro: 13 milioni per il finanziamento di progetti per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative e di spin off della ricerca alla delibera Cipe 135/2012, cui si sono aggiunti 8 milioni e 850 mila euro dalla delibera Cipe 49/2016 sulla priorità D;

- a ricerca e innovazione tecnologica sono andati, invece, 59 milioni e 100 mila euro: 15 milioni per progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale dalla delibera Cipe 135/2012, ulteriori 44 milioni e 100 mila euro dalla delibera Cipe 49/2016 sulla priorità E;

- all’agenda digitale sono stati destinati 9 milioni e mezzo: 5 milioni con delibera Cipe 135/2012 per attività di ricerca nell’ambito delle reti ottiche, dell’edilizia e del restauro, cui si sono aggiunti 4 milioni e mezzo garantiti con delibera Cipe 49/2016 sulla priorità F;

- alla governance, infine, sono andati 4 milioni e 400 mila euro da delibera Cipe 49/2016, sulla priorità G.

A che punto siamo con l’attuazione del programma?

Stando agli ultimi dati disponibili, i 100 milioni destinati con delibera Cipe 135/2012 sono stati assegnati e trasferiti completamente.

Dei restanti fondi, 84.877.567,17 sono stati spesi: 66.639.384 euro, invece, risultano non ancora finalizzati.

Vanno sbloccati, inoltre, i 10 milioni di euro - giacenti nelle casse della Fira, la 'finanziaria' di Regione Abruzzo - destinati alle imprese del cratere.

L'ultimo intervento sostanzioso è datato marzo 2020, poco meno di un anno fa, allorquando il Comitato di indirizzo Restart ha inoltrato al Cipe, attraverso la Struttura di missione di Palazzo Chigi, una richiesta di 24 milioni per il finanziamento di nove macro progetti strategici già pensati e approvati negli anni. Entrando nello specifico, troviamo innanzitutto il "rilancio e potenziamento del polo di attrazione turistica del Gran Sasso con l'obiettivo di incrementare i flussi turistici sia invernali che estivi" finanziato su richiesta del Comune dell'Aquila: all'intervento per cui erano previsti circa 13 milioni sono stati aggiunti altri 9 milioni di euro. Lo stanziamento prevede la realizzazione della cabinovia di Montecristo, la ristrutturazione dello storico albergo di Campo Imperatore, l'adeguamento del piazzale, la ristrutturazione del tunnel che collega la funivia all'albergo e la realizzazione dei sottoservizi nel comprensorio di Campo Imperatore, come previsto da Piano industriale.

Restando al Capoluogo della Regione troviamo l'intervento a favore del Collegio Ferrante d'Aragona, progetto che vede protagonisti il Comune, l'Università e il Gran Sasso Science Institute. L'opera prevede la realizzazione di un Collegio universitario con residenzialità diffusa sul territorio della città dell'Aquila, in particolare nel suo centro storico. Lo stanziamento previsto è di 4 milioni e 300mila euro.

Risorse aggiuntive sono state approvate dal Comitato anche per la realizzazione dell'intervento di "mobilità elettrica per la rete viaria di prossimità dei centri storici di L'Aquila" che mira a sperimentare l'uso dei veicoli elettrici nella città attraverso una serie di interventi che prevedono l'acquisto di autobus elettrici, incentivi per la conversione dei veicoli privati in auto elettriche. Ai 5 milioni e 700 mila euro iniziali si aggiungono altri 4 milioni circa.

Via libera a fondi aggiuntivi anche per "Eagle's wings around the world", la Scuola internazionale specializzata in materie linguistiche e scientifiche che ammontano a 130mila euro.

Altri 130mila euro sono stati destinati al progetto di gemellaggio tra la Wayne University di Detroit negli Stati Uniti e i Comuni della valle dell'Aterno, in particolare Gagliano Aterno. L'intervento racchiude diversi progetti di scambio didattico e culturale a favore di studenti dell'Università dell'Aquila e dell'Università americana.

E poi, c'è da citare l'intervento a favore dei comuni delle "Terre della Baronia" che si propone di rilanciare il sistema turistico. Sono coinvolti nel progetto i comuni di Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Villa Santa Lucia degli Abruzzi, Ofena e Castelvecchio Calvisio. Il valore dell'intervento è di poco meno di 6 milioni di euro.

Non solo.

Ieri mattina il Comitato di indirizzo si è riunito di nuovo, sbloccando interventi per 3.1 milioni di euro. 1 milione è destinato al completamento del progetto sulla mobilità elettrica della città dell'Aquila mentre 400mila euro, nell’ambito del progetto dell’anello ottico cittadino, saranno destinati alla realizzazione di una banda ultra larga a servizio delle scuole del capoluogo. Sbloccati, inoltre, tra accertamento delle economie 2017 e rimodulazione per le annualità 2019 e 2020 oltre 129 mila euro a sostegno delle attività culturali inserite nel programma ReStart mentre 1,620 milioni di euro saranno assegnati all’Università degli studi dell’Aquila per il progetto Ex Emerge volto alla ricerca per lo sviluppo della guida autonoma.

I 63 milioni chiesti dai comuni del Cratere: quale strategia?

In attesa di avviare la programmazione sul programma 'Restart 2', il 4% dei 2 miliardi e 750 milioni per la ricostruzione stanziati con l'ultima legge di bilancio, pari a 110 milioni, la 'partita' politica si sta giocando su 63 milioni della vecchia programmazione ancora da finalizzare. 

In sostanza, i comuni del cratere chiedono che le risorse vadano a finanziare 7 Pit, i così detti 'Piani integrati del Turismo', sul modello dell'intervento da 6 milioni in favore dei comuni della "Terra della Baronia".

Evidentemente, si tratta di una cifra enorme; ora, non si può mettere in dubbio che i comuni del cratere 2009 vivano una difficile fase in cui la ricostruzione è accompagnata da spopolamento e diradamento dei servizi di prossimità. Altresì, è evidente che il turismo possa essere una leva importante di rilancio delle aree interne. 

Ma è soltanto una leva, appunto.

Credere che il turismo possa risolvere i problemi delle aree interne, che scontano difficoltà di accesso all'istruzione, ai servizi sanitari, ad una rete di mobilità sostenibile e via dicendo, significa avere una visione miope, nel migliore dei casi, e di certo ristretta. 

Viene da chiedersi, d'altra parrte: è stato redatto un progetto turistico integrato, capace di valorizzare le vocazioni dei diversi territori su una idea di rilancio complessivo del nostro territorio? Se sì, chi ci ha lavorato e su quale tavolo? E se il progetto non c'è, non si rischia di distribuire fondi a pioggia sui comuni, realizzando magari decine di centri polifunzionali che restano poi desolatamente vuoti?  

Qual è la strategia? 

Stiamo parlando di 63 milioni di euro, un flusso di denaro che altri territori non si sognano neanche di avere: rappresentano un'occasione straordinaria, se si riusciranno ad investire su progetti chiari dentro un disegno politico preciso, che accompagni, magari, le traiettorie di intervento del Recovery Plan. Per questo, si dovrebbe alimentare una profonda discussione, aperta, partecipata dai territori, sull'utilizzo di risorse che segneranno il destino dei nostri comuni per i prossimi cinquant'anni. 

Non è accettabile che di questi progetti si discuta in stanze chiuse, che non si favorisca un ampio dibattito, col rischio che le risorse finiscano per fare da contropartita ad accordi politici, sul prossimo coordinatore dei comuni del cratere piuttosto che sulle prossime candidature in Parlamento. 

E se questa è la premessa, bisognerà vigilare con estrema attenzione sulla programmazione dei 110 milioni di euro del 'Restart 2' per evitare che accada di nuovo che ci si ritrovi a domandarsi che ricaduta abbiano avuto le risorse sul territorio, in termini di creazione di posti di lavoro, accrescimento delle capacità imprenditoriali, tenuta del sistema economico, distribuzione della ricchezza. 

Ultima modifica il Venerdì, 12 Febbraio 2021 15:12

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