Sabato, 23 Luglio 2016 06:55

Quanto costa affittare una casa vacanze nei comuni con la Bandiera Blu

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Acqua cristallina e spiagge da sogno, sono tra i fattori che più incidono nella scelta della destinazione di mare in cui trascorrere le vacanze estive. Senza spostarsi in mete esotiche e paradisi lontani, anche l'Italia offre le sue meraviglie, spesso facili da individuare grazie anche all'assegnazione delle Bandiere Blu [leggi l'articolo sulle assegnazioni 2016], che certificano la qualità ambientale rappresentando spesso una spinta per gli indecisi, e quindi un business per il turismo.

Casa.it, un portale immobiliare italiano che raccoglie l'offerta di circa 12mila agenzie immobiliari affiliate, inserzionisti e costruttori edili, ha messo ai raggi X i 144 comuni marittimi che hanno passato l'ultima selezione delle bandiere blu, analizzando le richieste degli italiani per le case vacanza nei mesi di luglio e agosto (esclusa la settimana centrale) e i prezzi degli affitti, considerando un bilocale con quattro/sei posti letto.

Tra i sei comuni bandiera blu in Abruzzo, le più costose in provincia di Teramo risultano Pineto (580 euro a settimana) e Silvi (560 euro), mentre a Tortoreto sono sufficienti 470 euro per soggiornare una settimana in una casa vacanza. Passando alla provincia di Chieti, invece, gli affitti non si differenziano di molto tra Fossacesia (520 euro), Vasto (504 euro) e San Salvo (500 euro).

tabella abruzzo

Italia, Forte dei Marmi è la più cara. Secondo l'indagine, a vincere tra le zone più gettonate è la Liguria, presente quest'anno con ben 25 comuni contrassegnati dalla bandierina, di cui Albissola Marina (Savona) e Bordighera (Imperia) si posizionano a pari merito al primo posto per ricerche effettuate. Qui il costo per una settimana in una casa vacanza è rispettivamente di 450 euro e 530 euro. Medaglia di bronzo ad Ancona, che si rivela di poco più costosa, offrendo disponibilità media perPi 560 euro a settimana. Rientrano nella top 10 anche l'Emilia-Romagna con Bellaria-Igea Marina (Rimini), e Loano (Savona), offrendo in ordine appartamenti per 490 euro e 550 euro a settimana. 

Gettonatissime per trascorre una settimana, anche Porto Sant'Elpidio (700 euro), in provincia di Ascoli-Piceno, le intramontabili Jesolo (490 euro), per la provincia di Venezia e la genovese Lavagna (700 euro), Levanto (650 euro) in provincia di La Spezia e per la Sardegna il capoluogo di provincia Oristano (525 euro).

Nuotando nella classifica delle cifre più esorbitanti, tra le bandiere blu della mondanità estiva si conferma regina la città con simbolo il locale storico La Capannina, Forte dei Marmi (Lucca), in vetta con canoni d'affitto da 1.190 euro, seguita dalla napoletana Anacapri (1.070 euro), e a pari merito da Santa Margherita Ligure (Genova) e Monte Argentario (Grosseto), dove per soggiornare una settimana occorre spendere 1.050€.

Se ci si sposta invece in acque da budget meno profondi, il Veneto propone soluzioni decisamente più economiche. Il mare della provincia di Venezia, infatti, offre a Eraclea, appartamenti per 230 euro, mentre a San Michele al Tagliamento e a Chioggia sono sufficienti 350 euro per una vacanza di sette giorni. Sempre a 350 euro, disponibilità anche a Borghetto Santo Spirito (Savona) e Mondolfo (Pesaro Urbino).

 

Cosa sono le case vacanza? Le "case vacanza" sono abitazioni private che i propietari decidono di affittare nei periodi in cui non vengono utilizzate. E' una forma di locazione, dunque, molto flessibile che deve avere la finalità di tipo turistico (un concetto abbastanza ampio quindi) e risponde sostanzialmente alle previsioni del codice civile. Per legge il contratto tra privati deve essere scritto ed in doppia copia. Può valere per un massimo di trenta giorni nell'anno solare verso uno stesso affittuario, periodo oltre il quale invece deve essere registrato all'Agenzia delle Entrate diventando dunque un normale contratto di locazione. Il contratto, alcuni modelli si possono trovare facilmente in rete, deve prevedere tra le altre cose (oltre ovviamente a specificare il periodo di villeggiatura), che il conduttore - una volta visionata la casa - prenda in consegna le chiavi e ne diventi a tutti gli effetti il custode fino al termine del periodo contrattualizzato. In più va messo nero su bianco che l'appartamento è sprovvisto di biancheria da bagno e da letto e che l'affittuario deve provvedere direttamente al riassetto quotidiano dell'abitazione. Questo è un punto fondamentale per distinguere una casa vacanza a gestione non imprenditoriale da un B&B, per aprire il quale c'è bisogno di una dichiarazione di inizio attività (SCIA). Possono rientrare come case vacanze anche gli affitti tramite la piattaforma di share economy, Air BnB, mai peraltro più specificamente normate a livello nazionale. Resta una zona grigia anche quella della segnalazione alla Questura delle persone alloggiate. Si tenderebbe infatti a far rientrare nel decreto minietriale del 7 gennaio 2013 (che porevede la segnalazione per tutti) anche gli affitti brevi tra privati delle case vacanze a gestione non imprenditoriale, ma, all'atto pratico, la quasi totalità delle questure non sono attrezzate per recepire le nuove "schedine" elettorniche senza la SCIA. Infine attenti alle truffe. Sono molti che ci provano sul web affittando case inesistenti e sono già 600 i casi di truffa accertati quest'anno dalla polizia postale. Per sfuggire ai raggiri va verificato che le case esistano davvero, anche tramite l'utilizzo dei social network e i feedback degli altri utenti. 

Ultima modifica il Domenica, 24 Luglio 2016 02:28

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