Venerdì, 16 Settembre 2016 00:40

Sviluppo economico, 220 milioni per il cratere: 74 già programmati

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220 milioni di euro fino al 2020, per lo sviluppo economico del cratere: per darvi un'idea, quasi il doppio dell'intero fondo strutturale per l'Abruzzo, compresa la provincia dell'Aquila, che ammonta a circa 120 milioni di euro per i prossimi sette anni. Si tratta del 4% dei fondi per la ricostruzione fisica dei Comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009, destinati al ripristino del tessuto economico e sociale del territorio: la partita decisiva per il futuro.

Abbiamo trascorso un poco di tempo nella segreteria del vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, in ufficio con Antonio Mancini che, tra un foglio excel e un bando appena abbozzato, ci ha spiegato verranno utilizzati i fondi: 74 milioni dei 220 disponibili sono già stati programmatati, 36 per il solo 2016; alcuni bandi sono stati istruiti, quello per il rilancio del turismo e la valorizzazione delle eccellenze del territorio in particolare, e si attende che Invitalia comunichi gli esiti delle istruttorie.

Iniziamo la nostra chiacchierata da lì, dai numeri che sono stati resi noti in queste ore.

 

Il bando turismo

Sono state 356 le richieste di agevolazione presentate, per 39.2 milioni di investimenti previsti e 893 addetti attesi, a regime.

Per la Misura I che finanzia con 9 milioni le iniziative imprenditoriali per la valorizzazione del territorio, sono state inviate 253 domande con una richiesta di incentivi pari a 33 milioni di euro. Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, entro un tetto massimo di 200.000 euro e fino all'80% delle spese ammissibili. Formalmente e' ancora possibile presentare la domanda.

Per la Misura II, invece, che finanzia con 3 milioni le attività per promuovere le eccellenze locali, sono pervenute 103 domande, con una richiesta di agevolazioni di 4,1 milioni di euro. Per le imprese è previsto un contributo a fondo perduto, entro un massimo di 35.000 euro, pari all'80% delle spese. Se il progetto viene presentato da cooperative, consorzi o associazioni di impresa, il tetto delle agevolazioni sale fino a 70mila euro. Per queste domande la scadenza era fissata all'8 settembre 2016, quindi l'invio non è più possibile.

Come detto, Invitalia sta procedendo con l'iter istruttorio: per la Misura I le domande vengono valutate in ordine cronologico di presentazione, a sportello per intenderci, tenendo conto delle risorse finanziarie effettivamente disponibili. Per la Misura II è prevista prima la valutazione di tutte le domande e poi la pubblicazione di una graduatoria con le iniziative finanziabili.

Una prima considerazione: Invitalia aveva assicurato che l'iter istruttorio si sarebbe chiuso entro 60 giorni dalla presentazione delle domande. Impegno mancato: la maggior parte delle domande, infatti, è stata inoltrata il 9 giugno, il giorno del 'click day', oltre tre mesi fa, e ad oggi non si ha ancora contezza dell'esito di alcuna istruttoria. Un ritardo che potrebbe creare problemi: le attività che insistono sul territorio del Comune dell'Aquila sono state escluse per i primi sei mesi e potranno partecipare al bando dal 9 settembre in poi, a meno che il plafond complessivo di finanziamenti non dovesse esaurirsi con i progetti già presentati.

Considerato che le istruttorie procedono a rilento, non è chiaro se - alla data indicata - gli uffici di Invitalia saranno in grado di dire se fondi a disposizione ce ne saranno, oppure no.

Anche perché, i numeri che abbiamo fin qui snocciolato non dicono molto: raccontano di un forte interesse verso il bando, questo sì, che con l'idea di promuovere il turismo e le eccellenze del territorio si è colto nel segno, ma si tratta di dati 'asettici', se consentite il termine. I progetti presentati andranno vagliati, appunto, e non è affatto detto vengano approvati e finanziati. Anzi, non sarebbe una sorpresa se il tasso di mortalità delle domande presentate dovesse rivelarsi importante. D'altra parte, delle criticità del bando, per come è stato istruito da Invitalia, abbiamo già scritto diffusamente. E comunque vada, l'agenzia in house del Ministero dell'Economia intascherà il compenso commisurato alle risorse gestite. Ma questa, è un'altra storia.

Tra l'altro, a leggere il report aggiornato all'8 settembre, qualche dubbio sulle domande presentate viene, ed è più che lecito. Un caso, tra gli altri: per la Misura I, sono stati presentati 3 progetti che insisterebbero sul comune di Ocre, con una richiesta di agevolazioni di 416 mila euro. Ebbene, si dichiara che gli addetti a regime, venissero finanziati, sarebbero 74. Avete capito bene, 74 lavoratori su 3 progetti, con una richiesta di agevolazione di 'soli' 416 mila euro. Se considerate che un contratto di lavoro, a tempo pieno, costa sui 20-25 mila euro l'anno, è facile fare di conto. A Ovindoli, per dire, sarebbero attesi 47 posti di lavoro, su 14 progetti presentati però.

Non solo. Su 253 domande inoltrate, ben 102 riguardano il settore della ricettività. Come a dire che, dovessero essere istruite positivamente le proposte progettuali, ci ritroveremmo con un'offerta di posti letto, sul territorio, davvero elevata. Viene da chiedersi: chi si occuperà dell'incoming, di portare turisti nel cratere e in numero sufficiente a soddisfare la proposta?

Forse, sarebbe stato meglio valutare le domande pervenute con un metodo ponderativo, più che a sportello. Anche questa, però, è un'altra storia.

Al di là dei problemi legati al modo in cui Invitalia ha istruito il bando, tuttavia, e c'è sempre modo per correggere gli errori, se rinvenuti, le misure di finanziamento, come detto, hanno suscitato un interesse straordinario e, per molti versi, inatteso. Dunque, si è deciso di destinare altri 10 milioni di euro al bando turismo che serviranno - ci spiega Antonio Mancini - a garantire copertura alle domande fin qui inoltrate se, a seguito di istruttoria, ne resteranno alcune approvate ma non finanziate per l'esaurimento del plafond e a coprire, inoltre, eventuali altre proposte progettuali che arriveranno dai Comuni del cratere oltre a quelle attese, dal 9 dicembre in poi, per il territorio del Comune dell'Aquila, fin qui escluso.

E così, arriviamo a parlare di futuro.

220 milioni fino al 2020: 74 già programmati, tra progetto 'Dark Side 20k', cultura e contratti di sviluppo

Dei 220 milioni di euro che pioveranno sul cratere nei prossimi anni, 74 sono stati già programmati, 36 per il 2016.

Mancini ci mostra la ripartizione: si passa da 'piccoli' interventi, come il finanziamento da 150 mila euro al Comune dell'Aquila per la 'Scuola internazionale statale', che darà la possibilità a bambine e bambini della città di frequentare un corso di studi bilingue, in italiano e inglese, ad indirizzo scientifico, a interventi che valgono milioni, spalmati magari su 3 o più annualità.

Dieci milioni sono stati programmati - per il 2016 - in favore dell'INFN come prima tranche del progetto 'Dark Side 20k', che vede coinvolta la prestigiosa università di Princeton oltre ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, l'Università degli studi dell'Aquila e grandi imprese private, insieme per studiare la materia oscura sviluppando rilevatori di fotoni in silicio. Un progetto che vale 50 milioni di euro e che, si spera, avrà un impatto importanti anche in termini occupazioni se è vero che, nei 3 anni di realizzazione, è stata annunciata l'assunzione di 12 addetti specializzati per la nuova officina di Assergi e altri 12 per l'officina di Colledara che rafforzeranno la competitivià dei Laboratori.

Un altro milione e 800 mila, e sempre a valere sul 2016, andranno all'Università degli studi dell'Aquila per la realizzazione di un anello ottico che colleghi i principali e più importanti siti della città dell'Aquila.

E ancora, 13 milioni e 200 mila euro sono stati programmati per iniziative a sostegno dello sviluppo dell'attrattività culturale del cratere, così da promuovere anche il turismo: 3 milioni sul 2016, 3 milioni e 100 per il 2017, 2 milioni e 800 mila per il 2018, altrettanti per il 2019 e 1 milione e mezzo sul 2020. Si tratta di fondi di cui sarà titolare il Comune dell'Aquila e che andranno a finanziare attività culturali capaci, appunto, di raccontare le bellezze e le ricchezze del territorio. Si pensi al festival del vino 'Naturale' che si tiene a Navelli, nella splendida cornice di Palazzo Santucci.

Ci sono poi i finanziamenti destinati al rafforzamento del sistema industriale, sul modello dei 'Contratti di sviluppo' già sottoscritti con i primi 100 milioni arrivati dal 5% dei fondi per la ricostruzione: parliamo di 15 milioni, 4.550 sul 2016 e il resto spalmato sul biennio '17-'18.

Infine, 20 milioni di euro per la rivitalizzazione dei centri storici, dell'Aquila, delle frazioni e dei Comuni del cratere, a incentivo delle attività economiche che decideranno di tornare o che intendano aprire: 5 milioni sono assicurati per il 2016, 7 milioni e mezzo per il 2017 e 7 milioni e mezzo per il 2018. Fondi che saranno gestiti direttamente da Regione Abruzzo, sottolinea Antonio Mancini, anche per tentare di depotenziare - aggiungiamo noi - la complessità del bando istruito da Invitalia sul turismo.

 

Il bando per il sostegno alle attività economiche nei centri storici

Iniziamo con il dire che le risorse verranno dilazionate su diverse 'call', per seguire, man mano, la ricostruzione dei centri storici.

Il primo bando - per 5 milioni appunto - dovrebbe uscire entro la fine dell'anno. Sarà a graduatoria, e non a sportello: verranno privilegiati criteri oggettivi basati sulle caratteristiche del proponente (età, genere, tipologia di attività), sul contesto in cui l'attività si inserisce, così da garantire l'eterogeneità dell'offerta (ad esempio, non verranno finanziati bar e pub, a meno che non fossero in centro storico prima del terremoto), sull'incidenza dell'investimento, sul decoro e l'arredo urbano.

Aggiungiamo, poi, che si sta ragionando sulla zonizzazione dell'intervento: se per la città dell'Aquila si agirà intra moenia, con le mura a delimitare l'area d'intervento, per gli altri Comuni del cratere, e per quelli più piccoli in particolare, si potrebbero promuovere gli investimenti su tutto il territorio comunale, come logico.

A beneficiare degli incentivi saranno imprese, professionisti e partite Iva. Potranno accedere a contributi a fondo perduto per spese di investimento e gestione, con importo minimo di spesa ammissibile di 25mila euro. Contributo che sarà in de minimis, nella misura compresa tra il 70% e il 50%, per chi deciderà di avere una maggiore premialità al momento di stilare la graduatoria.

Saranno ammissibili tutti i costi connessi all'attività dichiarata, dunque le spese di investimento, comprese quelle di gestione; il finanziamento sarà retroattivo, dal 1° gennaio 2014, per premiare chi è già tornato ad investire in centro storico.

Si lavora, infatti, su tre traiettorie d'intervento, sottolinea Mancini. L'incentivo verrà riconosciuto, ovviamente, a chi aveva già un'attività in centro storico, pre-sisma, con premialità - appunto - per chi è già tornato, con finanziamento retroattivo; così, verranno sostenuti anche coloro che hanno investito nei centri storici, dopo il terremoto, anche se non avevano l'attività al momento del sisma; infine, verranno favoriti coloro che decideranno di spostarsi nei centri storici abbandonando aree interessate da riqualificazione urbana, si pensi - per L'Aquila - a viale della Croce Rossa e alla zona delle 99 cannelle, o che lasceranno manufatti in deroga.

Come detto, la prima finestra - entro fine anno - stanzierà 5 dei 20 milioni, anche per verificare le procedure e capire, così, se si sta cogliendo nel segno.

Ultima modifica il Venerdì, 16 Settembre 2016 14:00

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