"Oggi al Ministero dello Sviluppo economico è stato raggiunto un accordo di massima per Honeywell, che verte sostanzialmente su due elementi: un incentivo per i lavoratori e la disponibilità dello stabilimento per favorire la reindustrializzazione".
Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario della Uilm nazionale responsabile del settore auto, e Nicola Manzi, segretario della Uilm di Chieti-Pescara, dopo l'incontro, a Roma, sulla vertenza scaturita dalla decisione della multinazionale americana di delocalizzare la produzione da Atessa (Chieti) alla Slovacchia. "L'incentivo che verrà riconosciuto ai lavoratori che andranno via subito - spiegano i sindacalisti - sarà pari a 50.000 euro più 1.000 per ogni anno di anzianità o, a scelta, 22 mensilità; per chi resterà in forza e posto in cassa integrazione per i prossimi 10 mesi ci sarà una riduzione progressiva di 1.000 euro al mese".
"Speriamo che la disponibilità a dare a titolo gratuito lo stabile a soggetti che vorranno reindustrializzarlo, offrendo occupazione ad almeno il 30% dei 420 lavoratori colpiti dalla decisione di Honeywell di cessare la produzione, possa davvero costituire una opportunità per il futuro. Del resto Ministero dello Sviluppo economico e Regione Abruzzo si sono anch'essi impegnati a favorire i potenziali progetti di investimento".
Tuttavia, resta l'amarezza per una chiusura che non si è riusciti ad evitare - concludono i sindacalisti della Uilm - "e che ha dimostrato quanto debole sia diventata l'Italia, giacché nulla hanno potuto le prese di posizione del Governo. Questa durissima vertenza dimostra che dovremmo ripristinare al più presto strumenti giuridici e politici utili a scongiurare le delocalizzazioni".