Lunedì, 02 Aprile 2018 22:25

Restituzione tasse, vertice in Regione. Disperata corsa contro il tempo

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Il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli ha convocato per mercoledì 4 aprile, alle 15, un vertice a Palazzo Silone per "definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal Commissario straordinario Margherita Maria Calabrò, incaricato del recupero degli aiuti di Stato dichiarati illegali".

Come anticipato da newstown, a circa 350 'persone giuridiche' - rispetto ad una prima lista, il numero dei possibili interessati è raddoppiato essendo stati aggiunti cittadini privati con partita Iva, oltre a titolari di società già indicati come tali, e ciascuna posizione andrà vagliata - è stato notificato l'avvio del procedimento di recupero di tributi e contributi sospesi a seguito del sisma dell'aprile 2009, per le somme eccedenti il de minimis e non direttamente legati al danno effettivamente patito dai beneficiari. Parliamo di un totale lordo stimato che supera i 100 milioni di euro, sebbene le somme effettivamente esigibili saranno inferiori rispetto alla stima considerato che andranno scorporati, appunto, i danni effettivamente subiti.

L’esecutivo Ue si è espresso nell’agosto 2015 sancendo che le "agevolazioni fiscali e contributive connesse al terremoto in Abruzzo" hanno costituito "aiuto di Stato non notificato" e soprattutto che l’importo delle compensazioni non è stato limitato ai danni effettivamente subiti dal beneficiario: "I regimi in questione non stabiliscono alcun nesso tra l’aiuto e i danni effettivamente subiti”. Di conseguenza “hanno portato beneficio non soltanto a imprese effettivamente danneggiate, ma a tutte le imprese aventi sede legale o operativa nelle aree dichiarate 'disastrate' dalle autorità italiane”. La decisione richiedeva “un’applicazione immediata, anche per quanto concerne il recupero degli aiuti concessi”.

E dunque, tre anni dopo c'è stata la temuta accellerazione con le imprese che entro il termine perentorio di 30 giorni - a far fede è la data di ricezione della comunicazione - sono chiamate a presentare:

  • “eventuali osservazioni relative alle somme di cui si è effettivamente beneficiato sulla base del regime di aiuto in esame, ed alle somme che si è eventualmente provveduto a riversare, indicando modalità, dati ed estremi del versamento;
  • i dati relativi all’ammontare dei danni subiti per effetto del sisma del 2009, valutati con perizia redatta da un esperto indipendente dall’impresa iscritto ad un albo professionale o da un’impresa di assicurazione, qualora ritenuti utili a dimostrare di non aver fruito di aiuti, in sovracompensazione dei danni stessi, eccedenti la soglia prevista dal regime de minimis applicabile;
  • un’autocertificazione attestante, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, la percezione, ovvero la mancata percezione, di somme a copertura dei suddetti danni in virtù di misure di aiuto connesse al sisma del 2009, ritenute compatibili con il mercato interno ai sensi dell’art. 107, paragrafo 2, lettera b) del TFUE;
  • la documentazione relativa alle eventuali somme o contributi percepiti anche in forma di indennizzo assicurativo a copertura dei suddetti danni, ovvero una autocertificazione attestante, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, la mancata fruizione di tale tipologia di somme/contributi/indennizzo;
  • una autocertificazione attestante, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, la fruizione da parte dell’impresa, intesa sia come la singola entità che esercita un’attività economica sia come impresa unica, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2009 ed il 1° gennaio 2015, di eventuali altri aiuti rientranti nel regime de minimis, con l’indicazione specifica del relativo importo e della data di fruizione ovvero attestante la mancata fruizione di tale tipologia di aiuti; gli eventuali elementi attestanti che l’aiuto individuale accordato ai sensi dell’art. 33, comma 28, della legge 12 novembre 2011, n. 183, al momento della sua concessione, soddisfa le condizioni previste dal regolamento adottato in applicazione dell’articolo 1 del regolamento (CE) n. 994/98 o da ogni altro regime di aiuti approvato, così come previsto dall’art. 3 della decisione della Commissione Europea C(2015) 5549 final del 14 agosto 2015”.

Trenta giorni, come detto; trenta giorni per produrre la documentazione richiesta: poi, la commissaria inizierà la riscossione delle somme dovute. A meno che non si riesca a congelare il provvedimento.

Come? L’abbiamo spiegato qualche giorno fa: il tavolo istituzionale convocato dal vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, ha inviato una diffida al presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, ai sottosegretari Paola De Micheli e Sandro Gozi, al capo dipartimento per le Politiche europee Diana Agosti e al coordinatore della Struttura di missione Massimo Condinanzi. In sostanza, si è inteso sottoporre all’attenzione del Governo “alcuni aspetti la cui disanima non può sfuggire nell’adozione degli atti esecutivi che lo Stato Italiano si appresta ad assumere” [ne abbiamo scritto diffusamente qui]. Con un avvertimento: se si dovesse davvero perseguire con la volontà di recuperare i tributi non versati, oltre gli interessi, e non dovessero essere accolte le legittime richieste delle imprese del territorio, queste si rifarebbero sullo Stato Italiano, sui Governi e sui ministri competenti che si sono susseguiti in questi anni, considerato che la mancata notifica all’Unione europea della sospensione dei tributi a seguito del sisma, decisa dall'esecutivo dell'epoca, è responsabilità dell’esecutivo stesso, e non può certo imputarsi alle imprese che non hanno fatto altro che rispettare una norma dello Stato.

Intanto, per prendere tempo si è proceduto col ricorso al Tar dell’Aquila per ottenere, quantomeno, una sospensiva del provvedimento; è una corsa ad ostacoli, però: per chi ha già ricevuto la notifica, il termine ultimo è fissato alla fine di aprile. L’unica udienza utile del Tribunale amministrativo è quella del 18 aprile: se il ricorso verrà discusso in quella data - si sta facendo il possibile, con tutti gli strumenti che le norme consentono - e i giudici dovessero accordare la sospensiva, allora ci sarebbe il tempo per giocare fino in fondo la partita politica, sperando che le consultazioni abbiano un buon esito e in tempi brevi, evidentemente.

La partita politica, l'unica che pare poter sbrogliare una matassa oramai intricatissima. Si è mosso il vicepresidente dell'Anci, e sindaco di Pergola, Francesco Baldelli che ha chiesto l'associazione dei comuni italiani possa "sostenere ufficialmente le richieste avanzate dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi al governo", aggiungendo che "quanto accade in città può accadere domani in un qualunque altro comune colpito duramente da un evento sismico o da una calamità naturale. Per scongiurare la mortificazione e la penalizzazione di chi ogni giorno lavora, produce ricchezza e contribuisce al rilancio del territorio è necessario che i sindaci assumano una posizione univoca e parlino ad una sola voce", l'appello. La deputata del Partito Democratico, Stefania Pezzopane, ha minacciato di bloccare - di nuovo - l'autostrada con sindaci, cittadini e categorie: "Sono convinta che debba pagare chi non ha fatto il proprio dovere, politici e burocrati che in questi anni hanno sbagliato, non le aziende che hanno solo goduto di una legge dello stato. Si rischia di subire una gravissima ingiustizia. E sono pronta ad organizzare, anche assieme agli altri parlamentari eletti nel territorio, un evento a Roma per far capire le nostre ragioni".

Nei giorni scorsi, i senatori Gaetano Quagliariello (Idea), Alberto Bagnai (Lega) e Nazario Pagano (Forza Italia) hanno presentato un’interpellanza parlamentare per chiedere al governo di "attivarsi con la massima urgenza, sollecitudine e risolutezza" in Europa per "riaprire le negoziazioni sulla procedura d’infrazione" relativa alla sospensione dei tributi. L’iniziativa punta a "scongiurare gli effetti disastrosi di una decisione iniqua, che metterebbero in ginocchio l’economia di un territorio già così duramente colpito".

E intanto, si muovono anche i leader nazionali. Commentando la notizia del recupero dei tributi sospesi, Matteo Salvini ha rilanciato il suo slogan elettorale: "Mai più schiavi di questa Europa. Prima gli italiani"; "Fratelli d'Italia è al fianco dei cittadini aquilani e del sindaco Pierluigi Biondi, oggi bersaglio di una ignobile richiesta del governo PD che, su indicazione dei burocrati dell'Ue, rivuole da 350 imprese gli incentivi post-sisma, in un'unica soluzione e con interessi e sanzioni salatissime" ha aggiunto Giorgia Meloni che ha assicurato di essere pronta "a scendere in piazza immediatamente contro questa follia: giù le mani da L'Aquila e dagli aquilani", l'avvertimento; "lo Stato e l'Ue non si azzardino a mortificare i nostri terremotati".

Ultima modifica il Martedì, 03 Aprile 2018 22:27

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