Come piegare l’amministrazione alle beghe politiche tra forze di maggioranza.
Si potrebbe riassumere così l’andamento del Consiglio comunale riunito stamane, in seconda convocazione. Su proposta del capogruppo di Forza Italia Roberto Junior Silveri, infatti, la maggioranza ha votato il rinvio alla prossima seduta dell’assise consiliare dell’aggiornamento al Dup 2018/2020 e del documento programmatico sul triennio 2019/2021. Così, i consiglieri comunali di centrodestra hanno inteso inviare un messaggio politico chiaro alla giunta guidata da Pierluigi Biondi: da adesso in poi, in sostanza, sarà richiesta una maggiore concertazione sugli atti programmatori e, d’altra parte, Forza Italia ha mandato un segnale altrettanto chiaro alle forze di maggioranza: il gruppo non intende essere scavalcato e, anzi, vuol far pesare la sua influenza sulle future decisioni, considerato pure che sono in rotta d’avvicinamento i consiglieri di L’Aquila futura, Roberto Santangelo e Luca Rocci, e il giovane Leonardo Scimia, eletto con Benvenuto presente.
Politicamente comprensibile, certo, se non fosse che, come detto, allo scopo si sono piegate le prassi amministrative, e non è affatto un buon segnale per la città, considerato pure che, alle porte, si affacciano le elezioni regionali.
Ma andiamo con ordine.
Lunedì scorso, in prima convocazione, dall’ordine del giorno del Consiglio comunale era stato stralciato il dibattito sul Dup, il documento unico di programmazione, avendo ‘dimenticato’, la Giunta comunale, di trasmetterlo alla Commissione garanzia, come previsto per qualsiasi atto di programmazione.
L’indomani, in Commissione garanzia i nodi sono venuti al pettine. La Giunta comunale aveva licenziato un’unica delibera per l’aggiornamento del Dup 2018/2020, a valle del Rendiconto, e per il via libera al documento di programmazione 2019/2021. Un pastrocchio amministrativo. Da una parte, il Documento sul triennio 2018/2020 era stato inserito all’ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì mattina senza il dovuto passaggio in Commissione garanzia; dall’altro, era stato sottoposto ai consiglieri, per l’approvazione, il Dup 2019/2021, sebbene non fosse necessario un passaggio consiliare: entro il 31 luglio, la Giunta avrebbe dovuto semplicemente presentare il documento in Consiglio. Stando al Tuel, l’assise civica è chiamata a votarlo entro il 15 settembre. Per questo, i consiglieri della Commissione garanzia avevano chiesto lo stralcio del Dup 2019/2021 dal deliberato e di non discuterlo, dunque, nel Consiglio comunale convocato per questa mattina. Inascoltati.
Non era finita lì, però.
Il capogruppo di Forza Italia Roberto Jr Silveri, infatti, aveva chiesto di stralciare anche l’emendamento presentato dal sindaco Pierluigi Biondi all’aggiornamento del Dup 2018/2020. In sostanza, Silveri aveva sollevato perplessità “sul metodo e sulle tempistiche, avendo ricevuto l’emendamento – l’affondo – soltanto il 17 luglio scorso; una proposta di modifica, quella del primo cittadino – non discussa e concertata con le forze di maggioranza”, aveva aggiunto il capogruppo di Forza Italia. “E’ difficile analizzare un documento di oltre 800 pagine in pochi giorni”.
Le stesse argomentazioni che stamane, in Consiglio comunale, l’hanno portato a chiedere di rinviare la discussione sulla delibera alla prossima riunione seduta dell’assise; proposta, come detto, approvata. Un attacco frontale alla Giunta comunale e, di riflesso, all’assessore al bilancio Anna Lisa Di Stefano, esponente dello stesso partito: in effetti, sebbene l’emendamento al Dup 2018/2020 fosse a firma del primo cittadino, a presentare la delibera è stata, come ovvio, Di Stefano e, dunque, diventa davvero difficile da comprendere come si sia potuti arrivare a questo punto.
Ma c’è di più.
In sostanza, Silveri – e non solo lui, tra i consiglieri di maggioranza – ha evidenziato come l’emendamento del primo cittadino ‘muovesse’ 65 milioni di euro, non “bruscolini”; di qui, la richiesta di volerci vedere più chiaro.
Un passo indietro.
La giunta comunale ha approvato l’aggiornamento del Dup 2018/2020 con delibera 279 del 10 luglio scorso; il Documento unico di programmazione è stato modificato a valle del riaccertamento e della reimputazione dei residui attivi e passivi avvenuta col Rendiconto. Ebbene, nel deliberato erano riportate alcune tabelle che, in sostanza, certificavano come la parte corrente si attestasse a 114.244.865,64 euro. Con l’emendamento presentato dal sindaco Biondi, però, e firmato il 16 luglio scorso, la parte corrente è ‘schizzata’ a 180.856.582,8: ecco la differenza di 65 milioni evidenziata dal capogruppo Roberto Jr Silveri. Appunto, non si parla di ‘bruscolini’: il bilancio del Comune dell’Aquila, prima del terremoto, non superava di molto i 65 milioni di euro, per intenderci.
E dunque, che cosa è successo? Semplicemente, c’è stato un errore. Ed in effetti, nell’emendamento viene spiegato che “i dati contabili necessari per la predisposizione dell’aggiornamento al Dup 2018/2020 si estrapolano dal software di gestione sistema contabile, e per mero errore materiale nella stampa ufficiale dell’aggiornamento, nella sezione operativa, sono state riportate le tabelle contenenti i dati del pre-assestamento”. A dire che nella delibera di aggiornamento al Dup sono state riportate le tabelle del documento di programmazione così come era stato approvato dalla Giunta prima del rendiconto, il 29 marzo scorso; ed infatti, le cifre combaciano perfettamente. Ecco il motivo per cui il sindaco Biondi è stato costretto a presentare l’emendamento: per inserire nel deliberato la tabella giusta.
Tutto chiaro?
Vi chiederete, da dove arrivano i 65 milioni in più di parte corrente? Ai 114.224.865,64 euro vanno sommati 63 milioni dal riaccertamento e dalla reimputazione dei residui e ulteriori 3 milioni dall’assestamento di bilancio approvato nel Consiglio comunale di lunedì.
Che cosa ha contestato Silveri, e con lui il gruppo di Forza Italia e alcuni consiglieri della maggioranza? Che i circa 65 milioni di euro sarebbero stati riappostati in bilancio senza concertazione con le forze politiche che sostengono la Giunta comunale, per mano del primo cittadino che non avrebbe condiviso le scelte. Stamane, in assise si vociferava che una quarantina dei circa 65 milioni erano finiti all’assessorato guidato da Carla Mannetti (Fratelli d’Italia, lo stesso partito del sindaco) che, stando ai ben informati, avrebbe un rapporto ‘privilegiato’ col sindaco che sta infastidendo, e parecchio, le altre forze di maggioranza.
Ora però, detto che l’assestamento di bilancio è stato approvato dalla maggioranza, il riaccertamento e la successiva reimputazione dei residui avviene sugli stessi cui erano stati originariamente destinati; dunque, non si capisce che cosa voglia dire che sono stati appostati senza concertazione: su un capitolo di bilancio stavano e sullo stesso capitolo di bilancio dovrebbero essere stati reimputati. Se è andata diversamente, si è commesso un reato. Tra l’altro, l’assessore al bilancio - esponente di Forza Italia - ha portato in Commissione la delibera con l'emendamento contestato: se non la convinceva non avrebbe dovuto farlo, o no?.
Così, torniamo al punto di partenza. E’ chiaro che intorno al Dup, il documento unico di programmazione, si sta giocando una partita politica che poco c’entra col bilancio, un braccio di ferro per riequilibrare i rapporti di forza in seno ad una maggioranza che appare già sfibrata, ad un anno dall’insediamento. Purtroppo, a rimetterci è la città.
In questo senso, preoccupa anche il silenzio delle opposizioni che, stamane, in Consiglio comunale, hanno preferito non intervenire innanzi allo spettacolo offerto dalla maggioranza.