Martedì, 05 Febbraio 2019 10:19

Ex lavoratori Intecs: "Nessun passo avanti, non abbiamo alcuna certezza"

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"Siamo in assenza totale di certezze, per noi ex ricercatori Intecs la vertenza è da considerarsi assolutamente ancora aperta, chiediamo sin da subito un incontro urgente con il prossimo presidente della Regione Abruzzo".

Lo scrivono in una nota gli ex ricercatori, in presidio a Palazzo Silone da più di un anno, a seguito dell'incontro avuto ieri pomeriggio con Giovanni Lolli che, in conferenza stampa [qui], aveva fatto il punto sul lavoro messo in campo per il riassorbimento dei lavoratori nel comparto della space economy, attraverso una newco, una società che si è insediata al polo elettronico, Forender 24, e che dovrebbe beneficiare delle commesse affidate dai player dello spazio, e non solo, coinvolti nel programma nazionale su cui Regione Abruzzo ha investito 10 milioni di euro.

"L'ipotesi di ricollocazione per i lavoratori licenziati da Intecs passa attraverso un accordo sottoscritto dalle Oo.Ss. e la Regione Abruzzo. In questi mesi, appurata l'idoneità dei profili professionali dei ricercatori, è stato individuato un percorso che prevede il riassorbimento da parte di una NewCo tecnologica a cui affidare quota parte delle attività, nell'ambito del bando del settore aerospace ItalGovSat, su cui la regione Abruzzo ha investito 10 milioni di euro", scrivono i lavoratori. Tuttavia, "dalla riunione con l'assessore alle Attività produttive sembrano non essere emersi passi avanti, non abbiamo certezze di nessun tipo, in quanto non sono ad oggi disponibili né una pianificazione dei tempi di riassorbimento nè il numero dei ricollocabili attraverso questa operazione".

Lolli si è impegnato a produrre una delibera di giunta, come suo ultimo atto, per dare continuità a quanto sinora imbastito. Non basta. "Ricordiamo che, a più di un anno dal licenziamento, la situazione dei lavoratori è sempre più preoccupante poiché non hanno alcun sostegno di natura economica e il protrarsi dell'attesa di soluzioni industriali vedrà peggiorare ulteriormente le condizioni loro e delle loro famiglie". 

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Febbraio 2019 01:21

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