"Innumerevoli pratiche della ricostruzione post-sisma sono ancora ferme al Genio civile. E' stato bocciato dal Governo l'emendamento presentato nello Sblocca cantieri, per riportare il meccanismo di approvazione dei progetti da autorizzativo al semplice deposito, con una naturale velocizzazione delle pratiche".
E' quanto sottolinea Ezio Rainaldi, delegato alla ricostruzione di Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno, "attualmente la situzione di impasse del Genio civile è dovuta sicuramente ad una carenza di personale adeguato alle normative vigenti che alla mole di pratiche che l'ufficio è chiamato a visionare. Non è accettabile che, a dieci anni dal sisma, le aziende della ricostruzione e gli stessi imprenditori che vogliono attivare nuove iniziative di sviluppo siano costretti ad attendere tempi biblici, comprementtendo la partenza dei cantieri e l'assegnazione delle risorse. Una soluzione, seppure parzile", suggerisce Rainaldi, "poteva essere l'approvazione dell'emendamento che arebbe riportato la filiera dell'accettazione delle pratiche al solo deposito, come prima dell'entrata in vigore dell'ultima legge regionale sul Genio civile, che ha di fatto dilatato i tempi di intervento". Rainaldi fa riferimento ad analoghe situazione in altre regioni, come ad esempio le Marche, "dove il passaggio al Genio civile avviene sulla base del mero deposito, com'è giusto che sia", dice, "richiamiamo l'attenzione, in primis della Regione, ad intervenire o con una modifica alla legge regionale sul Genio vicile o, in alternativa, ad una forte implementazione del personale dedicato all'esame e all'approvazione dei progetti per superare la situazione di stallo attuale. In un momento in cui il lavoro manca nel nostro territorio e sta scemando anche il tiraggio degli appalti della ricostruzione, è assurdo che si sia costretti ad attendere mesi per un'autorizzazione che dovrebbe essere già implicita nelle responsabilità dei tecnici nella redazione dei progetti".
"Rimane fondamentale per una politica di sviluppo del terriroio,", conclude Rainaldi, "e di una ricostruzione basata sul lavoro e sulla possibilità di nuovi investimenti, avere sia una legge speciale sugli appalti pubblici sia misure dedicate di incentivazione e agevolazione per le imprese che investono nella nostra area. E' assurdo che, oggi, si facciano convegni con voli pindarici sui massimi sistemi e non si sblocchino le questioni basilari legate alla ricostruzione".