Il consiglio direttivo di Confartigianato L'Aquila si è dimesso in blocco.
A confermarlo a L'Aquila Blog è il presidente Angelo Taffo. La società di revisione incaricata della ricostruzione contabile per la certificazione del debito dell’associazione, ha confermato una posizione debitoria disastrosa: ci sarebbe un buco di 700mila euro.
Afferisce - a quanto si apprende - alle annualità 2009-2012, alla gestione di Luigi Lombardo che per 10 anni ha guidato la Confartigianato aquilana. E che qualche giorno fa si è visto sequestrare conti correnti bancari, beni mobili e immobili, per dei presunti falsi corsi di formazione inerenti la ricostruzione che avrebbe organizzato con Pio Fulvi, ex amministratore delegato dell'associazione.
La strada pare segnata. I libri contabili verranno portati in Tribunale. Una anomalia per un'associazione che - tecnicamente - non potrebbe fallire. "La Confartigianato L'Aquila, però, ha la partita Iva", ha spiegato Taffo a L'Aquila Blog. L'imprenditore, presidente dal luglio 2012, ha poi chiarito che andranno ora perfezionate le dimissioni. Il consiglio direttivo dovrà poi decidere se costituirsi parte civile contro la precedente gestione. Intanto, i vertici regionali e nazionali dovrebbero assicurare continuità nella tutela degli associati anche se tutto resta da definire.
La nuova dirigenza aveva deciso - subito dopo la nomina - di avviare una investigazione difensiva per mettere nero su bianco i debiti di Confartigianato, nominando la società di revisione per la certificazione del debito. L'elezione di Taffo avvenne alla presenza di un osservatore nazionale, arrivato a L'Aquila dopo la chiacchierata gestione Lombardo. Ricorda Maria Cattini: "A febbraio del 2013, Taffo aveva smentito - in un’intervista - debiti, morosità e protesti denunciati in una lettera anonima contro la nuova gestione di Confartigianato. Pochi mesi dopo, nell’aprile 2013, arrivarono due avvisi di garanzia per omesso versamento di imposte dirette ed indirette per 70 mila euro circa, sempre a carico di Luigi Lombardo - già condannato per usura ad un anno e 4 mesi nel 2012 - e Pio Fulvi".
Che la situazione fosse drammatica, insomma, era ben noto. L'osservatore nazionale era arrivato in città a seguito di una lettera denuncia firmata da Michele Biallo, artigiano aquilano, che - scrive ancora Cattini - "sollevava dubbi sulla gestione Lombardo. In particolare, sulla mala gestione dei 'fondi per il terremoto a sostegno degli artigiani', donati dall’associazione nazionale a favore degli iscritti terremotati. Circa 227mila euro che, secondo Biallo, non sarebbero 'mai arrivati agli iscritti'.