Domenica, 19 Gennaio 2020 18:08

Cratere 2009, fermi i finanziamenti alle attività produttive a valere sulla legge 181: si spera nella riapertura degli sportelli a giorni

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C’è un decreto del Ministero dello Sviluppo economico, datato 14 novembre 2019 a firma del direttore generale Laura Aria, che, di fatto, sta inibendo alle imprese del cratere 2009 di presentare domanda di finanziamento a valere sulla legge 181/1989, col fermo dei finanziamenti alle attività produttive.

Un passo indietro.

Con decreto del Mise del 9 giugno 2015 si sono dettati i termini, le modalità e le procedure per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni di cui alla legge 181/1989, provvedimento finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale nelle aree colpite da crisi industriale e di settore.

Con decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 4 agosto 2016 sono stati individuati i territori delle aree di crisi industriale non complessa ammessi alle agevolazioni; tra questi, i comuni del cratere sismico 2009 inseriti nel programma di sviluppo ‘Restart Abruzzo’, la strategia regionale frutto del lavoro condiviso di un tavolo permanente per la ricostruzione che coinvolge tutte le istituzioni, i sindaci dell'Aquila e degli altri Comuni del Cratere, gli Uffici Speciali per la ricostruzione, le forze produttive, economiche e sociali, i sindacati, le associazioni di categoria, gli ordini professionali e l'Università.

Con circolare del 24 ottobre 2017 è stato emanato, dunque, l’avviso pubblico per la selezione di iniziative imprenditoriali nel territorio del cratere tramite il ricorso, appunto, al regime di aiuto di cui alla legge 181/1989: è stata avviata, così, una procedura a sportello dedicata ai comuni colpiti dal terremoto che si è aperta il 12 dicembre 2017.

La dotazione finanziaria assegnata al cratere ammonta a 15 milioni di euro.

Se non fosse che il decreto legge 34 del 30 aprile 2019, all’articolo 29, ha disposto che il Ministro dello Sviluppo economico procedesse, con proprio decreto, alla revisione della disciplina attuativa degli interventi e, in effetti, il 30 agosto scorso il provvedimento è stato licenziato, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 ottobre, con la modifica dei termini e delle modalità e procedure di concessione ed erogazione delle agevolazioni. Modifiche sostanziali che hanno necessitato, dunque, della emanazione di una circolare per fornire indicazioni specifiche e puntuali.

In attesa della circolare, si è provveduto alla chiusura delle procedure a sportello, con la previsione di riaprirle allorquando sarà completato il processo di revisione della disciplina attuativa degli interventi.

Ebbene, la circolare è stata istruita tre giorni fa, il 16 gennaio [puoi leggerla qui]. Ora, si attende che le procedure possano essere riprese; si accadrà nel giro di qualche giorno. Fino ad allora i finanziamenti alle imprese resteranno congelati.

Il programma ammette a finanziamento le iniziative che:

  • prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, con spese ammissibili non inferiori a 1,5 milioni di euro;
  • comportino un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento. Possono partecipare al bando le società di capitali già costituite di tutte le dimensioni.

Le agevolazioni sono concesse in forma di:

  • finanziamento agevolato pari al 50% degli investimenti ammissibili;
  • contributo a fondo perduto entro i limiti previsti dal Regolamento (UE) n. 651/2014.

L’importo complessivo massimo del contributo a fondo perduto è determinato in relazione all’ammontare del finanziamento agevolato. Sommati, il finanziamento agevolato e il contributo a fondo perduto non possono essere superiori al 75% degli investimenti ammissibili.

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