Venerdì, 14 Febbraio 2020 17:28

Restituzione tasse, il ministro Amendola: "Trovato l'accordo con l'Europa"

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Le imprese abruzzesi possono tirare un sospiro di sollievo, se non cantare vittoria.

Grazie a un accordo raggiunto tra il Governo italiano e la Commissione europea, non penderà più su di loro la spada di Damocle della restituzione del 100% e in un’unica soluzione delle tasse sospese all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009.

Ad annunciare la svolta è stato il ministro per i rapporti con l'Europa, Vincenzo Amendola, nel corso della visita compiuta ieri all'Aquila nella sede di Confindustria Abruzzo Interno, dove ha incontrato i rappresentanti istituzionali e i vertici delle associazioni datoriali e di categoria del territorio.

Dopo anni di ricorsi legali, manifestazioni di piazza e prese di posizioni anche dure nei confronti della Commissione, si è giunti finalmente a una soluzione che permetterà alla maggior parte delle aziende di ridurre di molto o di azzerare del tutto gli importi da restituire.

E’ tutto scritto in un protocollo che il ministero per i rapporti con l’Europa e la Direzione per la concorrenza della Commissione hanno compilato al termine di una lunga trattativa e approvato ufficialmente dalla Commissione con una lettera inviata al ministro il 12 febbraio.

Il documento poggia su cinque punti.

C'è anzitutto il criterio di prossimità, che stabilisce che sono esentate dalla restituzione le aziende che nei tre anni precedenti al sisma del 2009 totalizzavano l’80% delle vendite o del fatturato in un ambito geografico esteso a sette regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Emilia Romagna, Puglia e Umbria. “E’ chiaro” hanno spiegato il ministro Amendola e il suo Capo di Gabinetto Fabrizio Lucentini (che ha curato il dossier) “che un’azienda che svolge propria attività prevalentemente in una porzione circoscritta del territorio nazionale non può alterare il mercato interno europeo”.

Questo criterio è quello che dovrebbe mettere al sicuro tutte le aziende in house degli enti locali (per esempio Tua) che hanno beneficiato della sospensione.

Il secondo criterio è quello del de minimis: sarà applicato retroattivamente il regolamento a 200 mila euro. Il terzo criterio è quello dell’ampliamento della lista dei danni ammissibili: saranno ammessi, per esempio, anche l’abbassamento del valore immobiliare degli immobili di proprietà delle aziende, le perizie che queste ultime hanno dovuto pagare per la certificazione dei danni o i costi di formazione del personale assunto in caso di trasferimento.

Questi tre criteri sono alternativi, nel senso che le imprese potranno optare solo per uno di essi. Ma la vera svolta è che, qualunque opzione verrà scelta, sarà sufficiente un’autodichiarazione, compilata a norma di legge.

Una soluzione che eliminerà lunghe e farraginose procedure burocratiche. Qualora le aziende non potessero percorrere una di queste strade, potranno comunque giocarsi altre due carte: o la compensazione con i crediti vantati nei confronti della PA (anche qui basterà un’autodichiarazione) o una rateizzazione triennale, con 18 rate bimestrali.

“E' una bella giornata per L'Aquila e per tutto il territorio. Oggi possiamo voltare pagina” ha detto il ministro Amendola “Usciamo fuori da una stagione dura: rispetto tutto quello che è successo, ma il negoziato questa volta ha funzionato perché a Bruxelles non siamo andati a sbattare i pugni ma a proporre idee”.  

Soddisfatto anche il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, che era stato all’Aquila una settimana fa per partecipare a un convegno sul decennale del terremoto: “Quando l'Italia riesce a sviluppare un sano gioco di squadra, i problemi si risolvono con soddisfazione generale. Diamo atto al ministro Amendola di aver saputo ben interpretare il sentimento e le necessità delle aziende coinvolte".

"Per la prima volta il territorio e, in particolare, le associazioni datoriali sono state coinvolte attivamente nella trattativa con l'Europa, tramite il Governo italiano, formulando proposte e osservazioni, in un continuo dialogo con la struttura tecnica ministeriale hanno commentato Riccardo Podda, presidente Confindustra L'Aquila Abruzzo Interno, Ezio Rainaldi, delegato regionale alla ricostruzione di Confindustria, Marco Fracassi, presidente di Confindustria Abruzzo e Francesco De Bartolomeis, direttore di Confindustria L'Aquila volte a concordare e a far approvare una linea di indirizzo che si rifà al criterio di prossimità".

“Si tratta di una soluzione storica” ha osservato Giovanni Legnini “che ridisegna i rapporti tra la Commissione e gli Stati membri dell’Unione europea sul tema degli aiuti di stato in caso di calamità naturali”.

Ad accogliere il ministro c’erano, tra gli altri, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, l’assessore regionale con delega alla Ricostruzione Guido Liris, i parlamentari Stefania Pezzopane (Pd), Gaetano Quagliariello (Identità e Azione) e Gabriella Di Girolamo (M5S), i consiglieri regionali Giovanni Legnini, Americo Di Benedetto e Giorgio Fedele, l’ex assessore e vice presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, il presidente regionale di Confindustria Marco Fracassi e i rappresentanti di varie associazioni datoriali e di categoria: il presidente Ance L'Aquila, Adolfo Cicchetti, il diretto dell'Api provincia dell'Aquila, Massimiliano Mari Fiamma, il presidente e il direttore della Cna della provincia dell'Aquila, Gianfranco Torrelli e Agostino Del Re, Filippo Rubei, di Confagricoltura.

Ultima modifica il Sabato, 15 Febbraio 2020 02:31

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