Domenica, 01 Marzo 2020 17:34

A rischio 135 lavoratori nei Conad di Città Sant'Angelo, Colonnella e Ortona

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Una mazzata per l'economia abruzzese, l'ennesima.

Si annunciano 135 licenziamenti nei punti vendita Conad di Città Sant'Angelo, Colonnella e Ortona.

I sindacati sono sul piede di guerra e intendono manifestare davanti ai centri commerciali preannunciando una "protesta estrema" verso un sistema che definiscono "totalmente sbagliato"; la procedura dei licenziamenti verrà spiegata nei dettagli domattina, nel corso di una conferenza stampa indetta dai rappresentanti dei lavori negli uffici della Cisl di Pescara.

In particolare, è sul punto vendita di Città Sant'Angelo - quello che subirebbe il maggior numero di tagli, 65 lavoratori - che si addensano le nubi più preoccupanti: già negli anni scorsi, i dipendenti erano stati costretti a sacrifici per mantenere il posto di lavoro, col ricorso agli ammortizzatori sociali fino al 2018. Ora, si parla di nuovo di esuberi e del possibile passaggio del supermercato ad una società di recente costituzione.

Come non bastasse, resta aperta la vicenda dei due supermercati Auchan sulla Tiburtina e a Cepagatti che potrebbero essere ceduti a terzi dalla Conad, con altri tagli di personale.

Il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, ha convocato per il pomeriggio di domani, alle 17, una riunione con i sindacati interessati. L’intento è di incontrarli prima di convocare un tavolo con la nuova gestione dell’Iper Conad, coinvolgendo anche la Regione. ”La riunione – spiega il primo cittadino angolano – servirà a capire qual è la situazione reale che stanno vivendo i dipendenti del centro commerciale Pescara Nord di Città Sant’Angelo. L’amministrazione comunale esprime solidarietà ai dipendenti coinvolti in questa vicenda: faremo di tutto per scongiurare il pericolo del licenziamento. Interloquiremo con la nuova proprietà del centro commerciale e coinvolgeremo anche la Regione perché, in una fase di crisi come quella che sta vivendo l’Italia, non si possono mettere sul lastrico 65 dipendenti, e di conseguenza le loro famiglie. In settimana lavoreremo con tutte le parti coinvolte per cercare al più presto una soluzione".

A lanciare il grido d'allarme era stata la segreteria regionale di Sinistra Italiana: "Nel 2018 avevamo chiesto chiarezza sull'operazione Iper Conad, ma nulla è trapelato. Adesso, a distanza di poco è tutto molto più chiaro. Nessuna garanzia per i lavoratori di Ortona, Colonnella e Città Sant'Angelo, ad oggi si prevedono tagli per 135 dipendenti. Un'operazione di acquisizione completamente a spese dei lavoratori e delle lavoratrici", l'affondo del segretario regionale Daniele Licheri e del segretario provinciale di Pescara Pierpaolo Di Brigida. "Molte sono le questioni sul tavolo in Abruzzo, molte le aziende e strutture commerciali che chiudono o lasciano i lavoratori senza stipendi, per questo investiremo il nostro parlamentare Nicola Fratoianni per chiedere chiarimenti su questa operazione ai ministri competenti, per aprire spiragli di trattativa e di salvaguardia di reddito e lavoro con le parti sociali. Questa triste situazione sta avvenendo in maniera unilaterale senza il coinvolgimento delle forze sindacali in maniera per noi inaccettabile".

Il gruppo Pd in Regione Abruzzo ha chiesto che l'Ente si faccia "garante dei lavoratori e delle loro famiglie", istituendo "un tavolo per interloquire con l'azienda e attivare tutte le tutele possibili".

"E' indispensabile condividere un percorso istituzionale per frenare la crescita di vertenze che si chiudono con la perdita di posti di lavoro", reclamano i consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli e Dino Pepe; "non è possibile che l'Abruzzo accetti supinamente questi tagli, aggiungendoli agli altri derivanti da chiusure di attività, fabbriche e imprese, comunicate ai lavoratori all'ultimo momento: basti ricordare cos'è accaduto alla Faist. Dietro ogni posto perso c'è una famiglia in difficoltà e c'è la necessità di intervenire per reintrodurre quella forza lavoro licenziata in una posizione attiva sul nostro mercato. Ne va della sicurezza sociale della nostra comunità regionale, ma ne risentirà anche la nostra economia, in modo sostanziale. Prepareremo un'interpellanza per mobilitare l'esecutivo subito, ma anche per impegnarlo in futuro". 

Meno di un mese fa, il centrosinistra ha depositato "la prima proposta di legge quadro sul lavoro che l'Abruzzo ricordi. Nel testo ci sono precise misure destinate proprio a casi simili, e nello specifico: sostegno straordinario al reddito delle famiglie di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro a causa di crisi aziendali, reinserimento dei lavoratori espulsi a causa di crisi o ristrutturazione aziendale con un contribuito alle imprese che assumono lavoratori inseriti in liste di mobilità collettiva o interessati da licenziamento collettivo, contratto regionale di ricollocazione, destinato invece ai percettori di Naspi per agevolarne non solo la tutela, ma proprio le politiche attive in ambiti lavorativi. Bisogna muoversi e usare le risorse per questo fine, prima che fare una triste conta dei casi su cui non si può più intervenire. Una strada, quella della ricerca di soluzioni possibili, a cui non può mancare la presenza e la condivisione delle azioni con le parti sociali, sempre più tagliate fuori dalle scelte che riguardano unità lavorative che non sono numeri".

Ultima modifica il Domenica, 01 Marzo 2020 18:11

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