Martedì, 25 Maggio 2021 15:22

Abruzzo: ancora congelati i 10 milioni destinati al credito delle Pmi

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Una nota al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per denunciare l'immobilismo della Regione in merito all'utilizzo dei fondi relativi alla delibera Cipe 25/2018, nell'ambito del programma di sviluppo Restart per il cratere 2009.

A firmarla Confapi, Casartigiani, Claai, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, con i Confidi aderenti, che sottolineano come "sulla misura di accesso al credito delle piccole e medie imprese, su cui sono stati appostati 10 milioni di euro, ci siano state ben 5 delibere regionali in due legislature, che hanno affidato la gestione alla Finanziaria regionale".

I fondi in questione, per un importo di 7,8 milioni - aggiungono le associazioni - "sono pervenuti nelle casse della Regione nel febbraio 2019 ma, ad oggi, non è stata ancora firmata la convenzione con la Finanziaria regionale per l'attuazione del provvedimento".

Un passo indietro. 

I 10 milioni a valere sulla delibera Cipe 25/208, quale fondo di garanzia per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del cratere sismico, sono stati destinati per finanziare programmi di investimento in beni materiali e immateriali, aumentare il capitale sociale ma anche a consolidare le passività bancarie o a rinegoziare i prestiti; come sottolineato dalle associazioni, 7,8 milioni sono in cassa, disponibili, dall'8 febbraio 2019. Si tratta di liquidità che può servire anche a finanziare capitale circolante che, nel caso della ricostruzione, sarebbe utile anche all'anticipazione delle fatture.

Per velocizzare i meccanismi, la passata Giunta regionale era riuscita ad evitare il passaggio sulla piattaforma nazionale, ottenendo, di fatto, una gestione diretta dei fondi, tramite la finanziaria in house della Regione; dunque, con due deliberazioni di Giunta - la 43 e la 128 del 2019 - si era dato il via all'attuazione della procedura. Ad oggi, però, è ancora tutto fermo.

I destinatari delle risorse sono i Confidi, acronimo che sta per "consorzio di garanzia collettiva dei fidi", organismo che svolge attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati alle attività economiche e produttive. I Confidi sono disciplinati dal Testo Unico Bancario del 1993 e nascono, in sostanza, come espressione delle associazioni di categoria nei comparti dell'industria, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura, basandosi su principi di mutualità e solidarietà.

Il meccanismo è semplice: le somme richieste vengono accantonate in banca come fondo di garanzia; per ogni euro, viene garantita l'erogazione di 4-5 euro, come prestito da parte delle banche. Le somme dovrebbero passare, per la loro attivazione, attraverso garanzie prestate, appunto, dai Confidi al sistema bancario con un doppio valore: facilitare l'accesso al credito ed evitare che la banca debba accantonare, come fondo rischi, l'8 per cento di quanto erogato a titolo di prestito.

Parliamo dei Confidi operanti nel cratere sismico 2009 che, in questi anni, hanno svolto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle imprese ma che, attualmente, stante l'ulteriore situazione di crisi economica che si avverte nel paese, registrano un numero eccessivo di sofferenze che ne precludono, di fatto, il prosieguo dell'attività.

Ecco il motivo per cui i 10 milioni destinati dal fondo Restart rappresenterebbero una vera e propria boccata d'ossigeno per dare risposta alle esigenze delle piccole e medie imprese, la spina dorsale del tessuto economico del territorio. 

Sul punto è intervenuta anche la deputata Stefania Pezzopane (Pd) che ha chiesto al Ministro Giorgetti e al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, "di intervenire per scuotere dal torpore e dall’immobilismo la Giunta abruzzese guidata dal presidente Marco Marsilio. Più volte ci sono state richieste di aiuto delle associazione regionali di categoria e sindacati e chiedo loro di intervenire su questa grave inadempienza", l'affondo della deputata.

"Già lo scorso febbraio - ricorda l’esponente dem - avevo sollecitato con una conferenza stampa ed un appello a Marsilio, chiedendo di sbloccare i 10 milioni di euro previsti dai fondi del governo già trasferiti alla regione ma, evidentemente, deve essere così occupato a polemizzare quotidianamente con il ministro della Salute Roberto Speranza che non ha avuto ancora il tempo e la cortesia istituzionale di rispondere. Sono costretta a presentare un’interrogazione a Draghi e Giorgetti per cercare di ottenere lo sblocco dei fondi".

È inaudito - ha concluso Pezzopane - "che i soldi siano ancora bloccati da due anni e nel bel mezzo della peggior crisi economica dal dopoguerra. I fondi sono il risultato di un’ambiziosa iniziativa del Partito Democratico e di mie proposte legislative. Ma evidentemente Marsilio e la sua Giunta regionale non hanno a cuore le sorti del tessuto produttivo abruzzese. Sono molto più ricettivi quando si tratta di sperperare soldi regionali per il Napoli Calcio o per i fumetti di Marsilio".

Fondi Restart, Liris: "Da Pezzopane polemica ad arte"

"Come di consueto la deputata del Pd Stefania Pezzopane eccelle nel creare polemiche ad arte e nel far diventare casi clamorosi quelli che in realtà sono solo dei provvedimenti amministrativi seri e ponderati".

Lo dice l’assessore regionale al Bilancio, Guido Liris.

"Da parte della Regione – spiega Liris - non c’è alcuna perdita di tempo rispetto ai 10 milioni di euro, fondi della delibera Cipe 25/2018, inseriti nell’ambito del programma 'Restart' relativo a rilancio socio-economico dopo il terremoto del 2009. Semplicemente non è nello stile della giunta, del presidente Marsilio e mio in particolare, sprecare finanziamenti importanti, denaro pubblico che può essere fondamentale per il rilancio di alcuni comparti che sono stati duramente colpiti dal terremoto e ulteriormente penalizzati dalla crisi pandemica. È per questa ragione che vogliamo ponderare accuratamente ogni decisione di impiego delle risorse, in modo tale che arrivino esattamente dove devono, in maniera mirata e utile alla causa".

Rientra in questo ambito il provvedimento già assunto dall'Ente Regione che con determinazione direttoriale ha provveduto all’affidamento diretto delle attività “Restart” inerenti i 10 milioni alla Fira Spa. "Un atto propedeutico alla erogazione dei finanziamenti che avverrà in tempi brevi. Sarebbe importante che Stefania Pezzopane si adoperasse per il territorio con la stessa energia con la quale, quotidianamente, tenta di gettare fumo negli occhi delle persone. Fortunatamente c’è un governo regionale solido e serio che ai provvedimenti spot preferisce strategie mirate e di prospettiva. Proseguiremo su questa linea senza farci minimamente condizionare da chi, per fini meramente personalistici o elettoralistici, pensa di poter deviare il dibattito politico".

Pietrucci e Di Benedetto chiedono la convocazione della Commissione Vigilanza

Evidentemente, le rassicurazioni di Liris non sono bastate. Anzi.

I consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci (Pd) e Americo Di Benedetto (Legnini presidente) hanno inviato una formale richiesta di convocazione della Commissione Vigilanza al presidente Pietro Smargiassi.

"E' più di un anno - scrivono - che ci battiamo contro l’inerzia della Regione Abruzzo sull’utilizzo dei fondi giusta Delibera Cipe 25/2018. Si tratta di 10milioni di euro che risulterebbero vitali per il territorio del cratere sismico 2009, soprattutto nella fase attuale di criticità post pandemica. Sull’argomento fu presentata anche un’interpellanza all’assessore di competenza, Guido Quintino Liris, con il preciso obiettivo di stimolare una soluzione alle difficoltà che hanno portato a una così disastrosa inerzia. Purtroppo a nulla sono servite le rassicurazioni dell’assessore in quella sede, tanto è vero che, con una nota dettagliata, il Presidente della Confapi Abruzzo - insieme alle associazioni Casa Artigiani, Claai, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti - sollecita l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per superare lo stallo creato dall’inerzia della Giunta regionale".

Pertanto, con la solerzia e la disponibilità sempre dimostrata verso le problematiche dei territori, "le chiediamo una convocazione urgente della Commissione di Vigilanza e Controllo che faccia luce sull’ennesima vergogna amministrativa di cui la Regione Abruzzo si sta rendendo protagonista - scrivono Pietrucci e Di Benedetto a Smargiassi - prevedendo l’audizione delle parti interessate e dei competenti uffici regionali".

Palumbo (Pd): "Regione sventola bandiera bianca per nascondere le aziende che lascia in rosso"

"Spendere subito e spendere bene i fondi a disposizione, questo dovrebbero fare gli amministratori pubblici per immettere in un mercato in sofferenza sostegni immediati. Con questa premessa ci sarebbe da interrogarsi sul perché la Regione, che dispone di 10 milioni di euro destinati all'accesso al credito trasferiti dalla Struttura tecnica di missione nel febbraio del 2019, non li eroghi alle aziende aquilane, così come è stato fatto dal Commissario di Governo Legnini non più di un mese fa, per i comuni del cratere 2016".

A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo. "Sarebbe da chiedersi perché non risulta prioritario per il governo regionale erogare i contributi a fondo perduto della misura Fare Centro che, a causa del mancato rinnovo della convenzione con Abruzzo Engineering, sono bloccati ormai da mesi, con circa 4 milioni di euro disponibili dal 2016 ancora da liquidare. Sarebbe da chiedersi il perché gli esponenti regionali aquilani di maggioranza in Regione (mai così tanti da decenni) non si interessino di queste erogazioni, che potrebbero avere una funzione di garanzia per le imprese e produrrebbero un effetto moltiplicatore con benefici evidenti per l’intero sistema economico, in questo momento delicato".

Ci sarebbe da chiedersi poi - aggiunge Palumbo - se il balletto di liti e nomine sui vertici della Asl aquilana durante la piena fase di emergenza Covid fosse proprio opportuno o se il dato di permanenza in zona gialla dell’Abruzzo (soli 56 giorni), dallo scorso autunno ad oggi (peggio ha fatto solo Bolzano con 45 giorni) abbia anche delle precise responsabilità politiche nella gestione del sistema sanitario regionale; invece, la politica nostrana, non curante dei propri errori e delle proprie responsabilità, con fermezza e puntiglio si pone di nuovo fiera in polemica con il Governo, chiedendo l’anticipazione di qualche giorno dell’entrata in zona bianca. Forse c’è da chiedersi se questo è il massimo che si può chiedere a una politica regionale, che agisce sventolando una fumosa bandiera bianca per nascondere le aziende che lascia in rosso".

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Maggio 2021 09:37

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