Novanta milioni di euro, da restituire in dodici rate mensili senza interessi che verranno addebitate nelle bollette. A meno che non si decida di pagare in un’unica rata. A partire dal mese di giugno, l’Enel inizierà a riscuotere le somme relative ai consumi di luce e gas fatturati con tariffa agevolata dopo il 5 aprile 2012, giorno in cui sono scadute le condizioni agevolate stabilite dall’autorità per l’energia elettrica. Un vero e proprio salasso, per le famiglie del cratere.
E’ il risultato della bocciatura, in commissione bilancio, degli emendamenti salva-L’Aquila che, tra le altre cose, prevedevano la proroga della riduzione del 30% sulle bollette. Una beffa, se è vero che ci sarebbe un fondo speciale dell’authority, che non graverebbe sulle casse dello Stato, per coprire gli ammanchi. Una beffa se è vero che le tariffe agevolate, in Abruzzo, sono rimaste in vigore per soli tre anni a fronte dei dieci anni garantiti in Molise, a seguito del sisma.
Preoccupa, e molto, la situazione delle aziende del territorio, già provate dal sisma e dalla crisi economica: per loro, la riduzione era parti al 50%. Dovranno restituire tutto in dodici mesi.