In arrivo cattive notizie per i fumatori delle sigarette elettroniche. Per rimandare l'aumento dell'aliquota IVA (dal 21% al 22%) che slitterebbe così a gennaio 2014, il governo si appresta ad introdurre una nuova tassa sulle e-cig, i liquidi contenenti nicotina e tutte le parti di ricambio ad essa collegate in misura pari al 58,5% del prezzo di vendita al pubblico.
Non si è fatta attendere la risposta di Massimiliano Mancini, presidente dell'associazione dei produttori di e-cig (Anafe), secondo il quale "una tassazione alta sulle sigarette elettroniche, oltre a stroncare un mercato in crescita, si andrebbe infatti verso la chiusura di almeno il 60-70% dei punti vendita entro 90 giorni, con una perdita di non meno di 3.000 posti di lavoro, porterebbe a notevoli rischi per la salute. I clienti infatti, dato il notevole aumento dei prezzi, si sposterebbero dai negozi e dai prodotti italiani ai più accessibili (ed economici) siti internet, dove però gli aromi in vendita sono molto più a rischio per la salute. Con una tassazione così congegnata - aggiunge - lo Stato si troverà con entrate assai minori di quanto previsto, facendo saltare la copertura sul provvedimento di rinvio dell'IVA".