"Bisogna fare presto! Anzi prestissimo!!" questo il grido che lanciano in un comunicato congiunto sedici operatori del Gran Sasso che operano in particolare nel versante di Campo Imperatore (sotto tutte le firme). L'appello è rivolto alle istituzioni al fine di realizzare in tempo per la prossima stagioni i lavori di ammodernamento degli impianti che prevederebbero come prima mossa la rimozione delle vecchie Fontari che verrebbero traslate con unuovo impianto un centinaio di metri circa più a monte.
Qeusto l'intero comunicato:
"Per il nuovo impianto delle Fontari, che doveva essere realizzato lo scorso anno e la cui programmazione ha consentito l'ultimo anno di funzionamento in deroga del vecchio impianto, qualche giorno fa il Parco ha prodotto la propria relazione (non ancora il nulla osta) che ora è in valutazione alla Regione.
Siamo nostro malgrado nel mezzo al guado.Se la Regione non produrrà il proprio parere entro la metà di giugno 2015 non ci saranno i tempi tecnici per la realizzazione del nuovo impianto. Il rischio è che a dicembre non potremmo avere nè l'impianto vecchio ormai più che obsoleto, nè quello nuovo impossibile da realizzare se i lavori non inizieranno entro il mese di giugno 2015.
L'appello per la sopravvivenza delle attività economiche di montagna e dei posti di lavoro collegati (anche quelli del CTGS) è per l'On. D'Alfonso, l'On. Lolli e per i funzionari addetti, affinchè possano al più presto chiudere le procedure amministrative per l'avvio dei lavori del nuovo impianto Fontari e, scongiurare una così nefasta eventualità ma che, al contrario, si proceda immediatamente con i lavori e con la programmazione turistica e di promozione.
Hotel Fiordigigli - La Villetta (Fonte Cerreto)
Ristorante Vulia (Assergi)
Hotel Nido Dell'Aquila
Hotel Castello
B&B La Bifora e le Lune (S.Stefano di Sessanio)
Residence Villa Valsi (S.Stefano di Sessanio)
Residence Belvedere (S.Stefano di Sessanio)
Mountain Evolution
B&B Acca Lascio (Calascio)
Elodia (Camarda)
B&B Le Civette (Castel del Monte)
Coop. Colle della Battaglia (Castel del Monte)
Le Case della Posta (S.Stefano di Sessanio)
Ristocamping Gran Sasso (S.Stefano di Sessanio)
Rifugio La Rocca (Calascio)
Associazione Albergatori L'Aquila
Il comunicato fa da eco ad una nota che il sindaco Massimo Cialente aveva scritto in risposto al comunicato di Enrico Perilli. Questo il contenuto della nota apparsa sulla bacheca Facebook del primo cittadino:
Non sono uno sviluppista, né tanto meno uno che fa propaganda a buon mercato. Io dico la verità...
Ho estremo rispetto di Giovanni Cialone e di Enrico Perilli, ma sono infastidito da una non comprensione di come stanno le cose. Giustifico Cialone, ormai lontano dall'amministrazione attiva e dalle problematiche del Parco, ma credo che Enrico dovrebbe conoscere la situazione del Centro Turistico. Mi stanno bene le loro posizioni, ognuno è libero di pensarla come crede, ma non mi parlino delle loro preoccupazioni per i lavoratori, 25, ripeto 25 dipendenti del CTGS.
Assumendomene le responsabilità ripeto: il centro turistico è al capolinea. Se non si sostituisce l'impianto delle Fontari entro l'estate non si riaprirà la stagione invernale, con danni economici gravissimi, sia per gli operatori turistici che per i lavoratori, che dovranno essere licenziati. Non vi è alternativa. Miracoli non li so fare. Le migliaia di turisti estivi non pagano gli stipendi, non li hanno mai pagati, come non hanno creato mai occupoazione. Questo modello, di assoluta assenza di infrastrutture turistiche, del turismo di pochi eletti, non ha portato nulla alla città né al centro turistico, in tanti anni. Il turismo montano, anche estivo, è altra cosa. Sia ben chiaro, è scritto ormai in decine e decine di atti di convegni, persino sul manuale delle giovani marmotte.
Non capisco comunque perchè gli sviluppisti abbiano potuto realizzare impianti ai Prati di Tivo, perchè sulle Dolomiti, patrimonio naturale dell'umanità, vi possano essere centinaia di impianti, cannoni ecc, e solo qui, al Gran Sasso non si possa fare. La parola ora è passata alla Regione e Parco. Decidano loro. Quello che noi dovevamo fare: progetto complessivo di attuazione del Piano d'Area che giaceva incompiuto da 12 anni, progetto complessivo dello sviluppo turistico 12 mesi l'anno, ricerca dei finanziamenti, avvio procedure di privatizzazione della gestione, mantenimento in vita del moribondo Centro turistico , questa amministrazione l'ha fatto.
C'è una classe dirigente in questa regione? Il Parco sa cosa deve e vuole fare? Adesso sono io che chiamo la città a farci sapere come la pensa. Io capisco che gli aquilani spesso non vogliono esporsi, ma è arrivato il momento in cui nessuno può nascondersi dietro il famoso detto "chi me coce sta saraga".Cari concittadini, comunque la pensate, battete un colpo. Il Presidente D'Alfonso ha parlato sempre di "regione veloce". So che lui ci crede davvero. Spero che a questo punto dirigenti e funzionari diano risposte immediate. Si o No.
Lo stesso vale per il Parco. Poi la città giudicherà, tra sviluppisti, forse visionari, e conservatori. Nelle grandi scelte non vi sono vie di mezzo. Ma che nessuno poi venga a piangere per i lavoratori, lo scarso dinamismo economico della città, la disoccupazione ecc. ecc.ecc. E pensate anche che il famoso studio Calafati, della grande città universitaria, si sta rivelando un progetto attualmente in grave crisi. Botte piena e moglie ubriaca fa parte di un altro periodo storico, quello del gioco delle parti e di quando pagava pantalone. Oggi, per legge, non si può più fare.