Lunedì, 27 Luglio 2015 01:55

Lolli e il sistema culturale abruzzese: "Nostro modello è la Puglia"

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La crisi dell'Isa e la situazione non meno difficile in cui versano altri importanti enti culturali abruzzesi ha riacceso i riflettori sulla crisi strutturale che sta vivendo il settore.

Dieci giorni fa, nel corso dell'incontro tra la giunta regionale e quella del Comune dell'Aquila, il presidente D'Alfonso e l'assessore e vice presidente regionale Giovanni Lolli hanno detto chiaramente che non si tratta (solo) di salvare questa o quella istituzione ma di riorganizzare un intero sistema, di trovare un nuovo paradigma, partendo dal presupposto che il vecchio modello, incentrato sui finanziamenti pubblici distribuiti a pioggia, è morto e sepolto e non tornerà più.

Sono finiti, ha affermato Lolli, i tempi in cui la Regione poteva permettersi di spendere dando a tutti. D'ora in poi sarà necessario ottimizzare le (poche) risorse disponibili puntando sulla razionalizzazione, sulla diminuzione del numero di enti (che andranno dunque incontro a un irreversibile processo di fusione e/o accorpamento), sulla pianificazione strategica, ossia sulla capacità di operare delle scelte, e, ultimo ma non ultimo, su un maggior coinvolgimento dei privati.

Lolli non si è limitato a fare una lista dei desideri ma ha anche indicato una realtà dalla quale l'Abruzzo può trarre alcuni utili insegnamenti per iniziare a progettare il futuro: “Dobbiamo fare come la Puglia” ha dichiarato “E' quello il modello a cui tendere”.

In effetti, stando ai dati contenuti nel rapporto Io sono cultura 2015 - curato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere - che fotografa l'andamento del settore, Lolli non ha tutti i torti ad individuare, nel modello pugliese, un esempio virtuoso.

Grazie alle politiche messe in atto negli ultimi anni, infatti, la Puglia è diventata la prima tra le regioni del Sud Italia e una delle più dinamiche in assoluto a livello nazionale nei comparti delle industrie culturali e creative.

Le cifre ufficiali parlano di 22 mila imprese attive (5,1% del totale italiano); 57 mila addetti (4,1% degli occupati a livello nazionale); oltre 9 mila eventi sparsi su tutto il territorio; 55,3 milioni di investimenti nell'occupazione; un valore aggiunto pari al 3% di quello nazionale.

Insomma, una vera e propria “fabbrica dell'intrattenimento”, dalla musica al teatro, passando per il cinema e le rassegne espositive.

Questa effervescenza creativa arriva da modelli e brand ormai consolidati, come la Fondazione Petruzzelli, l'esperienza di Puglia Sounds, il Teatro Pubblico Pugliese e l'Apulia Film Commission.

Il teatro Petruzzelli, ad esempio, punta ad entrare in un nuovo corso inaugurato dal nuovo presidente, lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio.

Carofiglio ha appena presentato un dossier programmatico agli imprenditori pugliesi incontrati in questi mesi per convincerli, a fronte di progetti concreti e inediti, a sostenere l'attività del teatro, illustrando loro anche le diverse opportunità di intervento, dalla sponsorizzazione classica al regime fiscale agevolato conseguibile attraverso le erogazioni liberali previste nell'Art bonus.

Altro esempio virtuoso arriva dal Teatro Pubblico Pugliese, che coniuga danza e prosa. L'ultima stagione ha registrato incassi pari a 1 milione e 600 mila euro anche grazie a un'offerta consolidata: 37 stagioni teatrali, 106 mila spettatori, 7.170 abbonati, 323 recite di prose, 60 recite di danza e 26 spettacoli musicali.

E poi c'è Puglia Sounds, il programma della Regione per lo sviluppo del sistema musicale attuato dal Teatro Pubblico Pugliese.

Puglia Sounds è il primo progetto in Italia che sviluppa azioni di sistema, interventi mirati, partnership e attività di promozione finalizzate a sostenere la produzione, distribuzione e promozione musicale del territorio.

Le attività, disciplinate da avvisi pubblici, a oggi hanno coinvolto oltre 80 comuni, finanziando 1300 eventi live a cui hanno partecipato oltre un milione di spettatori, 65 nuovi spettacoli musicali di artisti pugliesi, italiani e internazionali prodotti in Puglia, 23 reti dei festival musicali estivi che hanno riunito 33 festival, oltre 200 concerti di artisti pugliesi sul territorio nazionale, 157 nuove produzioni discografiche di tutti i generi musicali e 19 compilation promozionali distribuite in circa 450 mila copie in Italia e all'estero.

Puglia Sounds inoltre favorisce tour all'estero di artisti pugliesi: sinora ha sostenuto 580 date concerti in 89 paesi e 5 continenti e stipulato numerosi protocolli di intesa con le più importanti fiere musicali, festival e istituzioni culturali internazionali. Un esempio concreto è il Medimex.

Altro tassello dell'industria culturale pugliese è l'Apulia Film Commission che ha chiuso il 2014 con 66 produzioni totali con un indotto da 13 milioni di euro. E dal 2007 a oggi, a fronte di un finanziamento alle produzioni da 12 milioni di euro, ha generato sul territorio ricadute pari a 42 milioni di euro. Il suo box office invece ha toccato quota 92 milioni di euro.

E l'Abruzzo? Sfogliando il rapporto si legge come il valore aggiunto del sistema culturale abruzzese sul totale nazionale sia dell'1,6% (1 miliardo e 226 milioni in termini assoluti) e gli investimenti sull'occupazione 25,3 milioni. Le imprese abruzzesi che operano nel sistema culturale sono 10549, il 2,4% del totale nazionale. Nell'ultimo anno, però, la percentuale degli occupati regionali alle dipendenze delle imprese di quello che il rapporto chiama il Sistema produttivo culturale è diminuita dell'1,6% (una delle tre peggiori performance a livello nazionale, insieme a quelle di Sicilia e Calabria). La spesa turistica attivata dall'industria culturale è abruzzese è di 660 milioni di euro: il 37,8% del totale regionale e il 2,3% di quello nazionale.

 

Ultima modifica il Lunedì, 27 Luglio 2015 09:24

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